La Riscoperta di una Presenza Amica e Certa
Giovedì Eucaristico: giorno speciale per me.
Aspetto con gioia l’ora di adorazione; giorno importante perché posso dedicarmi con più devozione alla preghiera, alla riflessione e alla meditazione.
La giornata del giovedì in casa la trascorro con più serenità in quanto il pensiero va sempre all’incontro con Gesù.
Che bello!
(Anonimo)
Desidero donare queste parole come testimonianza della mia esperienza meravigliosa come adoratrice: Stare lì davanti a Te, o Signore, chiudere gli occhi del mio corpo e della mia anima.
Restare immobile e silenziosa espormi a Te che sei presente esposto a me.
Essere qui con Te, Infinito Presente, e accetto di non sentire nulla, di non udire nulla, di non vedere nulla; vuota di ogni idea e di ogni immagine; sempre qui.
Eccomi, semplicemente per ascoltarti, senza ostacoli, nel silenzio della fede.
Davanti a Te, o Signore, davanti a Te.
(Pamela)
Per raccontare l’esperienza da Adoratrice vissuta quest’anno nella chiesa di San Pietro mi farò aiutare da due semplici parole.
La prima è senza dubbio… SILENZIO. Gli affanni e la frenesia delle attività quotidiane, le fatiche e le incomprensioni che nascono nelle relazioni, spesso mi stordiscono e riempiono le mie giornate di “rumore”.
Il riuscire a ritagliarmi del tempo, restare nel silenzio diventava sempre più un desiderio profondamente cercato.
Così la proposta di trovare un’ora per stare con Gesù nel Silenzio, prendendola come impegno nei confronti della comunità, aveva il sapore della “sfida”.
Sostenere quel profondo silenzio, non è stato facile, all’inizio è imbarazzante, fastidioso. Superati i primi momenti ho scoperto che dentro a quel silenzio non ero sola, qualcuno è lì con me… scopro che è abitato.
Il SILENZIO si fa preghiera intensa ed intima.
Anche quando la stanchezza, a volte prende il sopravvento, non esco, decido di rimanere dentro ad uno sguardo fatto d’amore e comprensione scoprendo così di voler tornare anche la settimana successiva…
Arrivo così alla seconda parola… FEDELTÀ.
Sì, perché ho scoperto che non torno più perché ho preso un impegno, perché “devo coprire la mia ora”, ma vado ogni giovedì nella chiesina di San Pietro perché c’è qualcuno che mi aspetta…
È la Sua FEDELTÀ alla mia piccolezza, al mio perdermi dentro al suo Silenzio che mi riporta lì e mi fa sentire amata.
(Anonimo)
Per me il Giovedì Eucaristico è un momento di comunione personale, quasi esclusivo e privato fra me e Gesù.
E’ un momento speciale, perché non ci sono parole o richieste, ma solo l’atto di assorbire l’energia pura che emana Gesù.
Non c’é altro da fare: solo ricevere questo grandissimo dono.
Che grande dono che abbiamo e che possiamo ricevere gratuitamente e senza limite!
Alla fine mi sento molto rilassato, ma carico, allo stesso tempo, di Spirito Santo!
Grazie per darci questa bellissima opportunità!
(Anonimo)
Cos’ è per me l’ora di adorazione?
È un momento speciale di incontro a Tu per tu con Nostro Signore.
Un tempo fuori dal tempo.
È raccogliersi davanti a Lui, il Centro della nostra vita, e raccogliere la propria vita.
È ripercorre il passato ringraziando per la Sua Presenza che ha dato senso al succedersi degli avvenimenti.
È un parlare a Lui del presente con le sue pene e le sue gioie.
È chiedere aiuto per il futuro riconosciuto nelle Sue Mani.
È un esercizio per imparare come dice il profeta Michea: “…a camminare umilmente con il nostro Dio… “ e per sentirsi come dice il salmo: “… come un bimbo svezzato in braccio a sua madre…”.
(Anonimo)
Un affettuoso ricordo a chi amava tanto vivere l’adorazione al Giovedì Eucaristico e ritirarsi in preghiera nella Chiesa di San Pietro: Maria Adele Martini e a chi ha avrebbe voluto prendere parte all’appuntamento del Giovedì e ha potuto farlo solo con il pensiero e la comunione spirituale, in quanto la malattia non le ha permesso la presenza fisica: Lorella Brambilla Siamo sicuri che ci guardano dal Cielo e alla loro intercessione affidiamo il cammino di tutti noi.
Questo momento di raccoglimento, nel suo protrarsi nei giorni, nei mesi e forse negli anni - visto che da un anno è vivo - è impegnativo, ma è anche un modo di riavvicinarsi a Dio con calma, costanza, da soli, senza intermediazioni.
Infatti nel suo differenziarsi dai consueti momenti di adorazione, legati alla preghiera comunitaria, alla riflessione guidata, a particolari momenti dell’anno, esso si presenta con caratteri di originalità.
La solitudine porta a riflettere ma anche a lasciar libero il proprio pensiero che se ne va là ove lo Spirito lo porta e che poi ritorna, forse arricchito senza che noi lo si percepisca.
Lo sguardo sulle Scritture conduce anche a riavvicinarsi alla Parola, a leggerla comprendendone una bellezza che prima, presi come si era da mille pensieri, sfuggiva.
Poi lo sguardo va all’Eucarestia che dall’altare ci guarda in un rapporto intimo, personale, e la mente va a quel momento in cui Dio si è manifestato a noi, è rimasto con noi, ha istituito il Sacramento della Memoria che ci ha lasciato in ricordo della promessa che a Lui torneremo.
Il Calice è lì.
Non occorre cercare il Santo Graal.
Lo abbiamo sotto gli occhi, ogni momento, solo che si voglia vederlo e capirlo.
La comprensione poi non arriva di colpo ma piano piano e neppure in modo lineare.
Restare lì con Lui aiuta a capire che oltre l’universo, o gli universi sensibili, c’è l’eternità di Dio e che da essa veniamo e ad essa torneremo.
Per ora però è bello stare qui con Lui nella chiesetta di San Pietro, ricca della sua storia, della devozione e delle preghiere che per secoli in essa han preso vita e che essa ha raccolto e innalzato a Lui.
(V.)
L’Anno della Fede e l’Anno centenario di Fondazione delle Serve di Gesù Cristo hanno avuto un bellissimo frutto: il Giovedì Eucaristico! In questo giorno, nella Chiesina di San Pietro, dal Tabernacolo aperto ed illuminato, Gesù presente si offre a noi, si offre all’incontro.
Ogni giovedì la chiesina di San Pietro è il luogo dove tante persone “dimorano” nel silenzio, alla presenza di Gesù, in un appuntamento di fede, di preghiera, di intercessione, di pace e di rigenerazione. Ada Bianchi, cento anni fa, è stata una donna dal desiderio appassionato e profetico: ottenere che l’Eucaristia fosse conservata stabilmente in questa chiesetta, per “abitare con Gesù” e questo dono raggiunge anche noi oggi.
L’amore all’Eucaristia, da lei ricevuto in dono dallo Spirito Santo come carisma, possa essere davvero sempre più un fuoco che riscalda ed accende la nostra vita e possa propagarsi, contagiando altri a scoprire e godere “del segreto, della forza, della fonte di vita e di consolazione” che è Gesù, vivente in mezzo a noi nell’Eucaristia.
Noi Suore siamo molto contente di vivere questo giorno con tanti fratelli e sorelle, per i quali Gesù Eucaristia è una Presenza che attira nel silenzio e nell’incontro.
Questa “corrente” di preghiera, di persone che si pongono in adorazione, si diffonda e si irradi su tutta la nostra comunità pastorale.
(Madre Anna)
Sono fiera di partecipare al gruppo degli adoratori del Santissimo Sacramento e di svolgere la mia preghiera nella Casa del Signore senza distrazioni.
Nel silenzio ho imparato la preghiera e la meditazione. Chiedo costantemente di rafforzare la mia fede e di mettere in pratica qualche buona azione.
L’esperienza del Giovedì Eucaristico mi aiuta a essere un’altra persona.
(Anonimo)
L’esperienza del Giovedì Eucaristico mi ha aiutato a rispondere all’esigenza di riuscire a pregare di più e meglio e in modo non sporadico o legato a momenti particolari.
Nel contempo mi ha fatto sentire più unita alla nostra Comunità Parrocchiale.
(Anonimo)
Aspetto con gioia l’ora di adorazione; giorno importante perché posso dedicarmi con più devozione alla preghiera, alla riflessione e alla meditazione.
La giornata del giovedì in casa la trascorro con più serenità in quanto il pensiero va sempre all’incontro con Gesù.
Che bello!
(Anonimo)
Desidero donare queste parole come testimonianza della mia esperienza meravigliosa come adoratrice: Stare lì davanti a Te, o Signore, chiudere gli occhi del mio corpo e della mia anima.
Restare immobile e silenziosa espormi a Te che sei presente esposto a me.
Essere qui con Te, Infinito Presente, e accetto di non sentire nulla, di non udire nulla, di non vedere nulla; vuota di ogni idea e di ogni immagine; sempre qui.
Eccomi, semplicemente per ascoltarti, senza ostacoli, nel silenzio della fede.
Davanti a Te, o Signore, davanti a Te.
(Pamela)
Per raccontare l’esperienza da Adoratrice vissuta quest’anno nella chiesa di San Pietro mi farò aiutare da due semplici parole.
La prima è senza dubbio… SILENZIO. Gli affanni e la frenesia delle attività quotidiane, le fatiche e le incomprensioni che nascono nelle relazioni, spesso mi stordiscono e riempiono le mie giornate di “rumore”.
Il riuscire a ritagliarmi del tempo, restare nel silenzio diventava sempre più un desiderio profondamente cercato.
Così la proposta di trovare un’ora per stare con Gesù nel Silenzio, prendendola come impegno nei confronti della comunità, aveva il sapore della “sfida”.
Sostenere quel profondo silenzio, non è stato facile, all’inizio è imbarazzante, fastidioso. Superati i primi momenti ho scoperto che dentro a quel silenzio non ero sola, qualcuno è lì con me… scopro che è abitato.
Il SILENZIO si fa preghiera intensa ed intima.
Anche quando la stanchezza, a volte prende il sopravvento, non esco, decido di rimanere dentro ad uno sguardo fatto d’amore e comprensione scoprendo così di voler tornare anche la settimana successiva…
Arrivo così alla seconda parola… FEDELTÀ.
Sì, perché ho scoperto che non torno più perché ho preso un impegno, perché “devo coprire la mia ora”, ma vado ogni giovedì nella chiesina di San Pietro perché c’è qualcuno che mi aspetta…
È la Sua FEDELTÀ alla mia piccolezza, al mio perdermi dentro al suo Silenzio che mi riporta lì e mi fa sentire amata.
(Anonimo)
Per me il Giovedì Eucaristico è un momento di comunione personale, quasi esclusivo e privato fra me e Gesù.
E’ un momento speciale, perché non ci sono parole o richieste, ma solo l’atto di assorbire l’energia pura che emana Gesù.
Non c’é altro da fare: solo ricevere questo grandissimo dono.
Che grande dono che abbiamo e che possiamo ricevere gratuitamente e senza limite!
Alla fine mi sento molto rilassato, ma carico, allo stesso tempo, di Spirito Santo!
Grazie per darci questa bellissima opportunità!
(Anonimo)
Cos’ è per me l’ora di adorazione?
È un momento speciale di incontro a Tu per tu con Nostro Signore.
Un tempo fuori dal tempo.
È raccogliersi davanti a Lui, il Centro della nostra vita, e raccogliere la propria vita.
È ripercorre il passato ringraziando per la Sua Presenza che ha dato senso al succedersi degli avvenimenti.
È un parlare a Lui del presente con le sue pene e le sue gioie.
È chiedere aiuto per il futuro riconosciuto nelle Sue Mani.
È un esercizio per imparare come dice il profeta Michea: “…a camminare umilmente con il nostro Dio… “ e per sentirsi come dice il salmo: “… come un bimbo svezzato in braccio a sua madre…”.
(Anonimo)
Un affettuoso ricordo a chi amava tanto vivere l’adorazione al Giovedì Eucaristico e ritirarsi in preghiera nella Chiesa di San Pietro: Maria Adele Martini e a chi ha avrebbe voluto prendere parte all’appuntamento del Giovedì e ha potuto farlo solo con il pensiero e la comunione spirituale, in quanto la malattia non le ha permesso la presenza fisica: Lorella Brambilla Siamo sicuri che ci guardano dal Cielo e alla loro intercessione affidiamo il cammino di tutti noi.
Questo momento di raccoglimento, nel suo protrarsi nei giorni, nei mesi e forse negli anni - visto che da un anno è vivo - è impegnativo, ma è anche un modo di riavvicinarsi a Dio con calma, costanza, da soli, senza intermediazioni.
Infatti nel suo differenziarsi dai consueti momenti di adorazione, legati alla preghiera comunitaria, alla riflessione guidata, a particolari momenti dell’anno, esso si presenta con caratteri di originalità.
La solitudine porta a riflettere ma anche a lasciar libero il proprio pensiero che se ne va là ove lo Spirito lo porta e che poi ritorna, forse arricchito senza che noi lo si percepisca.
Lo sguardo sulle Scritture conduce anche a riavvicinarsi alla Parola, a leggerla comprendendone una bellezza che prima, presi come si era da mille pensieri, sfuggiva.
Poi lo sguardo va all’Eucarestia che dall’altare ci guarda in un rapporto intimo, personale, e la mente va a quel momento in cui Dio si è manifestato a noi, è rimasto con noi, ha istituito il Sacramento della Memoria che ci ha lasciato in ricordo della promessa che a Lui torneremo.
Il Calice è lì.
Non occorre cercare il Santo Graal.
Lo abbiamo sotto gli occhi, ogni momento, solo che si voglia vederlo e capirlo.
La comprensione poi non arriva di colpo ma piano piano e neppure in modo lineare.
Restare lì con Lui aiuta a capire che oltre l’universo, o gli universi sensibili, c’è l’eternità di Dio e che da essa veniamo e ad essa torneremo.
Per ora però è bello stare qui con Lui nella chiesetta di San Pietro, ricca della sua storia, della devozione e delle preghiere che per secoli in essa han preso vita e che essa ha raccolto e innalzato a Lui.
(V.)
L’Anno della Fede e l’Anno centenario di Fondazione delle Serve di Gesù Cristo hanno avuto un bellissimo frutto: il Giovedì Eucaristico! In questo giorno, nella Chiesina di San Pietro, dal Tabernacolo aperto ed illuminato, Gesù presente si offre a noi, si offre all’incontro.
Ogni giovedì la chiesina di San Pietro è il luogo dove tante persone “dimorano” nel silenzio, alla presenza di Gesù, in un appuntamento di fede, di preghiera, di intercessione, di pace e di rigenerazione. Ada Bianchi, cento anni fa, è stata una donna dal desiderio appassionato e profetico: ottenere che l’Eucaristia fosse conservata stabilmente in questa chiesetta, per “abitare con Gesù” e questo dono raggiunge anche noi oggi.
L’amore all’Eucaristia, da lei ricevuto in dono dallo Spirito Santo come carisma, possa essere davvero sempre più un fuoco che riscalda ed accende la nostra vita e possa propagarsi, contagiando altri a scoprire e godere “del segreto, della forza, della fonte di vita e di consolazione” che è Gesù, vivente in mezzo a noi nell’Eucaristia.
Noi Suore siamo molto contente di vivere questo giorno con tanti fratelli e sorelle, per i quali Gesù Eucaristia è una Presenza che attira nel silenzio e nell’incontro.
Questa “corrente” di preghiera, di persone che si pongono in adorazione, si diffonda e si irradi su tutta la nostra comunità pastorale.
(Madre Anna)
Sono fiera di partecipare al gruppo degli adoratori del Santissimo Sacramento e di svolgere la mia preghiera nella Casa del Signore senza distrazioni.
Nel silenzio ho imparato la preghiera e la meditazione. Chiedo costantemente di rafforzare la mia fede e di mettere in pratica qualche buona azione.
L’esperienza del Giovedì Eucaristico mi aiuta a essere un’altra persona.
(Anonimo)
L’esperienza del Giovedì Eucaristico mi ha aiutato a rispondere all’esigenza di riuscire a pregare di più e meglio e in modo non sporadico o legato a momenti particolari.
Nel contempo mi ha fatto sentire più unita alla nostra Comunità Parrocchiale.
(Anonimo)
Ultimo aggiornamento (Lunedì 20 Ottobre 2014 09:53)