Acqua e Vino
Sono gli elementi del Vangelo di oggi: a Cana di Galilea Gesù cambia l’acqua in vino.
Non è un giochino magico, ma un segno di grande importanza.
L’ACQUA è un elemento indispensabile per vivere; in alcune nazioni addirittura è causa di guerre per il suo approvvigionamento.
L’acqua è “umile, preziosa e casta” come la definiva S. Francesco nel Cantico delle Creature per dire la sua meravigliosa essenza.
L’acqua è anche capace di procurare disastri quando trasborda dal letto dei fiumi.
L’acqua è un dono prezioso dal cielo e la invochiamo quando c’è siccità.
L’acqua è il luogo dove si è sviluppata la vita nel mondo e Gesù ne ha fatto l’elemento del Battesimo.
Ma l’acqua non basta per rendere bella la festa degli sposi di Cana.
E allora ecco il VINO che, come dice il salmo 102, “rallegra il cuore dell’uomo”. Ecco il vino che, a volte, può portare fuori di testa con conseguenze poco simpatiche.
Eppure, già nell’Antico Testamento, il vino era il segno dell’abbondanza e della benedizione del Signore promessa al popolo che stava camminando verso la terra promessa e Gesù ne ha fatto un “sacramento” utilizzandolo come segno della sua presenza tra noi e memoria della sua passione (sangue-vino).
Perché Gesù cambia l’acqua in vino?
Cambiare l’acqua in vino non è disprezzo per l’acqua, ma un modo per farci capire la novità che lui, Gesù, è venuto a portare tra noi e ci propone cambiamenti non indifferenti.
Eccone alcuni:
* Passare dall’IO al NOI (dall’attenzione esclusiva su me stesso al senso del bene comune)
* Passare dall’INDIFFERENZA al PRENDERSI CURA (dal vedere e non fermarmi al chinarmi su chi soffre)
* Passare dal DISTACCO alla VICINANZA (dal non mi interessa al ti do una mano)
* Passare dallo SCARTO alla VALORIZZAZIONE (dal considerare l’altro come una cosa al valorizzare la sua dignità di uomo).
Ecco l’augurio: che ogni cristiano diventi, in Gesù, vino nuovo capace di portare gioia attorno a sé prestando a chi incontra cura, attenzione, rispetto e solidarietà.
E così il miracolo di Cana sarà ancora attuale!
Non è un giochino magico, ma un segno di grande importanza.
L’ACQUA è un elemento indispensabile per vivere; in alcune nazioni addirittura è causa di guerre per il suo approvvigionamento.
L’acqua è “umile, preziosa e casta” come la definiva S. Francesco nel Cantico delle Creature per dire la sua meravigliosa essenza.
L’acqua è anche capace di procurare disastri quando trasborda dal letto dei fiumi.
L’acqua è un dono prezioso dal cielo e la invochiamo quando c’è siccità.
L’acqua è il luogo dove si è sviluppata la vita nel mondo e Gesù ne ha fatto l’elemento del Battesimo.
Ma l’acqua non basta per rendere bella la festa degli sposi di Cana.
E allora ecco il VINO che, come dice il salmo 102, “rallegra il cuore dell’uomo”. Ecco il vino che, a volte, può portare fuori di testa con conseguenze poco simpatiche.
Eppure, già nell’Antico Testamento, il vino era il segno dell’abbondanza e della benedizione del Signore promessa al popolo che stava camminando verso la terra promessa e Gesù ne ha fatto un “sacramento” utilizzandolo come segno della sua presenza tra noi e memoria della sua passione (sangue-vino).
Perché Gesù cambia l’acqua in vino?
Cambiare l’acqua in vino non è disprezzo per l’acqua, ma un modo per farci capire la novità che lui, Gesù, è venuto a portare tra noi e ci propone cambiamenti non indifferenti.
Eccone alcuni:
* Passare dall’IO al NOI (dall’attenzione esclusiva su me stesso al senso del bene comune)
* Passare dall’INDIFFERENZA al PRENDERSI CURA (dal vedere e non fermarmi al chinarmi su chi soffre)
* Passare dal DISTACCO alla VICINANZA (dal non mi interessa al ti do una mano)
* Passare dallo SCARTO alla VALORIZZAZIONE (dal considerare l’altro come una cosa al valorizzare la sua dignità di uomo).
Ecco l’augurio: che ogni cristiano diventi, in Gesù, vino nuovo capace di portare gioia attorno a sé prestando a chi incontra cura, attenzione, rispetto e solidarietà.
E così il miracolo di Cana sarà ancora attuale!