Avvento: Sobrietà e Consumo
Tra due settimane è Natale: il farsi uomo in mezzo a noi è un “dono” che il Signore ci ha fatto.
L’occasione ed il significato dello scambiarci un dono a Natale ci rimanda proprio a questo.
Quanto invece il vero e grande significato che il Natale racchiude, soprattutto per noi cristiani, è spesso superato dalla consuetudine del “regalo”, che ha il sopravvento sul resto? O che la bellezza di una festa come questa lasci sempre più di frequente il “Festeggiato” senza invito a parteciparvi…
Tra due settimane è Natale: siamo nel pieno del periodo delle giornate passate nei centri commerciali, nella corsa per acquistare l’ultimo modello di telefonino o qualche altro oggetto magari superfluo, e mai come nel periodo di Natale potremmo fermarci e pensare a quanto corretto, etico e sobrio sia quello che facciamo: se il ridursi all’ultimo momento per un regalo sia così indispensabile; o se il gesto compiuto davanti agli scaffali possa meritare una riflessione diversa da “quanti saremo a tavola ?” “glielo abbiamo già comprato lo scorso anno, vero?”.
Non può invece essere questo un momento in cui, organizzandosi, valutando il tipo di acquisto, si riesca ad avere anche del tempo libero?
Quel tempo che il Signore ci chiede per una riflessione sul vero significato del Natale.
E, perché no, anche quel tempo - un bene comune, e prezioso - che facciamo fatica a trovare nelle nostre giornate sempre complicate, da utilizzare per esempio per farci incontrare di persona per farci gli auguri, invece di mandarceli via sms?
Non sarebbe un bel regalo?
Tra due settimane, a Natale, puoi… il pandoro può attendere.
Redazione CdB Sette
Ultimo aggiornamento (Lunedì 13 Dicembre 2010 07:40)