Comunione D'Amore
Oggi festeggiamo la Santissima Trinità, che evidentemente non è un ulteriore invito a “capire” l’unità e la trinità di Dio.
Capire Dio e sempre un bel problema: tanti hanno cercato di penetrare il mistero, ma alla fine si sono arresi perché chi pretende di capire Dio, in fondo in fondo, è lui più grande di Dio, ma questo è impossibile!
Quindi anche noi ci arrendiamo davanti al mistero dell’UNO e del TRE, per cogliere invece il messaggio che giunge a noi da questo mistero.
Dire uno in tre significa cogliere anzitutto l’aspetto dell’UNITA’.
Noi siamo credenti in un Dio che vive perché ama, che è una comunione d’amore: il Padre ama il Figlio e viceversa, il Padre e il Figlio amano lo Spirito e viceversa.
Noi siamo stati battezzati nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo quasi adire che noi siamo stati innestati nell’Amore trinitario, nell’Amore di questa Comunione.
Nel nostro DNA è presente in modo preponderante l’Amore che ci porta a riconoscerci tutti figli dello stesso Padre, fratelli in Gesù Cristo che ci salva e animati dalla presenza in noi della forza positiva del suo Spirito.
Se è così noi, cristiani battezzati, non possiamo amare la divisione e nemmeno possiamo pensare di essere autonomi e autoreferenziali perché il nostro esistere è inevitabilmente legato a chi ci sta attorno, chiunque esso sia.
La situazione tragica del coronavirus ha dimostrato quanto questa verità è dentro nel cuore di tante persone che si sono dimostrate e si dimostrano tuttora di essere capaci di tanta generosità, che si manifesta nel servizio concreto, disinteressato e appassionato per chi soffre, per chi sta peggio.
Lo stesso spirito promana anche da quelle persone che in America e in altre parti del mondo lottano per un mondo dove ci si riconosca come fratelli e non uno superiore all’altro perché di razza diversa, al punto da eliminarlo dalla faccia della terra.
Individualismo, razzismo, violenza sono tutti modi usati spesso per contrastare la Comunione d’amore.
Per un mondo più vero e più umano occorre credere nell’amore e noi cristiani siamo in prima fila perché abbiamo ricevuto da Gesù un comando bel chiaro: “Da questo riconosceranno che siete miei discepoli dall’amore che avrete gli uni per gli altri”.
Capire Dio e sempre un bel problema: tanti hanno cercato di penetrare il mistero, ma alla fine si sono arresi perché chi pretende di capire Dio, in fondo in fondo, è lui più grande di Dio, ma questo è impossibile!
Quindi anche noi ci arrendiamo davanti al mistero dell’UNO e del TRE, per cogliere invece il messaggio che giunge a noi da questo mistero.
Dire uno in tre significa cogliere anzitutto l’aspetto dell’UNITA’.
Noi siamo credenti in un Dio che vive perché ama, che è una comunione d’amore: il Padre ama il Figlio e viceversa, il Padre e il Figlio amano lo Spirito e viceversa.
Noi siamo stati battezzati nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo quasi adire che noi siamo stati innestati nell’Amore trinitario, nell’Amore di questa Comunione.
Nel nostro DNA è presente in modo preponderante l’Amore che ci porta a riconoscerci tutti figli dello stesso Padre, fratelli in Gesù Cristo che ci salva e animati dalla presenza in noi della forza positiva del suo Spirito.
Se è così noi, cristiani battezzati, non possiamo amare la divisione e nemmeno possiamo pensare di essere autonomi e autoreferenziali perché il nostro esistere è inevitabilmente legato a chi ci sta attorno, chiunque esso sia.
La situazione tragica del coronavirus ha dimostrato quanto questa verità è dentro nel cuore di tante persone che si sono dimostrate e si dimostrano tuttora di essere capaci di tanta generosità, che si manifesta nel servizio concreto, disinteressato e appassionato per chi soffre, per chi sta peggio.
Lo stesso spirito promana anche da quelle persone che in America e in altre parti del mondo lottano per un mondo dove ci si riconosca come fratelli e non uno superiore all’altro perché di razza diversa, al punto da eliminarlo dalla faccia della terra.
Individualismo, razzismo, violenza sono tutti modi usati spesso per contrastare la Comunione d’amore.
Per un mondo più vero e più umano occorre credere nell’amore e noi cristiani siamo in prima fila perché abbiamo ricevuto da Gesù un comando bel chiaro: “Da questo riconosceranno che siete miei discepoli dall’amore che avrete gli uni per gli altri”.