Buon Anno
PERSEVERARE COME FIGLI DELLA LUCE
Cari parrocchiani,
se questa domenica, uscendo dalla Chiesa, a chi incontrate per strada, augurate “Buon Anno”, non so quale reazione potreste suscitare.
Eppure per noi cristiani (di Rito Ambrosiano, perché per “gli altri” il nuovo anno liturgico inizia tra due settimane) è così!
Con l’Avvento iniziamo insieme un nuovo anno e lo iniziamo pensando alla fine, o meglio Al fine di tutto, che è e sempre resta il Signore!
L’Avvento, nel sentire comune, è tempo che ci prepara al Natale: giusto, ma non del tutto.
L’Avvento ci ricorda che come il Signore è venuto nel Natale, quando Dio si è fatto uomo nel grembo della Vergine Maria, così il Signore viene ogni giorno e verrà.
Il Signore che continuamente bussa alla porta del nostro cuore chiede di essere accolto.
Il Signore viene quando ci riuniamo nel suo Nome, ad esempio per la messa domenicale; viene quando lo invochiamo; viene quando ci amiamo e lo testimoniamo; viene quando scopriamo nell’altro che incontriamo, una Parola che il Signore pronuncia per la nostra vita; viene per starci accanto quando ci troviamo dinanzi a qualche fatica, sofferenza, prova da affrontare.
Il Signore che è venuto, viene, verrà: è questo un aspetto oggi piuttosto trascurato.
Eppure è soprattutto questo che l’Avvento ci ricorda: noi viviamo ogni giorno «nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro Salvatore Gesù Cristo».
Questa verità ci viene annunciata in ogni messa, dopo aver recitato il Padre nostro.
Certi che il Signore verrà, a noi è chiesto di perseverare ogni giorno nel nostro pellegrinaggio terreno.
“Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita”: ci chiede Gesù nel Vangelo di questa 1^ domenica di Avvento.
E allora viviamo in modo autentico lo spirito dell’Avvento, se perseveriamo nel bene, se non ci lasciamo distrarre da ciò che non è essenziale; se, come ci raccomanda l’Apostolo Paolo, ci comportiamo come “figli della luce, cercando di capire ciò che è gradito al Signore”.
Ci auguriamo a vicenda Buon Anno nel Signore e con il Signore!
don Giuseppe
Cari parrocchiani,
se questa domenica, uscendo dalla Chiesa, a chi incontrate per strada, augurate “Buon Anno”, non so quale reazione potreste suscitare.
Eppure per noi cristiani (di Rito Ambrosiano, perché per “gli altri” il nuovo anno liturgico inizia tra due settimane) è così!
Con l’Avvento iniziamo insieme un nuovo anno e lo iniziamo pensando alla fine, o meglio Al fine di tutto, che è e sempre resta il Signore!
L’Avvento, nel sentire comune, è tempo che ci prepara al Natale: giusto, ma non del tutto.
L’Avvento ci ricorda che come il Signore è venuto nel Natale, quando Dio si è fatto uomo nel grembo della Vergine Maria, così il Signore viene ogni giorno e verrà.
Il Signore che continuamente bussa alla porta del nostro cuore chiede di essere accolto.
Il Signore viene quando ci riuniamo nel suo Nome, ad esempio per la messa domenicale; viene quando lo invochiamo; viene quando ci amiamo e lo testimoniamo; viene quando scopriamo nell’altro che incontriamo, una Parola che il Signore pronuncia per la nostra vita; viene per starci accanto quando ci troviamo dinanzi a qualche fatica, sofferenza, prova da affrontare.
Il Signore che è venuto, viene, verrà: è questo un aspetto oggi piuttosto trascurato.
Eppure è soprattutto questo che l’Avvento ci ricorda: noi viviamo ogni giorno «nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro Salvatore Gesù Cristo».
Questa verità ci viene annunciata in ogni messa, dopo aver recitato il Padre nostro.
Certi che il Signore verrà, a noi è chiesto di perseverare ogni giorno nel nostro pellegrinaggio terreno.
“Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita”: ci chiede Gesù nel Vangelo di questa 1^ domenica di Avvento.
E allora viviamo in modo autentico lo spirito dell’Avvento, se perseveriamo nel bene, se non ci lasciamo distrarre da ciò che non è essenziale; se, come ci raccomanda l’Apostolo Paolo, ci comportiamo come “figli della luce, cercando di capire ciò che è gradito al Signore”.
Ci auguriamo a vicenda Buon Anno nel Signore e con il Signore!
don Giuseppe