SECONDA DOMENICA DI AVVENTO - PREPARATE LA VIA DEL SIGNORE
Così ci ripete il precursore, San Giovanni Battista.
Che strano! Noi ci aspetteremmo “preparate la via al Signore” e invece ci viene detto “preparate la via del Signore!”
Dunque c’è una via che il Signore ha pensato per ciascuno di noi e che siamo chiamati a scoprire ed a percorrere.
L’Avvento è tempo di grazia, per ricordarci che c’è “una via del Signore” per ciascuno e se la percorriamo viviamo pienamente ed intensamente il nostro pellegrinaggio terreno.
Nel brano della lettera dell’Apostolo Paolo ai Romani, riportato in questa II^ domenica di Avvento, ritroviamo la frase che sta ispirando il tema di questo Avvento: “Abbondare nella Speranza”.
E’ proprio la via del Signore ad aprirci ad una Speranza, inedita, perché fondata sulla certezza che il Signore è venuto, viene e verrà.
In questa seconda settimana, condividiamo insieme questa
preghiera, che ci può sostenere nel continuare a ripetere con fiducia il nostro AMEN: cioè ci sto, mi affido, sono pronto a percorrere la strada che Tu, Signore, hai sognato per me: “Mi sorprende anche quest’anno la tua promessa, Signore: mentre sono in cammino con la Chiesa, per prepararmi al natale, sentire che sei tu ad aprirmi una strada per la conversione.
Mi apri una strada raggiungendomi con la tua Parola: mentre io la ascolto spesso stancamente e senza entusiasmo, tu mi ricordi che l’incontro con essa è più forte della potenza degli imperi e dei grandi di questo mondo e che trasforma anche la mia vita in storia di salvezza. Insegnami ad ascoltare, insegnami il silenzio.
Mi apri una strada promettendo di abbattere monti e colmare valli.
Se non fosse perché lo dici tu, sarei tentato di pensare che si tratti per me di una battaglia persa in partenza: che io non smetta, Signore, di lottare contro le montagne dell’orgoglio, dell’ira, dei vizi e non mi spaventi per le lacune della mia risposta poco generosa.
Mi apri una strada indicandomi i tanti deserti che trovo intorno a me e gli spazi vuoti che la nostra carità non sa mai colmare: che io possa, Signore, fare la mia parte, senza scoraggiarmi per il tanto che non posso e non so fare”.
(da “Lectio Divina” per ogni giorno dell’Anno – Ed. Queriniana)
Che strano! Noi ci aspetteremmo “preparate la via al Signore” e invece ci viene detto “preparate la via del Signore!”
Dunque c’è una via che il Signore ha pensato per ciascuno di noi e che siamo chiamati a scoprire ed a percorrere.
L’Avvento è tempo di grazia, per ricordarci che c’è “una via del Signore” per ciascuno e se la percorriamo viviamo pienamente ed intensamente il nostro pellegrinaggio terreno.
Nel brano della lettera dell’Apostolo Paolo ai Romani, riportato in questa II^ domenica di Avvento, ritroviamo la frase che sta ispirando il tema di questo Avvento: “Abbondare nella Speranza”.
E’ proprio la via del Signore ad aprirci ad una Speranza, inedita, perché fondata sulla certezza che il Signore è venuto, viene e verrà.
In questa seconda settimana, condividiamo insieme questa
preghiera, che ci può sostenere nel continuare a ripetere con fiducia il nostro AMEN: cioè ci sto, mi affido, sono pronto a percorrere la strada che Tu, Signore, hai sognato per me: “Mi sorprende anche quest’anno la tua promessa, Signore: mentre sono in cammino con la Chiesa, per prepararmi al natale, sentire che sei tu ad aprirmi una strada per la conversione.
Mi apri una strada raggiungendomi con la tua Parola: mentre io la ascolto spesso stancamente e senza entusiasmo, tu mi ricordi che l’incontro con essa è più forte della potenza degli imperi e dei grandi di questo mondo e che trasforma anche la mia vita in storia di salvezza. Insegnami ad ascoltare, insegnami il silenzio.
Mi apri una strada promettendo di abbattere monti e colmare valli.
Se non fosse perché lo dici tu, sarei tentato di pensare che si tratti per me di una battaglia persa in partenza: che io non smetta, Signore, di lottare contro le montagne dell’orgoglio, dell’ira, dei vizi e non mi spaventi per le lacune della mia risposta poco generosa.
Mi apri una strada indicandomi i tanti deserti che trovo intorno a me e gli spazi vuoti che la nostra carità non sa mai colmare: che io possa, Signore, fare la mia parte, senza scoraggiarmi per il tanto che non posso e non so fare”.
(da “Lectio Divina” per ogni giorno dell’Anno – Ed. Queriniana)