Insegnaci a Contare i Nostri Giorni
E’ iniziato un nuovo anno, il 2020!
Lo cominciamo sereni come quando usciamo di casa e ci mettiamo in strada per raggiungere una meta.
Percorriamo quel cammino senza dubbi di arrivare dove ci siamo prefissati.
Iniziando il nuovo anno abbiamo in cuore delle mete che confidiamo di raggiungere, passo dopo passo, giorno per giorno, con la gioia di guardare lontano, di individuare con lo sguardo una località da raggiungere e quindi metterci in movimento per arrivarci.
La liturgia del primo giorno dell’anno ci ha comunicato la benedizione del Signore affinché ci rendiamo consapevoli che non tutto dipende da noi, ma il Signore, che cammina al nostro fianco, ci guida sulla strada che intendiamo percorrere con il suo aiuto.
Che cosa è il nuovo anno se non un talento che il Signore ci offre da far fruttificare?
Noi calcoliamo il tempo e la memoria unifica, conserva, mantiene in unità la nostra storia che si svolge nel tempo.
“Insegnaci a contare i nostri giorni e acquisteremo un cuore saggio” (Sal. 90,12).
Nella storia e nello scorrere del tempo si edifica il Regno di Dio: Esso è come un granello di senape, che un giorno prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami (cfr. Lc 13,19).
Per edificare il suo Regno il Signore conta su ciascuno di noi, suoi operai, e ci manda a coltivare la sua vigna.
Ci chiederà conto dell’impegno per farla fruttificare, di come abbiamo trafficato o meno i talenti che egli ci ha dato in dono. La prima giornata dell’anno è stata dedicata alla pace.
Sentiamo vibrare nel nostro cuore la speranza che la pace divenga una realtà, per tutta l’umanità, per le nostre famiglie, per noi stessi che, sperimentando la nostra fragilità, volgiamo lo sguardo verso Colui che è il Principe della Pace.
(dalla rivista: LA VITA IN CRISTO E NELLA CHIESA)
Lo cominciamo sereni come quando usciamo di casa e ci mettiamo in strada per raggiungere una meta.
Percorriamo quel cammino senza dubbi di arrivare dove ci siamo prefissati.
Iniziando il nuovo anno abbiamo in cuore delle mete che confidiamo di raggiungere, passo dopo passo, giorno per giorno, con la gioia di guardare lontano, di individuare con lo sguardo una località da raggiungere e quindi metterci in movimento per arrivarci.
La liturgia del primo giorno dell’anno ci ha comunicato la benedizione del Signore affinché ci rendiamo consapevoli che non tutto dipende da noi, ma il Signore, che cammina al nostro fianco, ci guida sulla strada che intendiamo percorrere con il suo aiuto.
Che cosa è il nuovo anno se non un talento che il Signore ci offre da far fruttificare?
Noi calcoliamo il tempo e la memoria unifica, conserva, mantiene in unità la nostra storia che si svolge nel tempo.
“Insegnaci a contare i nostri giorni e acquisteremo un cuore saggio” (Sal. 90,12).
Nella storia e nello scorrere del tempo si edifica il Regno di Dio: Esso è come un granello di senape, che un giorno prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami (cfr. Lc 13,19).
Per edificare il suo Regno il Signore conta su ciascuno di noi, suoi operai, e ci manda a coltivare la sua vigna.
Ci chiederà conto dell’impegno per farla fruttificare, di come abbiamo trafficato o meno i talenti che egli ci ha dato in dono. La prima giornata dell’anno è stata dedicata alla pace.
Sentiamo vibrare nel nostro cuore la speranza che la pace divenga una realtà, per tutta l’umanità, per le nostre famiglie, per noi stessi che, sperimentando la nostra fragilità, volgiamo lo sguardo verso Colui che è il Principe della Pace.
(dalla rivista: LA VITA IN CRISTO E NELLA CHIESA)
Ultimo aggiornamento (Lunedì 06 Gennaio 2020 17:00)