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PostHeaderIcon Betania: un Nome, un Programma

Comunità Pastorale Casa di BetaniaQuando viene al mondo una creatura umana ci si preoccupa di darle un nome, che non è solo un segno identificativo o di distinzione, ma è anche segno di affetto, suscita ricordi... è insomma una gran bella cosa dare e avere un nome!
Sta per nascere la nuova Comunità Pastorale che comprende le tre parrocchie di Agrate, Caponago e Omate a cui occorre dare un nome per indicarla, per distinguerla e per esprimere in una parola un programma.
Per questo si è preferito al nome di un santo protettore, una realtà più ampia che potesse meglio esprimere l'identità di una comunità, ci chiameremo Comunità Pastorale Casa di Betania.
La casa di Betania era molto cara a Gesù: tra quelle persone Gesù trova accoglienza, servizio, ascolto e sincera amicizia.Comunità Pastorale Casa di Betania
Qui Gesù mette alla prova la fede di Marta di fronte al sepolcro del fratello, morto da quattro giorni.
Qui gode della presenza di Maria che lo ascolta attentamente e che, prima della sua morte, gli ungerà i piedi con l'unguento prezioso.
Qui siede a mensa con Lazzaro che diventa testimone della potenza di Gesù, capace di ridare la vita a un morto.
Fare delle nostre tre parrocchie una comunità come quella di Betania è un progetto ambizioso, ma non irraggiungibile: siamo tre parrocchie come i tre fratelli di Betania e formiamo  un'unica  comunità,  un'unica famiglia.
Vivere l'amicizia con Gesù è il fondamento della nostra fede e del cammino di perfezione che desideriamo continuare.
Marta ci aiuta a sperimentare l'ACCOGLIENZA tra di noi, superando le naturali divisioni dovute al territorio e alle Comunità Pastorale Casa di Betaniadiverse tradizioni per apprezzare tutte quelle cose positive che ogni comunità porta in dote.
E ci invita pure ad esercitare l'OSPITALITÀ verso tutti coloro che si rivolgono alle comunità per qualsiasi bisogno.
Maria è per noi modello di ASCOLTO, lei ha ricevuto l'elogio di Gesù e, come lei, ogni fedele è chiamato a farsi attento al Maestro che ha parole di vita eterna.
Da Maria impariamo anche ad essere riconoscenti, dando a Gesù il meglio, come il nardo, unguento preziosissimo, che lei ha versato sui piedi di Gesù.
Lazzaro, ritornato in vita, è l'immagine di ogni discepolo che seguendo Gesù, ha la vita eterna e, come tale, diventa motivo per stimolare alla fede chi è alla ricerca della verità.
Da Lazzaro ci sentiamo spinti a vivere la MISSIONARIETA', a sentirci nel territorio come sale e luce, per rinnovare dal di dentro la nostra società. Marta, Maria e Lazzaro sono qui sul nostro cammino e ci precedono.
A loro chiediamo che la nostra comunità sia come una grande Betania dove si vive l'accoglienza, l'ascolto e la missionari età.

Don Mauro Radice

Ultimo aggiornamento (Sabato 20 Marzo 2010 17:28)

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