Grazie Giuseppe!
Il Natale di Gesù ci fa puntare gli occhi principalmente su Maria, la sua madre, che ha concepito verginalmente Gesù, il Figlio di Dio, e tutti noi la onoriamo e la lodiamo per il suo SI detto all’angelo quan-do le ha annunciato di essere stata scelta da Dio per essere la madre del figlio suo.
Poco però si parla di Giuseppe, suo sposo, che ha condiviso con lei la difficile missione di essere padre putativo di un così grande figlio.
Dire grazie a Giuseppe mi sembra oggi più che mai opportuno per il suo silenzio – di lui non c’è una parola nel Vangelo.
Possiamo immaginare il suo grande turbamento quando si è accorto che Maria era incinta, ma da giusto qual era, non la svergognata davanti a tutti, ha tenuto per se il segreto e il mistero che si stava compiendo in lei.
Direi ancora grazie a Giuseppe, sposo di Maria, per la sua disponibilità nell’essere a servizio del progetto di Dio: accompagna Maria a Betlemme per il censimento; è disposto a fuggire di notte con Maria e il bambino verso l’Egitto per difenderlo dall’ira di Erode; è a fianco di Gesù che cresce portandolo alla sinagoga e insegnando a lui la Legge contenuta nei libri sacri; è maestro al figlio nel lavoro…
E’ un vero papà che non si risparmia per il bene della sua famiglia. In Giuseppe vorrei oggi dire grazie a tutti quei papà che, nel silenzio e nella laboriosità, sostengono la famiglia.
In Giuseppe vorrei oggi anche vedere quei tanti papà, che a causa della separazione con la moglie non possono più “gustare” la pre-senza continua dei figli e mostrare loro affetto e comprensione. Fa veramente male pensare che tanti papà separati, per mantenere figli e moglie sono costretti a vivere nell’indigenza, a dormire in macchina, a mangiare alle mense della carità.
Grazie Giuseppe! Sii vicino a tutti quelli che non vivono bene la loro paternità, aiutali ad avere pazienza e a fidarsi completamente di Dio, che non lascia mai nessuno sprovvisto del suo amore.
Poco però si parla di Giuseppe, suo sposo, che ha condiviso con lei la difficile missione di essere padre putativo di un così grande figlio.
Dire grazie a Giuseppe mi sembra oggi più che mai opportuno per il suo silenzio – di lui non c’è una parola nel Vangelo.
Possiamo immaginare il suo grande turbamento quando si è accorto che Maria era incinta, ma da giusto qual era, non la svergognata davanti a tutti, ha tenuto per se il segreto e il mistero che si stava compiendo in lei.
Direi ancora grazie a Giuseppe, sposo di Maria, per la sua disponibilità nell’essere a servizio del progetto di Dio: accompagna Maria a Betlemme per il censimento; è disposto a fuggire di notte con Maria e il bambino verso l’Egitto per difenderlo dall’ira di Erode; è a fianco di Gesù che cresce portandolo alla sinagoga e insegnando a lui la Legge contenuta nei libri sacri; è maestro al figlio nel lavoro…
E’ un vero papà che non si risparmia per il bene della sua famiglia. In Giuseppe vorrei oggi dire grazie a tutti quei papà che, nel silenzio e nella laboriosità, sostengono la famiglia.
In Giuseppe vorrei oggi anche vedere quei tanti papà, che a causa della separazione con la moglie non possono più “gustare” la pre-senza continua dei figli e mostrare loro affetto e comprensione. Fa veramente male pensare che tanti papà separati, per mantenere figli e moglie sono costretti a vivere nell’indigenza, a dormire in macchina, a mangiare alle mense della carità.
Grazie Giuseppe! Sii vicino a tutti quelli che non vivono bene la loro paternità, aiutali ad avere pazienza e a fidarsi completamente di Dio, che non lascia mai nessuno sprovvisto del suo amore.
Ultimo aggiornamento (Lunedì 19 Dicembre 2016 07:33)