La Pace al Centro
Da quasi due anni siamo in balia di quella che Papa Francesco ha definito una tempesta. Tutti fragili e disorientati, sempre più bisognosi di confortarci a vicenda. Sì, confortarci è stato fondamentale per affrontare il difficile periodo seguito alla scomparsa del nostro faro, il preziosissimo don Mauro. Con Lui avevamo ideato un progetto e ora, arricchiti dall’eredità che ci ha lasciato, sostenuti e guidati da don Giuseppe, desideriamo riprendere da dove ci eravamo lasciati e la giornata della PACE ci offre una bella occasione, in sintonia con il Messaggio che oggi Papa Francesco presenta individuando tre contesti su cui riflettere e agire: “Educazione, lavoro, dialogo tra le generazioni: strumenti per edificare una pace duratura”, temi già presenti nell’Enciclica “Fratelli tutti” su cui avevamo avuto modo di soffermarci e su cui vorremmo ritornare chiedendo la partecipazione di tutta la Comunità.
Crediamo infatti che in un periodo complesso e difficile come quello attuale, siamo chiamati a essere “sale della terra” per dare sapore alle nostre vite di cristiani.
Artigiani della pace è quello che vorremmo essere, ma non solo in questo giorno speciale, in cui si risveglia un comune senso di appartenenza all’unica famiglia umana.
Troppe guerre e disuguaglianze sono presenti in tutto il pianeta: sono diventate 22 nel 2021 le guerre ad alta intensità incrementate anche dal Covid e tra le più gravi lo Yemen, la Siria, il Sud Sudan e il conflitto nella regione etiopica del Tigrai. Papa Francesco ha spesso richiamato l’attenzione sul fatto che stiamo vivendo la terza guerra mondiale a pezzi e proprio di fronte a un tale scenario come sia venuta a mancare l’amicizia sociale, vera via della pace: la pace reale e duratura è possibile solo a partire da un’etica globale di solidarietà e cooperazione al servizio di un futuro modellato dall’interdipendenza e dalla corresponsabilità nell’intera famiglia umana
Ancor più semplicemente per Don Tonino Bello, presidente nazionale di Pax Christi nel 1985 e da poco riconosciuto venerabile, la pace non è quando uno si prende solo il suo pane e va a mangiarselo per conto suo, la pace è qualcosa di più: è convivialità, è mangiare il pane insieme con gli altri, senza separarsi, mettersi a tavola tra persone diverse, dove l’altro è un volto da scoprire, da contemplare, da accarezzare.
Vogliamo coinvolgere tutta la Comunità in tali riflessioni, cercando di mettere in pratica quella riscoperta del “noi collettivo” invocata dal Papa e per questo proponiamo di rivedere e ripercorre alcuni argomenti, pietre fondanti per la costruzione di un futuro di pace: Memoria e perdono, dialogo e diversità come ricchezza. Vorremmo approfondirli nei prossimi mesi anche con l’aiuto di supporti esterni. Si tratta di promuovere una strategia per la pace da vivere attraverso il perdono, il dialogo e l’accoglienza:
ü perdonare per non essere dominati da quella stessa forza distruttiva che ci ha provocato il male sofferto. Papa Francesco invita al perdono per combattere l’odio. Quanti conflitti infatti potrebbero essere evitati se il perdono fosse uno stile di vita!
ü ascoltare l’altro, dedicargli l’attenzione che chiede e dialogare. Possiamo cominciare coi nostri familiari, e via via oltrepassare senza paura il filo spinato dei pre-giudizi
ü incontrare l’altro, accoglierlo, riconoscere la sua dignità nell’ essere se stesso e appartenente a una cultura diversa vuol dire arricchirsi da un punto di vista personale e sociale.
A chiunque sia interessato a farci conoscere le proprie considerazioni, perplessità o domande chiediamo di scrivere all’indirizzo di posta elettronica
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Fiduciosi nel poter costruire insieme un futuro di pace duratura, auguriamo a tutta la Comunità un nuovo anno dal sapore di Vangelo.
Commissione di Pastorale Sociale
Ultimo aggiornamento (Mercoledì 05 Gennaio 2022 09:09)