GRANDE TEMA È IL LAVORO, TUTTI FRATELLI PER UN'ESISTENZA DIGNITOSA ASSICURATA A TUTTI
Nell'enciclica Fratelli tutti vi sono delle sollecitazioni sul Lavoro che interpellano la nostra comunità. Papa Francesco scrive che Il lavoro è una dimensione irrinunciabile della vita sociale, perché non solo è un modo di guadagnarsi il pane, ma anche un mezzo per la crescita personale, per stabilire relazioni sane, per esprimere sé stessi, per condividere doni, per sentirsi corresponsabili nel miglioramento del mondo e, in definitiva, per vivere come popolo.
NEL LAVORO STABILIRE RELAZIONI SANE - Sembra una frase ad effetto, ma innanzitutto il verbo "stabilire" prevede un cammino ed un traguardo costituito da una relazione sana ovverosia fondata sul rispetto e sulla fiducia reciproca. Questo itinerario coinvolge il rapporto interpersonale tra datore di lavoro e dipendenti, tra colleghi, tra lavoro e famiglia, tra coloro che vivono con soddisfazione la loro esperienza lavorativa e quelli che sono esclusi o sfruttati. Sono le persone che quotidianamente incontriamo, soprattutto oggi con la pesante situazione economica creatasi con la pandemia, quali ad esempio:
ð le persone che devono accettare lavori fortemente sottopagati
ð le persone che vivono situazioni di precariato
ð le persone che lavorano a favore degli altri – medici, infermieri, forze dell'ordine, vigili del fuoco, insegnanti e molte altre categorie – con uno spirito di servizio spesso non giustamente riconosciuto, se non nelle situazioni emergenziali.
Sono persone e sono nomi e cognomi, non numeri o statistiche, dove la comunità cristiana deve esprimere una maggiore capacità di ascolto e di accoglienza.
NEL LAVORO TUTTI FRATELLI PER CONDIVIDERE I DONI - Ciò che è veramente popolare – perché promuove il bene del popolo – è assicurare a tutti la possibilità di far germogliare i semi che Dio ha posto in ciascuno, le sue capacità, la sua iniziativa, le sue forze. Condividere comporta preliminarmente conoscere, incontrare, parlare, mettersi in discussione con un'azione di fraternità sociale dove la priorità è di far "germogliare" le capacità del mio prossimo.
SONO FORSE IO IL CUSTODE DI MIO FRATELLO? il Pontefice ci insegna come la Bibbia presenti la sfida delle relazioni tra di noi. La domanda di Dio a Caino: «Dov’è Abele, tuo fratello?» (Gen 4,9) riceve la risposta che spesso diamo anche noi: «Sono forse io il custode di mio fratello?» Con la sua domanda, Dio ci abilita a creare una cultura che ci orienti a superare le inimicizie e a prenderci cura gli uni degli altri.
Commissione di Pastorale sociale