...Passiamo all'Anno Nuovo
Quando si incomincia un’opera c’è sempre la speranza che tutto vada meglio di quanto operato in precedenza: è normale guardare avanti con speranza, altrimenti ci metteremmo tutti seduti ad espettare tempi migliori che non verrebbero mai!
Quali speranze ha un parroco nel cuore guardando l’anno appena trascorso e prospettando quello futuro?
Mi auguro che avvengano dei cambiamenti, dei passaggi, dei cammini che ci aiutino a far diventare la “misericordia” uno stila di vita.
Eccone alcuni:
• Passare dal pettegolezzo e dalla maldicenza, al guardarsi con più simpatia e misericordia, puntando l’attenzione più al positivo che al negativo.
• Passare dalla supponenza di chi pretende di avere sempre la verità in tasca, all’umiltà del parlarsi, del confrontarsi, del camminare insieme e del riconoscere anche il proprio errore.
• Passare dall’individualismo che inchioda al proprio io, all’apertura del cuore e della mente per collaborare a costruire, non solo con le parole, ma con i fatti, una comunità di fratelli che si accolgono, si stimano e si servono con gioia.
• Passare da una “liturgia” ingessata (solito posto, bocca chiusa, resistenza ad offrirsi per qualche servizio…), a una partecipazione, attiva e collaborante
• Passare da… a… Ciascuno avrà i suoi passaggi da compiere e, se riusciamo anche solo ad effettuarne uno, saremmo davvero un “popolo in cammino” e soprattutto la misericordia non sarà solo una parola stampata, ma una realtà e così la PORTA SANTA da PASSARE non sarà solo quella di Roma o di Milano, ma quella del cuore di ciascun membro della nostra Comunità Casa di Betania.
Quali speranze ha un parroco nel cuore guardando l’anno appena trascorso e prospettando quello futuro?
Mi auguro che avvengano dei cambiamenti, dei passaggi, dei cammini che ci aiutino a far diventare la “misericordia” uno stila di vita.
Eccone alcuni:
• Passare dal pettegolezzo e dalla maldicenza, al guardarsi con più simpatia e misericordia, puntando l’attenzione più al positivo che al negativo.
• Passare dalla supponenza di chi pretende di avere sempre la verità in tasca, all’umiltà del parlarsi, del confrontarsi, del camminare insieme e del riconoscere anche il proprio errore.
• Passare dall’individualismo che inchioda al proprio io, all’apertura del cuore e della mente per collaborare a costruire, non solo con le parole, ma con i fatti, una comunità di fratelli che si accolgono, si stimano e si servono con gioia.
• Passare da una “liturgia” ingessata (solito posto, bocca chiusa, resistenza ad offrirsi per qualche servizio…), a una partecipazione, attiva e collaborante
• Passare da… a… Ciascuno avrà i suoi passaggi da compiere e, se riusciamo anche solo ad effettuarne uno, saremmo davvero un “popolo in cammino” e soprattutto la misericordia non sarà solo una parola stampata, ma una realtà e così la PORTA SANTA da PASSARE non sarà solo quella di Roma o di Milano, ma quella del cuore di ciascun membro della nostra Comunità Casa di Betania.
Ultimo aggiornamento (Lunedì 11 Gennaio 2016 08:17)