La Festa Dei Popoli - 2011
Ritorna ogni anno nel comune di Agrate la FESTA DEI POPOLI e la Comunità Casa di Betania non può che gioire e partecipare.
E’ previsto un momento particolare di preghiera interreligiosa (ore 12.00 – sul piazzale della chiesa) nella quale cattolici e mussulmani si rivolgono al loro unico Dio per chiedere il dono della pace e della fratellanza tra i popoli.
Visto il momento che stiamo vivendo possiamo senz’altro domandarci che senso ha organizzare una festa dei popoli?
In un mondo globalizzato, dove le barriere stanno cadendo, sembra che stia emergendo con più forza l’individualismo, il settarismo: ci si sente sicuri solo in casa propria, ci si può fidare solo di chi la pensa come noi e spesso l’estraneo (lo straniero) è visto come un rivale, uno che ci ruba qualcosa, uno da cui fuggire o da mettere in fuga.
E’ proprio il contrario dello spirito cristiano che sa vedere in ogni uomo un fratello.
Ben venga allora la festa, ben vengano gli incontri con culture, tradizioni e religioni diverse. Ci aiutino ad aprire occhi e cuore per vedere e amare oltre i nostri piccoli confini.
Dice un noto proverbio: viviamo tutti sotto lo stesso cielo, ma non abbiamo tutti lo stesso orizzonte. Dipende infatti a quale altezza ti poni: con più ti chiudi in te stesso, tanto più l’orizzonte si fa piccolo fino a sparire (come se entrassi in un imbuto); quanto più esci da te stesso e ti innalzi, tanto più sai cogliere le diversità e le ricchezze di chi ti sta intorno.
Fratelli cristiani della Comunità e tutti coloro che hanno nel cuore la speranza, non lasciamoci travolgere dalla paura e dal sospetto, ma con coraggio, saggezza e chiarezza viviamo la nostra identità cattolica (=aperti a tutti)!
Redazione CdB Sette
E’ previsto un momento particolare di preghiera interreligiosa (ore 12.00 – sul piazzale della chiesa) nella quale cattolici e mussulmani si rivolgono al loro unico Dio per chiedere il dono della pace e della fratellanza tra i popoli.
Visto il momento che stiamo vivendo possiamo senz’altro domandarci che senso ha organizzare una festa dei popoli?
In un mondo globalizzato, dove le barriere stanno cadendo, sembra che stia emergendo con più forza l’individualismo, il settarismo: ci si sente sicuri solo in casa propria, ci si può fidare solo di chi la pensa come noi e spesso l’estraneo (lo straniero) è visto come un rivale, uno che ci ruba qualcosa, uno da cui fuggire o da mettere in fuga.
E’ proprio il contrario dello spirito cristiano che sa vedere in ogni uomo un fratello.
Ben venga allora la festa, ben vengano gli incontri con culture, tradizioni e religioni diverse. Ci aiutino ad aprire occhi e cuore per vedere e amare oltre i nostri piccoli confini.
Dice un noto proverbio: viviamo tutti sotto lo stesso cielo, ma non abbiamo tutti lo stesso orizzonte. Dipende infatti a quale altezza ti poni: con più ti chiudi in te stesso, tanto più l’orizzonte si fa piccolo fino a sparire (come se entrassi in un imbuto); quanto più esci da te stesso e ti innalzi, tanto più sai cogliere le diversità e le ricchezze di chi ti sta intorno.
Fratelli cristiani della Comunità e tutti coloro che hanno nel cuore la speranza, non lasciamoci travolgere dalla paura e dal sospetto, ma con coraggio, saggezza e chiarezza viviamo la nostra identità cattolica (=aperti a tutti)!
Redazione CdB Sette
Ultimo aggiornamento (Lunedì 23 Maggio 2011 06:37)