Nell'Aldilà
Abituati a correre come pazzi, facciamo fatica ad immaginarci l’aldilà?
Forse sarà un luogo di riposo o magari un bel giardino in cui scorrazzare felicemente, oppure un bel salotto riposante in cui si parla e ci intrattiene gioiosamente…
Ciascuno la pensi come vuole, l’importante però è arrivarci e arrivarci bene!
Ogni anno in prossimità delle feste dei SANTI e nel ricordo dei nostri MORTI il pensiero va inevitabilmente oltre la nostra sfera dell’umano per intercettare persone care, amici e conoscenti che non sono più tra noi.
Ma è proprio necessario pensare ad un aldilà? Non ci bastano le preoccupazioni quotidiane?
NO! Perché noi non siamo fatti soltanto di terra, ma c’è in noi uno spirito che rende la nostra esistenza continuamente tesa verso l’infinito.
Limitare la vita a tutto e solo ciò che è materiale è impoverirla, è toglierli il fiato, è non farla esprimere per quello che è in verità.
Camminare verso mete alte è ciò che fa bene al nostro spirito.
Ben vengano allora gli esempi dei SANTI, per farci capire che vale la pena spendere la vita per ideali forti, che seguire Gesù non è una perdita, ma un sicuro guadagno. L’esempio del nostro beato P. Clemente Vismara sia ancora una volta di sprone affinché consideriamo la vita come un dono da spendere donandola a nostra volta a chi più soffre.
E anche il ricordo dei MORTI sia stimolo a considerare la vita non come un oggetto per spremerne tutto il piacere possibile, ma come un mezzo attraverso il quale esprimere al meglio tutte quelle doti che il Signore ci ha donato. Vivere bene di qua per prepararci all’aldilà forse è l’unica cosa seria che possiamo fare per vivere felici oggi di qua e domani di là.
Redazione CdB Sette
Ultimo aggiornamento (Venerdì 28 Ottobre 2011 06:46)