Gesu' Pane del Cammino e dei Poveri
Terminiamo oggi le GIORNATE EUCARISTICHE e insieme celebriamo la GIORNTA DEI POVERI così come la voluta Papa Francesco l’anno scorso, perché desidera che la domenica di Cristo Re e Signore dell’universo sia dedicata a tutti poveri del mondo perché Gesù, quando verrà come giudice della storia al termine della vita ci chiederà: “Ero affamato e tu mi hai dato da mangiare, ero forestiero e tu mi hai accolto, avevo sete e mi hai dato da bere…”.
Gesù si è identificato nel povero e la nostra fede in lui trova riscontro effettivo nella capacità che abbiamo anche oggi di accoglierlo. Nella nostra comunità abbiamo anche celebrato le Giornate Eucaristiche nelle quali abbiamo meditato e pregato sull’Eucaristia come PANE DEL CAMMINO.
Gesù si è fatto cibo per noi per sostenerci nel cammino della vita, si è fatto povero per noi, si è fatto pane per noi che siamo poveri e affamati di gioia, di verità e di vita.
Accostare l’Eucaristia come pane del cammino e dei poveri è quanto mai vero e attuale.
Accogliere Gesù nell’Eucaristia e poi dimenticarsi che lui vive nei poveri accanto a noi è non capire l’Eucaristia, è fare dell’eucaristia qualcosa che ci mette a posto la coscienza, ma che non ci smuove più di tanto.
Come Dio, anche noi ascoltiamo chi è povero e indifeso, come ci indica Papa Francesco all’inizio dl suo messaggio per questa giornata. (il messaggio integrale è possibile trovarlo in fondo alla Chiesa) «Questo povero grida e il Signore lo ascolta» (Sal 34,7).
Le parole del Salmista diventano anche le nostre nel momento in cui siamo chiamati a incontrare le diverse condizioni di sofferenza ed emarginazione in cui vivono tanti fratelli e sorelle che siamo abituati a designare con il termine generico di “poveri”.
Questo Salmo permette oggi anche a noi, immersi in tante forme di povertà, di comprendere chi sono i veri poveri verso cui siamo chiamati a rivolgere lo sguardo per ascoltare il loro grido e riconoscere le loro necessità.
Ci viene detto, anzitutto, che il Signore ascolta i poveri che gridano a Lui ed è buono con quelli che cercano rifugio in Lui con il cuore spezzato dalla tristezza, dalla solitudine e dall’esclusione.
Ascolta quanti vengono calpestati nella loro dignità e, nonostante questo, hanno la forza di innalzare lo sguardo verso l’alto per ricevere luce e con-forto.
Ascolta coloro che vengono perseguitati in nome di una falsa giustizia, oppressi da politiche indegne di questo nome e intimoriti dalla violenza; eppure sanno di avere in Dio il loro Salvatore.
Ciò che emerge da questa preghiera è anzitutto il sentimento di abbandono e fiducia in un Padre che ascolta e accoglie.
Sulla lunghezza d’onda di queste parole possiamo comprendere più a fondo quanto Gesù ha proclamato con la beatitudine
«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli» (Mt 5,3). (Dal messaggio di Papa Francesco)
Gesù si è identificato nel povero e la nostra fede in lui trova riscontro effettivo nella capacità che abbiamo anche oggi di accoglierlo. Nella nostra comunità abbiamo anche celebrato le Giornate Eucaristiche nelle quali abbiamo meditato e pregato sull’Eucaristia come PANE DEL CAMMINO.
Gesù si è fatto cibo per noi per sostenerci nel cammino della vita, si è fatto povero per noi, si è fatto pane per noi che siamo poveri e affamati di gioia, di verità e di vita.
Accostare l’Eucaristia come pane del cammino e dei poveri è quanto mai vero e attuale.
Accogliere Gesù nell’Eucaristia e poi dimenticarsi che lui vive nei poveri accanto a noi è non capire l’Eucaristia, è fare dell’eucaristia qualcosa che ci mette a posto la coscienza, ma che non ci smuove più di tanto.
Come Dio, anche noi ascoltiamo chi è povero e indifeso, come ci indica Papa Francesco all’inizio dl suo messaggio per questa giornata. (il messaggio integrale è possibile trovarlo in fondo alla Chiesa) «Questo povero grida e il Signore lo ascolta» (Sal 34,7).
Le parole del Salmista diventano anche le nostre nel momento in cui siamo chiamati a incontrare le diverse condizioni di sofferenza ed emarginazione in cui vivono tanti fratelli e sorelle che siamo abituati a designare con il termine generico di “poveri”.
Questo Salmo permette oggi anche a noi, immersi in tante forme di povertà, di comprendere chi sono i veri poveri verso cui siamo chiamati a rivolgere lo sguardo per ascoltare il loro grido e riconoscere le loro necessità.
Ci viene detto, anzitutto, che il Signore ascolta i poveri che gridano a Lui ed è buono con quelli che cercano rifugio in Lui con il cuore spezzato dalla tristezza, dalla solitudine e dall’esclusione.
Ascolta quanti vengono calpestati nella loro dignità e, nonostante questo, hanno la forza di innalzare lo sguardo verso l’alto per ricevere luce e con-forto.
Ascolta coloro che vengono perseguitati in nome di una falsa giustizia, oppressi da politiche indegne di questo nome e intimoriti dalla violenza; eppure sanno di avere in Dio il loro Salvatore.
Ciò che emerge da questa preghiera è anzitutto il sentimento di abbandono e fiducia in un Padre che ascolta e accoglie.
Sulla lunghezza d’onda di queste parole possiamo comprendere più a fondo quanto Gesù ha proclamato con la beatitudine
«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli» (Mt 5,3). (Dal messaggio di Papa Francesco)
Ultimo aggiornamento (Lunedì 12 Novembre 2018 07:51)