Cosa Dobbiamo Fare?
E’ la domanda che la gente rivolge a Giovanni Battista dopo aver ascoltato le sue infuocate parole rivolte ad accogliere il messia.
Avevano capito che l’incontro con il Signore porta al cambiamento di vita.
Ma come cambiare?
Che cosa occorre fare?
In queste domande vedo tutta la confusione presente nel cuore e nella mente anche di noi uomini e donne di oggi e vedo però anche un grande desiderio di novità, di cambiamento di rotta.
Sentiamo tante voci, tante proposte, tante promesse…ma poi ci si accorge che le cose non cambiano, anzi, a volte, vanno per un verso che non è quello “giusto”:
- Cambiare la Costituzione o no?
- Accogliere i profughi o no?
- Sposarsi o convivere?
- Continuare a essere fedeli ai valori che abbiamo ricevuto o adeguarsi alla mentalità moderna in tutto e per tutto?
- E quanti altri dubbi ancora…
Riemerge allora impellente, ma anche esigente la domanda: Che fare?
Occorre anzitutto CONOSCERE la situazione, tenersi informati su quello che sta capitando attorno a noi.
E’ vero che certe situazioni socio-politiche sono fortemente complicate e ingarbugliate, ma non possiamo accettare di essere trattati da “ignoranti” (= tanto questi non capiscono niente).
Leggere, ascoltare, vedere con i vari mezzi di comunicazione sociale è oggi indispensabile.
Spegnere la TV per non vedere certi fatti o per non sentire certe notizie non è certamente positivo, come non è bello e giusto vivere di ricordi mettendo la testa sotto la sabbia.
Occorre poi anche TENERE FEDE AI VALORI che sono “nostri”.
Non si tratta di escludere chi non la pensa come noi, ma di tenere alti i valori che ci hanno fatto crescere nella fede, nella libertà, nel rispetto degli altri… valori che si stanno sciogliendo come neve al sole.
Questo ci mette paura, ci toglie la speranza di un futuro migliore e spesso ci fa cadere le braccia scoraggiati e impotenti.
Per questo occorre rispondere con l’AGIRE. Non basta brontolare continuamente, occorre rimboccarsi le maniche e darsi da fare concretamente, ciascuno nel suo campo, per quello che gli è possibile fare.
Comunque per tutti, al termine di quest’ anno giubilare della MISERICORDIA, sarà utile fare qualche proposito per tradurre la misericordia in azioni concrete, così che anche la nostra fede e il nostro impegno potrà essere utile per la realizzazione di una umanità più fraterna e più accogliente.
Avevano capito che l’incontro con il Signore porta al cambiamento di vita.
Ma come cambiare?
Che cosa occorre fare?
In queste domande vedo tutta la confusione presente nel cuore e nella mente anche di noi uomini e donne di oggi e vedo però anche un grande desiderio di novità, di cambiamento di rotta.
Sentiamo tante voci, tante proposte, tante promesse…ma poi ci si accorge che le cose non cambiano, anzi, a volte, vanno per un verso che non è quello “giusto”:
- Cambiare la Costituzione o no?
- Accogliere i profughi o no?
- Sposarsi o convivere?
- Continuare a essere fedeli ai valori che abbiamo ricevuto o adeguarsi alla mentalità moderna in tutto e per tutto?
- E quanti altri dubbi ancora…
Riemerge allora impellente, ma anche esigente la domanda: Che fare?
Occorre anzitutto CONOSCERE la situazione, tenersi informati su quello che sta capitando attorno a noi.
E’ vero che certe situazioni socio-politiche sono fortemente complicate e ingarbugliate, ma non possiamo accettare di essere trattati da “ignoranti” (= tanto questi non capiscono niente).
Leggere, ascoltare, vedere con i vari mezzi di comunicazione sociale è oggi indispensabile.
Spegnere la TV per non vedere certi fatti o per non sentire certe notizie non è certamente positivo, come non è bello e giusto vivere di ricordi mettendo la testa sotto la sabbia.
Occorre poi anche TENERE FEDE AI VALORI che sono “nostri”.
Non si tratta di escludere chi non la pensa come noi, ma di tenere alti i valori che ci hanno fatto crescere nella fede, nella libertà, nel rispetto degli altri… valori che si stanno sciogliendo come neve al sole.
Questo ci mette paura, ci toglie la speranza di un futuro migliore e spesso ci fa cadere le braccia scoraggiati e impotenti.
Per questo occorre rispondere con l’AGIRE. Non basta brontolare continuamente, occorre rimboccarsi le maniche e darsi da fare concretamente, ciascuno nel suo campo, per quello che gli è possibile fare.
Comunque per tutti, al termine di quest’ anno giubilare della MISERICORDIA, sarà utile fare qualche proposito per tradurre la misericordia in azioni concrete, così che anche la nostra fede e il nostro impegno potrà essere utile per la realizzazione di una umanità più fraterna e più accogliente.
Ultimo aggiornamento (Lunedì 21 Novembre 2016 07:34)