Una Punta di Amarezza
E’ venuto a visitarci il nostro Arcivescovo Mario venerdì 11 maggio, ma la comunità è stata latitante!
Il Pastore desiderava parlare alle pecore, ma queste hanno pensato bene di non esserci.
E così chi, nel nome di Gesù, ha il compito di guidare il popolo di Dio ha potuto incontrare solo “alcuni”.
Ho cercato di trovare delle motivazioni a questa assenza:
- forse non siamo stati capaci di “organizzare al meglio” questo evento
- forse non era il giorno adatto
- forse il tempo incerto ha messo paura
- forse bisognava rivolgere personalmente l’invito
- forse qualcuno pensava che la Chiesa si riempisse troppo e quindi ha pesato bene di non venire
- forse…
Ma perché lui è venuto e tanti non si sono fatti vivi?
• È certamente mancato il senso di essere chiesa (popolo di Dio radunato dal Cristo risorto attorno al suo pastore).
• Ho notato che è difficile cambiare il “programma personale giornaliero” per aprirsi a qualcosa che va oltre il proprio interesse personale.
• E mi sto accorgendo sempre più che “andare fuori rotta” è impossibile: spesso si è schiavi dei propri programmi.
Da questo ho capito pure che è venuto meno il senso della “curiosità” (andiamo a vedere il nuovo Vescovo di Milano).
Amaramente prendo però anche coscienza che questa è la nostra “realtà di Chiesa”, e quindi mi rendo sempre più convinto che il “passo” che il Vescovo ci ha confermato va proprio bene: Imparare a camminare insieme!
Come me, anche altri che hanno partecipato alla S. Messa concelebrata con l’Arcivescovo, hanno manifestato una punta di amarezza nel vedere tante sedie vuote.
Questo non mi scoraggia, ma mi stimola ancor più ad essere un pastore che crea unità, che cerca di far capire e vivere la fede non solo come tradizione, ma come una carica gioiosa interiore capace di rendere i discepoli di Cristo luce, sale e lievito per Agrate, Caponago e Omate.
All’interno la LETTERA DEL VESCOVO alla COMUNITA’
Il Pastore desiderava parlare alle pecore, ma queste hanno pensato bene di non esserci.
E così chi, nel nome di Gesù, ha il compito di guidare il popolo di Dio ha potuto incontrare solo “alcuni”.
Ho cercato di trovare delle motivazioni a questa assenza:
- forse non siamo stati capaci di “organizzare al meglio” questo evento
- forse non era il giorno adatto
- forse il tempo incerto ha messo paura
- forse bisognava rivolgere personalmente l’invito
- forse qualcuno pensava che la Chiesa si riempisse troppo e quindi ha pesato bene di non venire
- forse…
Ma perché lui è venuto e tanti non si sono fatti vivi?
• È certamente mancato il senso di essere chiesa (popolo di Dio radunato dal Cristo risorto attorno al suo pastore).
• Ho notato che è difficile cambiare il “programma personale giornaliero” per aprirsi a qualcosa che va oltre il proprio interesse personale.
• E mi sto accorgendo sempre più che “andare fuori rotta” è impossibile: spesso si è schiavi dei propri programmi.
Da questo ho capito pure che è venuto meno il senso della “curiosità” (andiamo a vedere il nuovo Vescovo di Milano).
Amaramente prendo però anche coscienza che questa è la nostra “realtà di Chiesa”, e quindi mi rendo sempre più convinto che il “passo” che il Vescovo ci ha confermato va proprio bene: Imparare a camminare insieme!
Come me, anche altri che hanno partecipato alla S. Messa concelebrata con l’Arcivescovo, hanno manifestato una punta di amarezza nel vedere tante sedie vuote.
Questo non mi scoraggia, ma mi stimola ancor più ad essere un pastore che crea unità, che cerca di far capire e vivere la fede non solo come tradizione, ma come una carica gioiosa interiore capace di rendere i discepoli di Cristo luce, sale e lievito per Agrate, Caponago e Omate.
All’interno la LETTERA DEL VESCOVO alla COMUNITA’
Ultimo aggiornamento (Lunedì 21 Maggio 2018 06:46)