Così rispondono i genitori dell’uomo che era cieco ed è stato guarito da Gesù.
Per paura questi genitori se ne lavano le mani, abdicando alla loro responsabilità e così preferiscono che il figlio se la sbrighi da solo!
Certamente questi genitori non riscuotono la nostra simpatia, anzi ci viene voglia di condannarli sui due piedi.
Il comportamento di quei genitori però non è stato un caso isolato, perché succede anche oggi di abdicare al proprio compito, per esempio:
- quando si concede tutto con la scusa che “è un bambino!”
- quando non si danno regole chiare con la scusa che il bambino deve crescere nella spontaneità
- quando si difendono sempre i figli con la scusa che è sempre colpa degli altri, che non sono bravi come il proprio figlio
- quando non ci si preoccupa di cosa vedono su internet e strumenti vari con la scusa che i figli sono più abili dei genitori nel maneggiare quegli strumenti
- e quante altre occasioni per rinunciare ad educare…
C’è però anche l’atteggiamento contrario: non lasciarli mai liberi un momento perché i genitori si preoccupano di “occupare” tutta la giornata, togliendo ai figli la gioia di esprimere la loro esuberanza.
Sicuramente oggi educare è uno dei compiti più difficili, ma tirarsi indietro è deleterio perché contribuisce a tirar su una generazione che ha come punto di riferimento solo se stessa, ignorando la presenza degli altri, che non sono rivali, ma fratelli.
Carissimi genitori, non abbiate paura di dare una buona educazione, anche se oggi dovete remare contro tante provocazioni che allettano i vostri figli.
Domani vi diranno grazie!