Si avvicinano le FESTE DEGLI ORATORI (20 sett. ad Agrate - 27 a Caponago - 11 ott. a Omate) e sono una bellissima occasione per ridare vigore a questo ambiente presente in ogni parrocchia.
Un luogo caro a tanti papà e mamme che lì si sono formati cristianamente e sono cresciuti in amicizia.
Con l’andar del tempo però le cose si sono cambiate e oggi, più che mai, occorre avere il coraggio di guardare avanti, cercando di “intuire” e “prevenire” i tempi nuovi che richiedono sì un ancoraggio al passato, nella tradizione, ma senza fermarsi lì!
Insieme per un futuro migliore senza rimpiangere il passato!
Sabato 26 settembre in Duomo a Milano saranno ordinati DIACONI i seminaristi: Marco Tuniz (di Caponago), Jeevan e Brice (missionari del P.I.M.E al servizio pastorale della nostra Comunità).
Anche questa è una bella occasione offerta ai giovani per ripensare alla propria vocazione (matrimoniale, sacerdotale, religiosa…) e offerta anche agli adulti per pregare perché non vengano a mancare giovani disposti a offrire la vita per il regno di Dio.
L’apertura del SINODO DELLA FAMIGLIA (4 ottobre) diventerà senz’altro una bella opportunità per riflettere sulla vita familiare, sulle sue problematicità… augurandoci che tutto non si risolva nel decidere se ammettere o no i divorziati alla Comunione, ma soprattutto nel dare a tutte le famiglie quella carica di speranza e di coraggio per vivere il tempo presente, che non è veramente dei più facili.
C’è anche la proposta di Papa Francesco UNA FAMIGLIA PER PARROCCHIA cui vogliamo anche noi aderire.
Adesso le nostre strutture parrocchiali non hanno la possibilità di ambienti adatti a questo scopo (non basta dare un salone, ci vogliono i servizi e tutto il resto…).
La commissione sociale della nostra Comunità Pastorale Casa di Betania propone di chiedere ai parrocchiani, che hanno case sfitte e che possono metterle a disposizione, di riferirsi in Parrocchia (dal parroco don Mauro).
La comunità aiuterà a sostenere le spese di affitto.
Da ultimo, si parla tanto dei numerosi PROFUGHI ospitati nel nostro territorio (Agrate e Caponago).
Sia i Giornali che la Tv ne hanno parlato a proposito e sproposito.
Che fare?
Alcuni contatti sono già stati avviati (Caritas, Oratorio), però ciascuno può fare qualcosa: per esempio salutarli quando li vediamo in giro.
Un sorriso e un saluto non fanno mai male e se ci scappa anche qualche parola senz’altro ci aiuterà a capire il dramma che questi giovani immigrati stanno vivendo.