Il desiderio di partire, la volontà di vivere la missione, la necessità di tornare a casa, la passione nel condividere l’esperienza e infine ripartire ancora sono sentimenti che pian piano si stanno diffondendo sempre di più tra i giovani della nostra comunità Casa di Betania.
Da una prima esperienza in Sud America, è nata nel 2011 l’idea della Serata Missionaria Giovani che si svolge nel mese di ottobre in coincidenza con la Giornata missionaria mondiale.
L’intento è di offrire ai giovani la possibilità di raccontare agli altri la propria esperienza in terre di missione, generando così un’occasione di incontro perché essa interpella anche tanti che ormai non mettono più piede in oratorio da anni.
Ma soprattutto, la serata si è rivelata, e si rivela tuttora, momento di condivisione per chi conserva il desiderio di partire o per chi, già di ritorno, trova un’occasione per rivivere le proprie emozioni.
E’ da queste serate e dal numero sempre crescente di giovani in partenza che la “scossa missionaria” generata da Clemente ci ha interpellato con una domanda: “ma non si può fare di più?”.
Nasce così da quest’anno la “Rete Missionaria Giovani”.
Già dal nome abbiamo desiderato trasmettere un messaggio chiaro, ovvero la necessità di svincolare questa passione da un’identità di gruppo, spesso esclusiva, ma creare rete di esperienze, desideri, condivisioni, momenti formativi, educativi che possano coinvolgere sempre più giovani.
Prima attività delle Rete è stata l’organizzazione della “Settimana missionaria giovani” di giugno, nata un po’ casualmente dalle testimonianze ascoltare nell’estate 2012 da padre Ferruccio Brambilla di ritorno dal Giappone e suor.
Giusy Riva da Haiti in occasione del primo anniversario della beatificazione di padre Clemente.
Anche quest’anno abbiamo deciso quindi di raccogliere in una nuova settimana una serie di momenti forti che potessero avvicinare ancora più giovani al mondo della missione ma soprattutto al tema scelto dall’oratorio fin dalla festa di settembre (“World: next exit”) che invita a guardare oltre i confini di Agrate Brianza.
Il momento più momento forte è stato il 10 giugno con la dedica del nuovo campo sportivo dell’oratorio ad Annalena Tonelli, missionaria laica di Forlì, uccisa in Somalia nel 2003.
La scelta potrebbe apparire quantomeno curiosa, posto che si tratta di una donna lontana anni luce dal mondo del calcio e, per di più, senza alcun legame con la Brianza.
Come mai, allora, questa iniziativa?
Questa proposta ha suscitato infatti le reazioni che ci aspettavamo.
Ha fatto nascere dei perché!
Questo nome deve creare domande, perché non è “normale” dedicare un campo da calcio ad una donna; non è “normale” dedicare un campo da calcio ad un personaggio non-sportivo; non è “normale” dedicare ad un personaggio non di Agrate.
Appunto: non è normale, non è scontato!
Non interessano tanto i discorsi di “categoria”, quello di Annalena Tonelli è un nome “profetico”.
Un nome che indica un orizzonte di senso.
E quindi, perché dedicare un campo da calcio di un oratorio ad una donna laica missionaria?
Vogliamo dare un segno! Con questo nome vogliamo indicare l’orizzonte completo di ogni cammino educativo in oratorio: uscire da sé, andare verso gli altri, maturare scelte di servizio verso i poveri e donare la vita.
Il nome di Annalena Tonelli - una, pressoché sconosciuta, laica missionaria - ci dice che la missione è un cammino per tutti, ci dice di uscire fuori, di andare oltre, di andare nel mondo armandoci di passione e prendendoci una volta per sempre le nostre responsabilità.
Annalena ha poi vissuto una profonda e “radicale” spiritualità, facendo di Gesù il suo tutto. Dice infine che l’oratorio - e tutte le attività formative, aggregative e sportive che in esso si svolgono - sono a servizio di questa crescita umana.
Di rientro dalle vacanze, anche quest’anno sono tante le esperienze missionarie che hanno coinvolto i giovani della nostra comunità e che desideriamo raccontarvi in occasione della prossima Serata Missionaria Giovani il 26 ottobre.
Un racconto e intreccio di Paesi, culture, continenti e popoli diversi che suscitino domande, che propongano nuovi stimoli e desideri da condividere: è l’obiettivo che la Rete ha nel cuore…tutto da raccontarvi!

I giovani della Rete Missionaria