Qualche domenica fa il mondo intero si è rallegrato nel ricordare il 25° dell’abbattimento del muro di Berlino, auspicando che crollino anche quei tanti muri che ancora oggi dividono popoli e nazioni.
Oggi sentiamo dalla voce di Giovanni il Battista l’invito a raddrizzare i sentieri e lo sento quanto mai attuale: abbattere i muri, abbracciarsi e poi dove andare?
Quali obiettivi raggiungere?
Se con la caduta del muro è stato vinto il comunismo, si tratta ora di prendere sul serio quella strada che permetta di vincere anche il capitalismo.
Raddrizzare la strada può quindi essere inteso oggi come cercare di mettere al centro la PERSONA e non il DENARO!
Anche ultimamente ce lo ha ricordato Papa Francesco nelle parole che ha rivolto ai membri della FAO in Roma giovedì 20 novembre:

“i piani di sviluppo e il lavoro delle organizzazioni internazionali dovrebbero tener conto del desiderio, tanto frequente tra la gente comune, di vedere in ogni circostanza rispettati i DIRITTI FONDAMENTALI DELLA PERSONA UMANA e, nel nostro caso, della persona che ha fame.
Quando questo accadrà, anche gli interventi umanitari, le operazioni urgenti di aiuto e di sviluppo – quello vero, integrale – avranno maggiore impulso e daranno i frutti desiderati”.

La crisi attuale la si potrà sì superare facendo girare il denaro, ma finché non viene messo al centro l’uomo, non si andrà da nessuna parte! Mettere l’uomo al centro significa fare come Dio, che si è fatto uomo, proprio per farci capire che l’uomo è il massimo della creazione e se tutto è realizzato in vista del suo bene, senz’altro riusciremo a costruire un mondo più giusto e fraterno.
Ma non aspettiamoci che partano quelli che stanno in alto, partiamo da noi, costruendo nelle nostre famiglie, nei nostri rapporti, nel posto di lavoro quegli atteggiamenti che mirano a rispettare ogni essere umano come una persona, che ha diritti e doveri, ma che è soprattutto immagine del Creatore!