Giornata Mondiale della Pace1 gennaio GIORNATA MONDIALE DELLA PACE MIGRANTI E RIFUGIATI: UOMINI E DONNE IN CERCA DI PACE
In occasione della giornata della pace, Papa Francesco ha inviato al mondo intero il suo messaggio.
Ecco alcuni punti fondamentali: Offrire a richiedenti asilo, rifugiati, migranti e vittime di tratta, una possibilità di trovare quella pace che stanno cercando, richiede una strategia che combini quattro azioni: accogliere, proteggere, promuovere e integrare.
Accogliere” richiama l’esigenza di ampliare le possibilità di ingresso legale, di non respingere profughi e migranti verso luoghi dove li aspettano persecuzioni e violenze, e di bilanciare la preoccupazione per la sicurezza nazionale con la tutela dei diritti umani fondamentali. La Scrittura ci ricor-da: «Non dimenticate l’ospitalità; alcuni, praticandola, hanno accolto degli angeli senza saperlo».
“Proteggere” ricorda il dovere di riconoscere e tutelare l’inviolabile dignità di coloro che fuggono da un pericolo reale in cerca di asilo e sicurezza, di impedire il loro sfruttamento. Penso in particolare alle donne e ai bambini che si trovano in situazioni in cui sono più esposti ai rischi e agli abusi che arrivano fino a renderli schiavi.
Dio non discrimina: «Il Signore protegge lo straniero, egli sostiene l’orfano e la vedova».
Promuovere” rimanda al sostegno allo sviluppo umano integrale di migranti e rifugiati.
Tra i molti strumenti che possono aiutare in questo com-pito, desidero sottolineare l’importanza di assicurare ai bambini e ai giova-ni l’accesso a tutti i livelli di istruzione: in questo modo essi non solo potranno coltivare e mettere a frutto le proprie capacità, ma saranno anche maggiormente in grado di andare incontro agli altri, coltivando uno spirito di dialogo anziché di chiusura o di scontro.
La Bibbia insegna che Dio «ama lo straniero e gli dà pane e vestito»; perciò esorta: «Amate dunque lo straniero, poiché anche voi foste stranieri nel paese d’Egitto».
Integrare”, infine, significa permettere a rifugiati e migranti di partecipare pienamente alla vita della società che li accoglie, in una dinamica di arricchimento reciproco e di feconda collaborazione nella promozione dello sviluppo umano integrale delle comunità locali.
Come scrive San Paolo: «Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio».

Ultimo aggiornamento (Lunedì 01 Gennaio 2018 14:59)