Guardando con le Stelle con Abramo
INCONTRI E INTERVISTE QUARESIMALI
Una notte dell’estate 2012 ho avuto la gioia di salire al monte Sinai di notte: una esperienza unica, perché, nel buio più pesto, alzando gli occhi al cielo, vedi un mare di stelle, come qui è impossibile osservare.
Mentre contemplavo quel cielo il pensiero mi è andato istintivamente ad Abramo, che vedendo anche lui quello spettacolo, sentiva dentro di sé la parola di Dio che lo assicurava: “La tua discendenza sarà più numerosa delle stelle del cielo” e quasi quasi me lo sentivo camminare accanto.
Abramo, che cosa ti ha spinto a prendere sul serio la promessa del Signore?
Ero un pastore nomade, non avevo figli, ma con nel cuore una grande speranza: cercare di non fallire nella vita!
Per questo avevo servi e animali in quantità, ma mi mancava il bene più prezioso, un figlio che continuasse la discendenza!
Ti sei fidato di Dio, ma so che sei stato anche messo alla prova quando ti è stato chiesto di sacrificare Isacco.
Non parlarmene!
E’ stata una cosa veramente sconvolgente.
“Se me lo hai dato – dicevo – perché ora me lo chiedi?”
Ma al momento opportuno, quando l’angelo mi ha fermato la mano, ho capito che Dio mi voleva bene e che altrettanto ne volevo io a Lui.
Per questo tuo atto di fede e amore noi ti consideriamo padre nella fede e tanti, nel tuo nome, si dicono tuoi seguaci. Tu come ci vedi?
Per me la fede ha voluto dire “fidarsi” veramente di Dio e della sua Parola.
Oggi vedo invece tanti credenti che sono tali perché seguono una tradizione, ma difficilmente si “affidano” a Dio.
Abramo, parlando con te mi accorgo che la mia fede è debole, non provo la gioia di credere e neanche mi sforzo più di tanto per cambiare.
Anch’io quando sono stato invitato a uscire dalla mia terra per andare verso dove Lui mi indicava ho provato paura, non avevo davanti a me delle certezze, mi sono fidato però e ho continuato a camminare, come sto facendo ora con te.
Il cielo si è fatto più chiaro, le stalle scomparivano e pian piano appariva all’orizzonte la luce del sole e ho cantato con gioia: “Benedetto il Signore che viene a visitarci come il sole che sorge”.
Una notte dell’estate 2012 ho avuto la gioia di salire al monte Sinai di notte: una esperienza unica, perché, nel buio più pesto, alzando gli occhi al cielo, vedi un mare di stelle, come qui è impossibile osservare.
Mentre contemplavo quel cielo il pensiero mi è andato istintivamente ad Abramo, che vedendo anche lui quello spettacolo, sentiva dentro di sé la parola di Dio che lo assicurava: “La tua discendenza sarà più numerosa delle stelle del cielo” e quasi quasi me lo sentivo camminare accanto.
Abramo, che cosa ti ha spinto a prendere sul serio la promessa del Signore?
Ero un pastore nomade, non avevo figli, ma con nel cuore una grande speranza: cercare di non fallire nella vita!
Per questo avevo servi e animali in quantità, ma mi mancava il bene più prezioso, un figlio che continuasse la discendenza!
Ti sei fidato di Dio, ma so che sei stato anche messo alla prova quando ti è stato chiesto di sacrificare Isacco.
Non parlarmene!
E’ stata una cosa veramente sconvolgente.
“Se me lo hai dato – dicevo – perché ora me lo chiedi?”
Ma al momento opportuno, quando l’angelo mi ha fermato la mano, ho capito che Dio mi voleva bene e che altrettanto ne volevo io a Lui.
Per questo tuo atto di fede e amore noi ti consideriamo padre nella fede e tanti, nel tuo nome, si dicono tuoi seguaci. Tu come ci vedi?
Per me la fede ha voluto dire “fidarsi” veramente di Dio e della sua Parola.
Oggi vedo invece tanti credenti che sono tali perché seguono una tradizione, ma difficilmente si “affidano” a Dio.
Abramo, parlando con te mi accorgo che la mia fede è debole, non provo la gioia di credere e neanche mi sforzo più di tanto per cambiare.
Anch’io quando sono stato invitato a uscire dalla mia terra per andare verso dove Lui mi indicava ho provato paura, non avevo davanti a me delle certezze, mi sono fidato però e ho continuato a camminare, come sto facendo ora con te.
Il cielo si è fatto più chiaro, le stalle scomparivano e pian piano appariva all’orizzonte la luce del sole e ho cantato con gioia: “Benedetto il Signore che viene a visitarci come il sole che sorge”.
Ultimo aggiornamento (Lunedì 09 Marzo 2015 07:58)