IO C’ENTRO, ECCOMI!
Cari Parrocchiani,
chi ha partecipato alla Via Crucis, presieduta dall’Arcivescovo, martedì 5 aprile a Monza, sicuramente ricorda il suo vibrante appello, scandito più volte nell’omelia: «Io c’entro, eccomi!».
Dinanzi a Gesù che stava per morire, dando la vita per tutti, c’era chi “se ne lavava le mani”, non volendo assumersi nessuna responsabilità o coinvolgimento esistenziale.
Ma c’era anche chi, come il Cireneo, prende la croce di Gesù, la porta sulle sue spalle e riconosce “io c’entro, eccomi!”.
Forse non c’è augurio più significativo per la prossima Pasqua che questo: scoprire che “io c’entro” e perciò decido di entrare con tutto me stesso nel Cuore di Gesù trafitto d’Amore, pronto a dire “eccomi” dinanzi alle molteplici situazioni personali e mondiali che interpellano il dono del mio piccolo, ma indispensabile amore, che può diventare Amore grande e trasfigurante, se unito alla Passione di Gesù.
Pregando la Via Crucis, nella chiesa parrocchiale di Agrate, mi ha colpito un particolare della II stazione.
Di solito si dice: “Gesù è caricato della Croce”.
Nella nostra Via Crucis è scritto: “Gesù prende la Croce” e si vede chiaramente che Gesù prende con le proprie mani la Croce e quasi la abbraccia con tutto il Cuore.
È Pasqua se sull’esempio di Gesù, anch’io prendo la Croce ogni giorno; se ogni giorno sono pronto ad amare, donando me stesso (questo è “prendere la Croce”).
«In questo abbiamo conosciuto l’amore, nel fatto che il Signore ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli». (1Gv 3,16).
La Croce con il suo braccio verticale, mi ricorda che non posso mai staccarmi da Dio, Fonte del Vero Amore e con il suo braccio orizzontale mi ricorda che devo abbracciare tutti, con Amore.
È un cammino mai finito. Ma se anche oggi lo percorro, animato dallo Spirito Santo, effuso nei nostri cuori, allora la Croce mi apparirà “Croce gloriosa”, perché il Crocefisso è Risorto e certamente sarà una Pasqua sempre più vera.
Buona Pasqua!
Don Giuseppe
chi ha partecipato alla Via Crucis, presieduta dall’Arcivescovo, martedì 5 aprile a Monza, sicuramente ricorda il suo vibrante appello, scandito più volte nell’omelia: «Io c’entro, eccomi!».
Dinanzi a Gesù che stava per morire, dando la vita per tutti, c’era chi “se ne lavava le mani”, non volendo assumersi nessuna responsabilità o coinvolgimento esistenziale.
Ma c’era anche chi, come il Cireneo, prende la croce di Gesù, la porta sulle sue spalle e riconosce “io c’entro, eccomi!”.
Forse non c’è augurio più significativo per la prossima Pasqua che questo: scoprire che “io c’entro” e perciò decido di entrare con tutto me stesso nel Cuore di Gesù trafitto d’Amore, pronto a dire “eccomi” dinanzi alle molteplici situazioni personali e mondiali che interpellano il dono del mio piccolo, ma indispensabile amore, che può diventare Amore grande e trasfigurante, se unito alla Passione di Gesù.
Pregando la Via Crucis, nella chiesa parrocchiale di Agrate, mi ha colpito un particolare della II stazione.
Di solito si dice: “Gesù è caricato della Croce”.
Nella nostra Via Crucis è scritto: “Gesù prende la Croce” e si vede chiaramente che Gesù prende con le proprie mani la Croce e quasi la abbraccia con tutto il Cuore.
È Pasqua se sull’esempio di Gesù, anch’io prendo la Croce ogni giorno; se ogni giorno sono pronto ad amare, donando me stesso (questo è “prendere la Croce”).
«In questo abbiamo conosciuto l’amore, nel fatto che il Signore ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli». (1Gv 3,16).
La Croce con il suo braccio verticale, mi ricorda che non posso mai staccarmi da Dio, Fonte del Vero Amore e con il suo braccio orizzontale mi ricorda che devo abbracciare tutti, con Amore.
È un cammino mai finito. Ma se anche oggi lo percorro, animato dallo Spirito Santo, effuso nei nostri cuori, allora la Croce mi apparirà “Croce gloriosa”, perché il Crocefisso è Risorto e certamente sarà una Pasqua sempre più vera.
Buona Pasqua!
Don Giuseppe