Cristo Conviene?
Siamo imparando a conoscere il nostro nuovo Arcivescovo Card. Angelo Scola, il quale non perde occasione per presentare le sue idee di fondo, che diventano per noi stimolo a pensare e ad agire.
Domenica in una intervista al giornale Avvenire ha rivisto i primi giorni della sua presenza tra noi e i tanti appuntamenti che gli hanno permesso di capire un po’ di più la Diocesi.
Tra le tante cose espresse, invito a rileggere e riflettere quanto qui sotto esposto:
Alla domanda: Come si rigenerano le relazioni che sembrano a volte tanto logorate da apparire irrecuperabili, anche nella comunità cristiana?
Il Cardinale risponde: L’uomo si muove veramente solo per convinzione.
Domandiamoci per un istante: cosa davvero mi persuade?
Mi persuade il percepire con chiarezza che la sequela di Cristo mi “conviene”, che seguendo Cristo sono più compiutamente uomo: amo, lavoro, condivido, ho sete di giustizia e di pace, vivo tutto, persino la morte, in maniera diversa.
Che questa sia la strada per invertire la rotta ce lo documentano i martiri, come Bhatti, il cristiano pakistano ucciso mentre difendeva la libertà dei suoi fratelli, o il priore di Tibhirine.
Da dove è venuta loro questa energia che li ha condotti fino al dono totale di sé?
Dall’aver visto e toccato, nella fede, che questa prospettiva consente di vivere sin d’ora un’umanità potente, un anticipo di vita eterna. Più che mai nell’attuale frangente storico di transizione rapida e non senza traumi, i cristiani sono chiamati a passare da una fede per convenzione ad una fede per convinzione.
Dopo aver letto e meditato queste parole mi sono chiesto: quelli che si sono fatti uccidere nella piazza del Cairo per proclamare il valore della libertà non sono forse anche loro dei martiri?
Certamente! Perché non si sono accontentati delle parole, anch’essi in forza della loro convinzione hanno capito che certi valori valgono più della vita, ma questo il cristiano la sa da molto tempo.
La paura sta forse proprio qui: il non essere convinti che Cristo mi conviene!
Redazione CdB Sette
Domenica in una intervista al giornale Avvenire ha rivisto i primi giorni della sua presenza tra noi e i tanti appuntamenti che gli hanno permesso di capire un po’ di più la Diocesi.
Tra le tante cose espresse, invito a rileggere e riflettere quanto qui sotto esposto:
Alla domanda: Come si rigenerano le relazioni che sembrano a volte tanto logorate da apparire irrecuperabili, anche nella comunità cristiana?
Il Cardinale risponde: L’uomo si muove veramente solo per convinzione.
Domandiamoci per un istante: cosa davvero mi persuade?
Mi persuade il percepire con chiarezza che la sequela di Cristo mi “conviene”, che seguendo Cristo sono più compiutamente uomo: amo, lavoro, condivido, ho sete di giustizia e di pace, vivo tutto, persino la morte, in maniera diversa.
Che questa sia la strada per invertire la rotta ce lo documentano i martiri, come Bhatti, il cristiano pakistano ucciso mentre difendeva la libertà dei suoi fratelli, o il priore di Tibhirine.
Da dove è venuta loro questa energia che li ha condotti fino al dono totale di sé?
Dall’aver visto e toccato, nella fede, che questa prospettiva consente di vivere sin d’ora un’umanità potente, un anticipo di vita eterna. Più che mai nell’attuale frangente storico di transizione rapida e non senza traumi, i cristiani sono chiamati a passare da una fede per convenzione ad una fede per convinzione.
Dopo aver letto e meditato queste parole mi sono chiesto: quelli che si sono fatti uccidere nella piazza del Cairo per proclamare il valore della libertà non sono forse anche loro dei martiri?
Certamente! Perché non si sono accontentati delle parole, anch’essi in forza della loro convinzione hanno capito che certi valori valgono più della vita, ma questo il cristiano la sa da molto tempo.
La paura sta forse proprio qui: il non essere convinti che Cristo mi conviene!
Redazione CdB Sette
Ultimo aggiornamento (Venerdì 25 Novembre 2011 07:24)