Il Fango sugli Occhi
Cerco la luce!
Continuando a tenere lo sguardo sul Vangelo della domenica, oggi scopriamo un Gesù che compie un gesto misterioso, ma non troppo, per ridare la vista a una persona nata cieca, che ha incontrato casualmente per le vie di Gerusalemme: sputa per terra, con la saliva fa del fango, lo spalma sugli occhi del cieco e lo invita a recarsi alla piscina di Siloe per lavarsi.
Il fatto ci riporta istintivamente al racconto della creazione quando Dio plasma la terra e forma l’uomo: Adamo, come a dire che qui, con Gesù, comincia una nuova creazione.
IL FANGO! Sono molteplici i suoi usi.
C’è chi lo usa per gettarlo in faccia alle persone per screditarle, per denigrarle; pensate alla moda delle “notizie false” messe in circolo proprio con l’intenzione di fare del male o per seminare odio, paura, incertezza…
Questo è certamente un uso squallido, simile a quello del chiacchiericcio o dello sparlare alle spalle.
La verità invece è lo “stile” del discepolo di Cristo! C’è chi lo usa per un bene fisico: la terapia dei fanghi (“vado a fare i fanghi”).
Ci si sporca, sì, ma per un bene fisico ed è bello e giusto usare i mezzi che la natura ci offre per stare bene.
La cura del corpo è un dovere che ciascuno deve sentire.
Anche Gesù lo usa ed è per farci capire che siamo “sporchi” e che occorre purificarci per vedere la luce: Tirar via il fango dagli occhi equivale a contemplare la luce del volto del Signore per dire anche noi come il cieco che ha acquistato la vista: ”Io credo, Signore”.
Vedo oggi tanta difficoltà a vivere la fede con chiarezza perché siamo suggestionati dal “pensiero dominante” che evidentemente non ci porta ad alzare lo sguardo, ma ci stimola a pensare secondo l’andazzo comune… e così la verità spesso cede il passo alla “moda”.
Tirare via il fango dagli occhi è prendere coscienza che in noi c’è qualcosa che ci impedisce di vedere la luce e quindi occorre rimuoverlo.
Spesso il fango è la pigrizia di uscire dal solito quotidiano per accogliere la novità, a volte è la paura di conoscere la verità perché ci fa male e ci scomoda.
Il fango sugli occhi è anche il pregiudizio che non ci fa scoprire la vera identità delle persone che incontriamo o degli avvenimenti che ci capitano.
“Va’ e lavati!”.
L’invito di Gesù ci sproni al gusto della Luce, alla passione per la Verità, ribellandoci a ogni imposizione che ci toglie la libertà di vedere il mondo e le persone con la luce del Vangelo.
Continuando a tenere lo sguardo sul Vangelo della domenica, oggi scopriamo un Gesù che compie un gesto misterioso, ma non troppo, per ridare la vista a una persona nata cieca, che ha incontrato casualmente per le vie di Gerusalemme: sputa per terra, con la saliva fa del fango, lo spalma sugli occhi del cieco e lo invita a recarsi alla piscina di Siloe per lavarsi.
Il fatto ci riporta istintivamente al racconto della creazione quando Dio plasma la terra e forma l’uomo: Adamo, come a dire che qui, con Gesù, comincia una nuova creazione.
IL FANGO! Sono molteplici i suoi usi.
C’è chi lo usa per gettarlo in faccia alle persone per screditarle, per denigrarle; pensate alla moda delle “notizie false” messe in circolo proprio con l’intenzione di fare del male o per seminare odio, paura, incertezza…
Questo è certamente un uso squallido, simile a quello del chiacchiericcio o dello sparlare alle spalle.
La verità invece è lo “stile” del discepolo di Cristo! C’è chi lo usa per un bene fisico: la terapia dei fanghi (“vado a fare i fanghi”).
Ci si sporca, sì, ma per un bene fisico ed è bello e giusto usare i mezzi che la natura ci offre per stare bene.
La cura del corpo è un dovere che ciascuno deve sentire.
Anche Gesù lo usa ed è per farci capire che siamo “sporchi” e che occorre purificarci per vedere la luce: Tirar via il fango dagli occhi equivale a contemplare la luce del volto del Signore per dire anche noi come il cieco che ha acquistato la vista: ”Io credo, Signore”.
Vedo oggi tanta difficoltà a vivere la fede con chiarezza perché siamo suggestionati dal “pensiero dominante” che evidentemente non ci porta ad alzare lo sguardo, ma ci stimola a pensare secondo l’andazzo comune… e così la verità spesso cede il passo alla “moda”.
Tirare via il fango dagli occhi è prendere coscienza che in noi c’è qualcosa che ci impedisce di vedere la luce e quindi occorre rimuoverlo.
Spesso il fango è la pigrizia di uscire dal solito quotidiano per accogliere la novità, a volte è la paura di conoscere la verità perché ci fa male e ci scomoda.
Il fango sugli occhi è anche il pregiudizio che non ci fa scoprire la vera identità delle persone che incontriamo o degli avvenimenti che ci capitano.
“Va’ e lavati!”.
L’invito di Gesù ci sproni al gusto della Luce, alla passione per la Verità, ribellandoci a ogni imposizione che ci toglie la libertà di vedere il mondo e le persone con la luce del Vangelo.
Ultimo aggiornamento (Lunedì 01 Aprile 2019 06:33)