Siamo ancora una volta chiamati dalla liturgia a vivere il tempo di Quaresima, che ci apre alla celebrazione del MISTERO PASQUALE.
Si tratta anzitutto di entrare: nel senso che non è una cosa che ci piove addosso all’improvviso, ma richiede da parte di ogni fedele cristiano di accoglierla e di penetrarla al punto da rendere questi giorni “straordinari”.
La straordinarietà si manifesta in vari modi e atteggiamenti:
* ASCOLTO della PAROLA di Dio. È abbondante quella che ascolteremo nella liturgia della domenica, ma sarebbe utile e bello che ciascuno, dopo averla ascoltata, s’impegni a meditarla per poi tradurla in pratica.
Proprio in questa domenica sentiremo Gesù che dice: ”Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”.
Imparare a stare un po’ di più in compagnia della Parola forse capiremmo più a fondo anche il senso della nostra vita e di quello che facciamo.
* DIGIUNO come segno di rendere concreto nelle nostre scelte quot-diane l’essenziale.
Oggi più che mai siamo abituati a sprecare, a buttare via il superfluo, dimenticandosi che ci sono persone che fanno fatica a vivere nei nostri paesi e nel mondo intero.
Il digiuno, inteso come rinuncia volontaria a qualcosa che ritengo indispensabile, diventa un modo per imparare a vivere senza sciupare nulla, anzi valorizzando ogni cosa come un dono da accogliere e rispettare.
* CARITA’. Si cerca di accontentarsi dell’essenziale per imparare a condividere ciò che si ha con chi ha di meno.
Ecco il senso della carità cristiana: non è un porgere la mano dall’alto in basso, ma mettersi sullo stesso piano per camminare con chi ha bisogno.
Anche quest’anno saremo invitati, di domenica in domenica, a volgere le nostra attenzione a varie necessità legate alle persone che operano all’interno della nostra Comunità pastorale.
A tutti un cordiale augurio perché questa Quaresima segni nella comunità un bel “salto di qualità”, che ci porti a vivere con più coerenza la gioia di essere discepoli di Gesù morto e risorto.