La Domenica dell'Ulivo
Dalla lettera per l’inizio dell’anno pastorale del nostro Arcivescovo Mario
Propongo di caratterizzare domenica 4 ottobre come “domenica dell’ulivo”.
Non è stato possibile celebrare la Domenica delle Palme per entrare nella Settimana Santa ricordando l’ingresso festoso di Gesù in Gerusalemme.
Pertanto, è mancato anche quel segno popolare tanto gradito e significativo di far giungere in tutte le case un rametto di ulivo benedetto.
La “domenica dell’ulivo” intende incoraggiare la benedizione la distribuzione dell’ulivo come messaggio augurale.
Ripensiamo spontaneamente alla colomba di Noè:” Trascorsi quaranta giorni, Noè aprì la finestra che aveva fatto nell’arca e fece uscire un corvo.
Esso uscì andando e tornando, finché si prosciugarono le acque sulla terra.
Noè poi fece uscire una colomba, per vedere se le acque si fossero ritirate dal suolo; ma la colomba, non trovando dove posare la pianta del piede, tornò a lui nell'arca, perché c'era ancora l'acqua su tutta la terra.
Egli stese la mano, la prese e la fece rientrare presso di sé nell'arca.
Attese altri sette giorni e di nuovo fece uscire la colomba dall'arca e la colomba tornò a lui sul far della sera; ecco, essa aveva nel becco una tenera foglia di ulivo.
Noè comprese che le acque si erano ritirate dalla terra.” (Genesi 8,6-11)
Nel tempo che abbiamo vissuto, l’epidemia ha devastato la terra e sconvolto la vita della gente.
Abbiamo atteso segni della fine del dramma.
La benedizione dell’ulivo o di un segno analogo deve essere occasione per un annuncio di pace, di ripresa fiduciosa, di augurio che può raggiungere tutte le case.
Celebrare questo segno nel giorno in cui ricorre la memoria di San Francesco d’Assisi, nell’anno dedicato a rileggere e recepire l’enciclica di papa Francesco Laudato sì, è un messaggio ricco di significati che può coniugarsi senza complicazioni con quanto può essere programmato per quella domenica.
Propongo di caratterizzare domenica 4 ottobre come “domenica dell’ulivo”.
Non è stato possibile celebrare la Domenica delle Palme per entrare nella Settimana Santa ricordando l’ingresso festoso di Gesù in Gerusalemme.
Pertanto, è mancato anche quel segno popolare tanto gradito e significativo di far giungere in tutte le case un rametto di ulivo benedetto.
La “domenica dell’ulivo” intende incoraggiare la benedizione la distribuzione dell’ulivo come messaggio augurale.
Ripensiamo spontaneamente alla colomba di Noè:” Trascorsi quaranta giorni, Noè aprì la finestra che aveva fatto nell’arca e fece uscire un corvo.
Esso uscì andando e tornando, finché si prosciugarono le acque sulla terra.
Noè poi fece uscire una colomba, per vedere se le acque si fossero ritirate dal suolo; ma la colomba, non trovando dove posare la pianta del piede, tornò a lui nell'arca, perché c'era ancora l'acqua su tutta la terra.
Egli stese la mano, la prese e la fece rientrare presso di sé nell'arca.
Attese altri sette giorni e di nuovo fece uscire la colomba dall'arca e la colomba tornò a lui sul far della sera; ecco, essa aveva nel becco una tenera foglia di ulivo.
Noè comprese che le acque si erano ritirate dalla terra.” (Genesi 8,6-11)
Nel tempo che abbiamo vissuto, l’epidemia ha devastato la terra e sconvolto la vita della gente.
Abbiamo atteso segni della fine del dramma.
La benedizione dell’ulivo o di un segno analogo deve essere occasione per un annuncio di pace, di ripresa fiduciosa, di augurio che può raggiungere tutte le case.
Celebrare questo segno nel giorno in cui ricorre la memoria di San Francesco d’Assisi, nell’anno dedicato a rileggere e recepire l’enciclica di papa Francesco Laudato sì, è un messaggio ricco di significati che può coniugarsi senza complicazioni con quanto può essere programmato per quella domenica.