Koinè 2014: Io Sarò con Te
...dal caseggio Ado
Viaggio alla scoperta di nuove amicizie, di nuovi luoghi, di nuovi giochi, di nuove esperienza e di incontro con Gesù.
Così riassumerei il campeggio di quest’anno, perché insieme abbiamo fatto tutto questo: abbiamo stretto amicizie con persone che magari incontravamo in oratorio ma non ci abbiamo mai parlato; anche perché visto che non eravamo in molti, non c’era gente nuova che non si conosceva.
Grazie alle gite che abbiamo fatto con la guida di due uomini del CAI di Agrate abbiamo scoperto posti dove la natura dominava, dove non c’era la mano dell’uomo che distruggeva ciò che ci offre la natura.
Inoltre un pomeriggio per coloro che avevano voglia di un’esperienza “appesa ad un filo” siamo andati a fare il ponte tibetano; ad un’altezza di circa 100m da terra camminavamo passo dopo passo su 500m di passerella sospesa in aria con dei cavi d’acciaio e noi ovviamente eravamo attaccati con delle imbragature apposta.
Quando stavamo “al campo” di solito oltre ai comuni tornei tra di noi, gli educatori preparavano dei lavoretti da farci fare per esempio la bussola, una mappa, dei braccialetti che sarebbero serviti per il tema che stavamo affrontando con loro che era “Il viaggio”.
Nelle giornate in cui non andavamo in gita facevamo anche degli incontri divisi in gruppetti e insieme ad un educatore riflettevamo su quello che ci proponeva la nostra traccia, nonché libretto del campeggio.
Il libretto conteneva anche canti e messe, perché in campeggio c’è anche il momento di preghiera dove ognuno passa il suo tempo con Gesù tramite la messa , la preghiera del mattino e della sera.
Il campeggio è un’esperienza bella perché stai con gli amici 24 ore su 24, sei lontano dalle solite routine e dal solito paese, soprattutto è bello perché hai la possibilità di conoscere persone nuove, non solo ragazzi della tua età ma anche più grandi come gli educatori, che ogni anno si impegnano per realizzare una vacanza che sembra banale ma in realtà è complicata e loro ci mettono passione e tutto il loro cuore.
Grazie agli educatori e al don e alle cuoche/cuochi che rendono possibile tutto questo e grazie ai ragazzi e ragazze con cui ho trascorso q
Viaggio alla scoperta di nuove amicizie, di nuovi luoghi, di nuovi giochi, di nuove esperienza e di incontro con Gesù.
Così riassumerei il campeggio di quest’anno, perché insieme abbiamo fatto tutto questo: abbiamo stretto amicizie con persone che magari incontravamo in oratorio ma non ci abbiamo mai parlato; anche perché visto che non eravamo in molti, non c’era gente nuova che non si conosceva.
Grazie alle gite che abbiamo fatto con la guida di due uomini del CAI di Agrate abbiamo scoperto posti dove la natura dominava, dove non c’era la mano dell’uomo che distruggeva ciò che ci offre la natura.
Inoltre un pomeriggio per coloro che avevano voglia di un’esperienza “appesa ad un filo” siamo andati a fare il ponte tibetano; ad un’altezza di circa 100m da terra camminavamo passo dopo passo su 500m di passerella sospesa in aria con dei cavi d’acciaio e noi ovviamente eravamo attaccati con delle imbragature apposta.
Quando stavamo “al campo” di solito oltre ai comuni tornei tra di noi, gli educatori preparavano dei lavoretti da farci fare per esempio la bussola, una mappa, dei braccialetti che sarebbero serviti per il tema che stavamo affrontando con loro che era “Il viaggio”.
Nelle giornate in cui non andavamo in gita facevamo anche degli incontri divisi in gruppetti e insieme ad un educatore riflettevamo su quello che ci proponeva la nostra traccia, nonché libretto del campeggio.
Il libretto conteneva anche canti e messe, perché in campeggio c’è anche il momento di preghiera dove ognuno passa il suo tempo con Gesù tramite la messa , la preghiera del mattino e della sera.
Il campeggio è un’esperienza bella perché stai con gli amici 24 ore su 24, sei lontano dalle solite routine e dal solito paese, soprattutto è bello perché hai la possibilità di conoscere persone nuove, non solo ragazzi della tua età ma anche più grandi come gli educatori, che ogni anno si impegnano per realizzare una vacanza che sembra banale ma in realtà è complicata e loro ci mettono passione e tutto il loro cuore.
Grazie agli educatori e al don e alle cuoche/cuochi che rendono possibile tutto questo e grazie ai ragazzi e ragazze con cui ho trascorso q
uesta meravigliosa koinè ADO che ricorderò come tutte le altre!
Marcello Passoni
... dal caseggio Preado
Dopo tanti anni di campeggio e koinè con i maschi delle medie, la scelta di partecipare alla koinè ragazze di questa estate è stata per me una vera scomessa.
Come sarei stato accolto dalle ragazze?
Come può un educatore maschio, tutto calcio e gite, entrare nel mondo del “caseggio” femminile?
Tutte queste domande sono state cancellate in un solo istante.
Il clima divertente e disteso, l’accoglienza di tutte le ragazze e le catechiste, la “guida” esperta di Suor Giusy... tutto ha contribuito a farmi sentire subito al posto giusto! Per chi in passato (o nel presente) ha frequentato la koinè della “Casa di Betania” sa bene di cosa parlo: una settimana di “vacanza”, con tanti spunti di riflessione e tanto divertimento, costumi, braccialetti, risate e confidenze... tutte ricette immancabili e marchio di fabbrica delle nostre vacanze di qualità.
Le serate (tra “cena di gala” e “cioccolata sotto le stelle”, passando per la “serata Vip e “Amica Segreta”) ci mandavano a letto esausti ma contentissimi, pronti a nuove giornate giocate tra lavoro di gruppo, giochi e tanti laboratori. Senza dimenticare la giornata alle terme con la terza media...!
Il tema di questo percorso, “Un ponte per Terabithia”, ci ha parlato del coraggio di “saltare” e cogliere le tante occasioni nuove e belle che la vita ci sa regalare.
Nel mio piccolo, sento aver fatto bene a “saltare” con le ragazze della Koinè: un esperienza indimenticabile, che porterò sempre nel cuore. Ma ecco che sabato 19, dopo sette giorni in “rosa”, la casa di Cesana Torinese (il “set” di questa koinè 2014) è stata travolta dall’incontenibile energia dei maschi delle medie.
Dopo uno sbrigativo saluto alle ragazze, i nostri eroi erano pronti ad una settimana a ritmi folli, guidati dalla riflessione sui “Social” e sulla bellezza di una amicizia VERA. Nemmeno la pioggia, incessante per quasi tutta la settimana, ci ha fermati: tornei, giochi, serate, sfide, anche qualche momento “epico” (la super-sfida a calcio, pallavolo e basket tra 2001 e 2000)... anche in questa seconda settimana ho respirato lo splendido clima delle nostre estati “made in Betania”.
E il segno di quanto si stia bene insieme è il grande dispiacere che ha accompagnato ragazze e ragazzi al ritorno dai rispettivi turni: “è già finita?.... una settimana che vola....!”
Già: quando si sta insieme e ci si diverte, il tempo vola!
E speriamo allora che arrivino velocemente le koinè 2015, pronti per nuovi divertimenti e tanti nuovi splendidi ricordi da costruire insieme! Un grazie quindi ai ragazzi e alle ragazze delle medie, che mi fanno sempre sentire “a casa”, e un grazie speciale agli educatori e alle educatrici: senza di loro, tutto questo non sarebbe stato possibile!
Andrea Pracchi
Marcello Passoni
... dal caseggio Preado
Dopo tanti anni di campeggio e koinè con i maschi delle medie, la scelta di partecipare alla koinè ragazze di questa estate è stata per me una vera scomessa.
Come sarei stato accolto dalle ragazze?
Come può un educatore maschio, tutto calcio e gite, entrare nel mondo del “caseggio” femminile?
Tutte queste domande sono state cancellate in un solo istante.
Il clima divertente e disteso, l’accoglienza di tutte le ragazze e le catechiste, la “guida” esperta di Suor Giusy... tutto ha contribuito a farmi sentire subito al posto giusto! Per chi in passato (o nel presente) ha frequentato la koinè della “Casa di Betania” sa bene di cosa parlo: una settimana di “vacanza”, con tanti spunti di riflessione e tanto divertimento, costumi, braccialetti, risate e confidenze... tutte ricette immancabili e marchio di fabbrica delle nostre vacanze di qualità.
Le serate (tra “cena di gala” e “cioccolata sotto le stelle”, passando per la “serata Vip e “Amica Segreta”) ci mandavano a letto esausti ma contentissimi, pronti a nuove giornate giocate tra lavoro di gruppo, giochi e tanti laboratori. Senza dimenticare la giornata alle terme con la terza media...!
Il tema di questo percorso, “Un ponte per Terabithia”, ci ha parlato del coraggio di “saltare” e cogliere le tante occasioni nuove e belle che la vita ci sa regalare.
Nel mio piccolo, sento aver fatto bene a “saltare” con le ragazze della Koinè: un esperienza indimenticabile, che porterò sempre nel cuore. Ma ecco che sabato 19, dopo sette giorni in “rosa”, la casa di Cesana Torinese (il “set” di questa koinè 2014) è stata travolta dall’incontenibile energia dei maschi delle medie.
Dopo uno sbrigativo saluto alle ragazze, i nostri eroi erano pronti ad una settimana a ritmi folli, guidati dalla riflessione sui “Social” e sulla bellezza di una amicizia VERA. Nemmeno la pioggia, incessante per quasi tutta la settimana, ci ha fermati: tornei, giochi, serate, sfide, anche qualche momento “epico” (la super-sfida a calcio, pallavolo e basket tra 2001 e 2000)... anche in questa seconda settimana ho respirato lo splendido clima delle nostre estati “made in Betania”.
E il segno di quanto si stia bene insieme è il grande dispiacere che ha accompagnato ragazze e ragazzi al ritorno dai rispettivi turni: “è già finita?.... una settimana che vola....!”
Già: quando si sta insieme e ci si diverte, il tempo vola!
E speriamo allora che arrivino velocemente le koinè 2015, pronti per nuovi divertimenti e tanti nuovi splendidi ricordi da costruire insieme! Un grazie quindi ai ragazzi e alle ragazze delle medie, che mi fanno sempre sentire “a casa”, e un grazie speciale agli educatori e alle educatrici: senza di loro, tutto questo non sarebbe stato possibile!
Andrea Pracchi
Ultimo aggiornamento (Sabato 20 Settembre 2014 20:17)