Avvento: Sobrietà Nella Famiglia
Ecco una esperienza concreta di come viene vissuta la sobrietà in un gruppo di famiglie di Milano.
"Dal nostro confronto è emerso che la sobrietà fine a se stessa sicuramente ci impedisce di vivere il valore vero della comunità e soprattutto di vivere il Vangelo: si riesce a farlo solo in funzione della ricerca del regno di Dio.
Sobrietà perciò è uno stile di vita che facilita le relazioni familiari perché ci permette di dedicare più tempo ai rapporti con la nostra famiglia, più spazio al dialogo, ma anche più tempo per riflettere individualmente sul dono della nostra vita e per farci conoscere per come realmente siamo. Nella condivisione condividiamo quello che abbiamo, nella sobrietà condividiamo quello che siamo.
Sobrietà è il non essere presi dalla fretta delle cose ma soprattutto ci vede impegnati a “fare qualcosa” per l’altro, al fare magari poche cose ma bene, ad usare bene il nostro tempo, è non invadenza, è lasciare spazio, è accoglienza.
L’importante è non “accaparrarsi” né del tempo ne delle cose per noi stessi.
Sobrietà è anche essere un segno visibile delle scelte che contraddistinguono la nostra comunità, quindi anche il mio modo di vestire, di parlare, di essere riflette le mie, ma anche le scelte della mia comunità.
Sobrietà non è sinonimo di povertà anche se l’attaccamento alle ricchezze sicuramente non aiuta ad essere più sobri.
Pur non avendone necessità impellente, anche ricevere i generi del Banco Alimentare ci aiuta ad essere più sobri: fino a quando non si finisce quello che è arrivato non si va a comprarne dell’altro! Sobrietà di cose, di beni, di spazi, ma non solo."
(COMUNITA’ SICOMORO)
Ultimo aggiornamento (Venerdì 19 Novembre 2010 09:32)