C’è aria di festa nella nostra Comunità Pastorale: “Casa di Betania” compie 16 anni.
Un’età bella e giovane, aperta alla speranza, un’età inquieta e difficile da guidare, un’età ribelle perché deve conquistarsi una sua identità unica e originale.
Ciò che si dice per l’adolescenza dei nostri ragazzi e ragazze, forse si può dire anche della nostra Comunità.
È questo un periodo di vita aperto al futuro anche se, come gli adolescenti, ciò che interessa di più è il presente.
Spesso, con i consiglieri pastorali e con quelli degli affari economici, ci troviamo a confrontarci sulle prospettive future: quale Comunità ci immaginiamo, con quali relazioni al suo interno, come prendersi cura della totalità dei cristiani che abitano nei nostri paesi e, contemporaneamente, avere attenzione per le singole realtà parrocchiali?
Di quali strutture, edificate nel corso dei decenni dai nostri predecessori, ci serviremo e con quali scopi?
Su quali risorse economiche potremo contare?
Nel rispondere a queste domande a volte siamo come gli adolescenti: è come se fossimo gli unici ad affrontarle, ma in realtà è una situazione molto diffusa in Diocesi; è come se fossimo testardi e avessimo paura di staccarci dalla sicurezza che ci dà l’affermazione, usuale, “abbiamo fatto sempre così”, ma in realtà i cambiamenti sono inevitabili; è come se mettessimo in contrapposizione ciascuna parrocchia con la Comunità, ma in realtà è la singola parrocchia ad aver bisogno di maggior comunione e coordinamento con quelle aggregate per un rinnovato cammino pastorale; è come se non capissimo il bene che ci vuole la nostra Chiesa ambrosiana, ma in realtà dovremmo amare la sua preoccupazione per noi.
Dovremmo imparare dagli adolescenti ad avere cura delle amicizie: tra famiglie, tra laici e religiosi, della fraternità tra i preti e della stima per l’impegno di tutti i collaboratori; dovremmo imparare ad aprici a nuovi orizzonti e ad una maggiore collaborazione di rete con le realtà sociali.
Incoraggiamoci a vicenda, in questa ricorrenza, a percorrere la via della missione: c’è bisogno dell’annuncio del vangelo, attraverso la parola e le opere, perché non mancano segni positivi di giovani e ragazzi che chiedono i sacramenti dopo tanti anni di lontananza dalla Chiesa.
Chiediamo ai nostri patroni Marta, Lazzaro e Maria di Betania di accompagnarci nella vita cristiana, non solo con le icone esposte nelle nostre chiese, ma con la preghiera e l’intercessione presso il loro e nostro amico Gesù.