SINODO MINORE, CHIESA DALLE GENTI, RESPONSABILITA’ E PROSPETTIVE DI FRATERNITÀ NELLA NOSTRA COMUNITA’
«Verso le genti che abitano nelle nostre terre i discepoli del Signore continuano ad essere in debito: devono annunciare il Vangelo!…
Se parlano altre lingue in modo più sciolto dell’italiano,…se amano liturgie più animate e festose di quelle abituali nelle nostre chiese, non per questo possono sottrarsi alla responsabilità di offrire il loro contributo per dare volto alla Chiesa che nasce dalle genti per la potenza dello Spirito Santo.» (parole di apertura al sinodo minore – Chiesa dalle genti 14/01/2018)
Accogliendo l’invito dell’Arcivescovo, anche la nostra Comunità si sta impegnando a dare il proprio contributo in spirito di comunione, collaborazione e corresponsabilità.
La presenza di uomini e donne di fede cristiana, cattolica o di altre confessioni e di fede islamica provenienti da paesi stranieri ci spinge ad affinare capacità all’ascolto e disponibilità al dialogo.
Spesso la nostra conoscenza è indiretta e le nostre relazioni episodiche, legate a criticità piuttosto che a una quotidianità ordinaria.
Ma in questo scenario in cui è necessaria una rinnovata apertura, quali sono, ora, nella nostra comunità, le occasioni di incontro con la nuova società plurale che si sta sempre più delineando?
-- La presenza nelle nostre tre parrocchie di preti, diaconi, religiose stranieri e seminaristi del PIME, sono prova che il disegno di Dio è per tutti i popoli e apre al mondo della Chiesa missionaria.
-- L’Oratorio è luogo privilegiato di incontro e in particolare l’Oratorio estivo con le sue attività ludico ricreative favorisce davvero tante belle occasioni di condivisione.
-- Il mondo della scuola e delle associazioni , oltre alla prestazione di servizi, in collaborazione alle pubbliche amministrazioni, facilitano, con spirito di accoglienza, relazioni positive con chi è arrivato da lontano.
Il nostro obiettivo: perseguire la “CONVIVIALITÀ DELLE DIFFERENZE” di cui parlava Don Tonino Bello convinti che “…l’altro è un volto da scoprire, da contemplare, da togliere dalle nebbie dell’omologazione, dell’appiattimento.
L’altro è un volto da contemplare, da guardare e da accarezzare”.
Impegniamoci per non lasciarci scappare questa occasione di fraternità!
Commissione di pastorale sociale
Se parlano altre lingue in modo più sciolto dell’italiano,…se amano liturgie più animate e festose di quelle abituali nelle nostre chiese, non per questo possono sottrarsi alla responsabilità di offrire il loro contributo per dare volto alla Chiesa che nasce dalle genti per la potenza dello Spirito Santo.» (parole di apertura al sinodo minore – Chiesa dalle genti 14/01/2018)
Accogliendo l’invito dell’Arcivescovo, anche la nostra Comunità si sta impegnando a dare il proprio contributo in spirito di comunione, collaborazione e corresponsabilità.
La presenza di uomini e donne di fede cristiana, cattolica o di altre confessioni e di fede islamica provenienti da paesi stranieri ci spinge ad affinare capacità all’ascolto e disponibilità al dialogo.
Spesso la nostra conoscenza è indiretta e le nostre relazioni episodiche, legate a criticità piuttosto che a una quotidianità ordinaria.
Ma in questo scenario in cui è necessaria una rinnovata apertura, quali sono, ora, nella nostra comunità, le occasioni di incontro con la nuova società plurale che si sta sempre più delineando?
-- La presenza nelle nostre tre parrocchie di preti, diaconi, religiose stranieri e seminaristi del PIME, sono prova che il disegno di Dio è per tutti i popoli e apre al mondo della Chiesa missionaria.
-- L’Oratorio è luogo privilegiato di incontro e in particolare l’Oratorio estivo con le sue attività ludico ricreative favorisce davvero tante belle occasioni di condivisione.
-- Il mondo della scuola e delle associazioni , oltre alla prestazione di servizi, in collaborazione alle pubbliche amministrazioni, facilitano, con spirito di accoglienza, relazioni positive con chi è arrivato da lontano.
Il nostro obiettivo: perseguire la “CONVIVIALITÀ DELLE DIFFERENZE” di cui parlava Don Tonino Bello convinti che “…l’altro è un volto da scoprire, da contemplare, da togliere dalle nebbie dell’omologazione, dell’appiattimento.
L’altro è un volto da contemplare, da guardare e da accarezzare”.
Impegniamoci per non lasciarci scappare questa occasione di fraternità!
Commissione di pastorale sociale
Ultimo aggiornamento (Lunedì 07 Maggio 2018 06:31)