FESTA DI UNA PARROCCHIA NELL’UNICA COMUNITÀ PASTORALE
Nella festa della Divina Misericordia (II domenica di Pasqua), come è tradizione, si celebra la Festa di San Zenone, Patrono della Parrocchia di Omate.
Ha senso celebrare la festa di una singola Parrocchia, dal momento che siamo l’unica “Comunità Pastorale Casa di Betania”?
Certo che ha senso! La nascita di una Comunità Pastorale non annulla il cammino particolare e caratteristico di ogni singola Parrocchia.
Al contrario, “lo specifico”, se vissuto in comune e condiviso, diventa gioioso arricchimento per tutti.
L’immagine della macedonia (tanto cara a don Mauro e riportata nel CdB7 del 3 aprile) è molto suggestiva e vera al riguardo.
È giusto e doveroso evidenziare e valorizzare il cammino particolare di ciascuna Parrocchia, come avviene quando si celebra una festa patronale, ma sempre senza dimenticare che l’obiettivo è quello di tenere insieme ogni particolarità, affinché tutto giovi all’edificazione comune.
Paradossalmente, proprio la nascita della Comunità Pastorale richiede maggiormente di riconoscere e valorizzare i diversi doni che il Signore ha fatto sorgere e continua a suscitare tra noi, non per l’autoesaltazione di sé, di un gruppo, di una parrocchia … ma per la crescita dell’unica Chiesa di Gesù, Luce delle genti, qui, in questo territorio.
È una missione molto difficile, ma possibile, perché, non dobbiamo dimenticarlo mai, non è principalmente “opera nostra” (nemmeno del parroco), ma è opera dello Spirito Santo.
Ci viene ricordato, in ogni Messa, nella Preghiera Eucaristica: «Ti preghiamo umilmente, per la Comunione al Corpo e Sangue di Cristo, lo Spirito Santo ci riunisca in un solo Corpo».
Se ciascuno, semplicemente e docilmente, si mette in ascolto e si lascia guidare dallo Spirito Santo – vero maestro interiore – allora sicuramente dalla nostra Comunità Pastorale Casa di Betania, risuonerà per tutti una dolce e lieta sinfonia, che rallegra noi e quanti incontriamo.
don Giuseppe
Ha senso celebrare la festa di una singola Parrocchia, dal momento che siamo l’unica “Comunità Pastorale Casa di Betania”?
Certo che ha senso! La nascita di una Comunità Pastorale non annulla il cammino particolare e caratteristico di ogni singola Parrocchia.
Al contrario, “lo specifico”, se vissuto in comune e condiviso, diventa gioioso arricchimento per tutti.
L’immagine della macedonia (tanto cara a don Mauro e riportata nel CdB7 del 3 aprile) è molto suggestiva e vera al riguardo.
È giusto e doveroso evidenziare e valorizzare il cammino particolare di ciascuna Parrocchia, come avviene quando si celebra una festa patronale, ma sempre senza dimenticare che l’obiettivo è quello di tenere insieme ogni particolarità, affinché tutto giovi all’edificazione comune.
Paradossalmente, proprio la nascita della Comunità Pastorale richiede maggiormente di riconoscere e valorizzare i diversi doni che il Signore ha fatto sorgere e continua a suscitare tra noi, non per l’autoesaltazione di sé, di un gruppo, di una parrocchia … ma per la crescita dell’unica Chiesa di Gesù, Luce delle genti, qui, in questo territorio.
È una missione molto difficile, ma possibile, perché, non dobbiamo dimenticarlo mai, non è principalmente “opera nostra” (nemmeno del parroco), ma è opera dello Spirito Santo.
Ci viene ricordato, in ogni Messa, nella Preghiera Eucaristica: «Ti preghiamo umilmente, per la Comunione al Corpo e Sangue di Cristo, lo Spirito Santo ci riunisca in un solo Corpo».
Se ciascuno, semplicemente e docilmente, si mette in ascolto e si lascia guidare dallo Spirito Santo – vero maestro interiore – allora sicuramente dalla nostra Comunità Pastorale Casa di Betania, risuonerà per tutti una dolce e lieta sinfonia, che rallegra noi e quanti incontriamo.
don Giuseppe
Ultimo aggiornamento (Domenica 24 Aprile 2022 17:00)