III DOMENICA DI AVVENTO -
«BEATO COLUI CHE NON TROVA IN ME MOTIVO DI SCANDALO» (Lc 7.23)
Cari parrocchiani,
nel cuore della Vangelo di questa III domenica di Avvento ci incontriamo con questa provocatoria e significativa “beatitudine”.
È Beato, è felice chi non si scandalizza di Gesù.
Noi siamo felici se, per noi, Gesù non è la pietra di inciampo (come evoca il termine greco «scandalo»), ma la roccia sicura su cui costruire la casa della propria vita (vedi anche Lc 6,46-49).
È Gesù il Messia Atteso, che va accolto anche oggi, con il cuore… e “non dobbiamo aspettare un altro”.
In Gesù il Padre, che l’ha mandato a noi come Salvatore, ci ha dato e ci ha detto tutto! Rinnoviamo in questo tempo di Avvento la nostra libera decisione di accettare la via di Gesù e il volto di Dio che ci ha rivelato.
«Gesù opera non nella potenza del giudizio, ma nell’umiltà della Misericordia, non con la forza delle sue opere, ma con la debolezza dell’annuncio.
È la scelta di questa debolezza che lo porterà ad essere il Messia crocifisso.
La beatitudine del Regno dato ai poveri (6,20) è proprio per chi accetta questo scandalo, già profetato da Simeone (cf. 2,34ss).
Gesù quindi, con i fatti e la spiegazione che ne dà, si conferma il messia atteso.
Ma mostra una forma inattesa e sempre inattuale di messianismo.
La fede che dà salvezza è discernere con la mente e accettare con il cuore la visita di Dio in Gesù, il Messia e Signore crocifisso per misericordia». (Silvano Fausti).
Come Giovanni Battista, “il più grande fra i nati di donna”, ha riconosciuto in Gesù il Messia Atteso ed ha cambiato il suo modo di pensare e di agire, così il Signore ci conceda di convertirci al Vangelo di Gesù e saziare ogni nostra giusta attesa.
Cari parrocchiani,
nel cuore della Vangelo di questa III domenica di Avvento ci incontriamo con questa provocatoria e significativa “beatitudine”.
È Beato, è felice chi non si scandalizza di Gesù.
Noi siamo felici se, per noi, Gesù non è la pietra di inciampo (come evoca il termine greco «scandalo»), ma la roccia sicura su cui costruire la casa della propria vita (vedi anche Lc 6,46-49).
È Gesù il Messia Atteso, che va accolto anche oggi, con il cuore… e “non dobbiamo aspettare un altro”.
In Gesù il Padre, che l’ha mandato a noi come Salvatore, ci ha dato e ci ha detto tutto! Rinnoviamo in questo tempo di Avvento la nostra libera decisione di accettare la via di Gesù e il volto di Dio che ci ha rivelato.
«Gesù opera non nella potenza del giudizio, ma nell’umiltà della Misericordia, non con la forza delle sue opere, ma con la debolezza dell’annuncio.
È la scelta di questa debolezza che lo porterà ad essere il Messia crocifisso.
La beatitudine del Regno dato ai poveri (6,20) è proprio per chi accetta questo scandalo, già profetato da Simeone (cf. 2,34ss).
Gesù quindi, con i fatti e la spiegazione che ne dà, si conferma il messia atteso.
Ma mostra una forma inattesa e sempre inattuale di messianismo.
La fede che dà salvezza è discernere con la mente e accettare con il cuore la visita di Dio in Gesù, il Messia e Signore crocifisso per misericordia». (Silvano Fausti).
Come Giovanni Battista, “il più grande fra i nati di donna”, ha riconosciuto in Gesù il Messia Atteso ed ha cambiato il suo modo di pensare e di agire, così il Signore ci conceda di convertirci al Vangelo di Gesù e saziare ogni nostra giusta attesa.