Acqua che Zampilla
E’ il “segno” di questa seconda settimana di Quaresima 2018.
Tutto nasce in un mezzogiorno assolato di Palestina quando Gesù, seduto a un pozzo, attende qualcuno che possa dare a lui un sorso di quell’acqua.
La sete di Gesù però non è solo “fisica”, perché Egli ha sete di anime, di persone a cui dare un refrigerio che li aiuti nel difficile cammino della vita.
Quest’anima è una donna di Samaria cui Gesù rivolge la richiesta di bere e intesse con lei un serrato dialogo dove alla fine appare che nella stessa ora del giorno si incontrano due diverse “seti”; entrambe fisicocorporali (Gesù è assetato e stanco del viaggio; la donna deve attingere per la vita quotidiana) ed entrambe espressione di una sete di vita ancor più radicale e sottesa a quella del corpo: il desiderio di “un’acqua viva”, cioè sorgiva e perenne, che estingua ogni sete e il desiderio di donarla.
L’acqua di Gesù estingue ogni sete perché zampilla in continuazione dentro il cuore del credente, non nel senso che lo acquieta e gli toglie ogni desiderio, ma, proprio perché è sorgiva attinta a una fonte perenne, genera in noi ricerca di Dio, ricerca del senso da dare alla vita, stimolo a tener desta in noi il bisogno d’infinito!
Quante aspirazioni abbiamo in noi, quanti desideri di vita migliore… ma dove approdiamo?
Spesso alla delusione!
Se diamo spazio a Gesù, alla sua Parola, alla sua salvezza nei Sacramenti, abbiamo la certezza che questa sete d’infinito ci porta a “realizzare in pienezza” la nostra vita e dona un senso pieno alle nostre aspirazioni.
Il guaio è sempre quello, come lo suggerisce il profeta Geremia: ” Hanno abbandonato me, fonte di acqua viva per scavarsi cisterne screpolate incapaci di contenere acqua.
” Auguro a tutti che in questa Quaresima non venga meno la sete di verità e che la possiamo estinguere nell’ascolto e nella pratica della Parola di Gesù.
Tutto nasce in un mezzogiorno assolato di Palestina quando Gesù, seduto a un pozzo, attende qualcuno che possa dare a lui un sorso di quell’acqua.
La sete di Gesù però non è solo “fisica”, perché Egli ha sete di anime, di persone a cui dare un refrigerio che li aiuti nel difficile cammino della vita.
Quest’anima è una donna di Samaria cui Gesù rivolge la richiesta di bere e intesse con lei un serrato dialogo dove alla fine appare che nella stessa ora del giorno si incontrano due diverse “seti”; entrambe fisicocorporali (Gesù è assetato e stanco del viaggio; la donna deve attingere per la vita quotidiana) ed entrambe espressione di una sete di vita ancor più radicale e sottesa a quella del corpo: il desiderio di “un’acqua viva”, cioè sorgiva e perenne, che estingua ogni sete e il desiderio di donarla.
L’acqua di Gesù estingue ogni sete perché zampilla in continuazione dentro il cuore del credente, non nel senso che lo acquieta e gli toglie ogni desiderio, ma, proprio perché è sorgiva attinta a una fonte perenne, genera in noi ricerca di Dio, ricerca del senso da dare alla vita, stimolo a tener desta in noi il bisogno d’infinito!
Quante aspirazioni abbiamo in noi, quanti desideri di vita migliore… ma dove approdiamo?
Spesso alla delusione!
Se diamo spazio a Gesù, alla sua Parola, alla sua salvezza nei Sacramenti, abbiamo la certezza che questa sete d’infinito ci porta a “realizzare in pienezza” la nostra vita e dona un senso pieno alle nostre aspirazioni.
Il guaio è sempre quello, come lo suggerisce il profeta Geremia: ” Hanno abbandonato me, fonte di acqua viva per scavarsi cisterne screpolate incapaci di contenere acqua.
” Auguro a tutti che in questa Quaresima non venga meno la sete di verità e che la possiamo estinguere nell’ascolto e nella pratica della Parola di Gesù.
Ultimo aggiornamento (Lunedì 26 Febbraio 2018 07:41)