Paolo Sacerdote di Cristo Signore
Carissimo Paolo,
pensando alla tua vita e a tutte le sue espressioni, diversificate nei vari servizi pastorali, oratoriane e parrocchiali, ci viene spontaneo pensare ad una vita ricca di esperienze e di valori umani e spirituali; poi il discernimento e la decisione di accogliere l’invito di Gesù che ti chiedeva - e ti chiede - di consegnare e dedicare a Lui tutta la tua vita, il tuo cuore, le tue mani e tutta la tua umanità.
Guardando a tutti questi aspetti del tuo vissuto, di cuore rendiamo lode a Dio.
Ora Gesù ti fa totalmente Suo, ti colma il cuore del Suo Amore perché tu possa servirlo con gioia e dedicare tutta la vita a Lui e ai fratelli che ti ha affidato e ti affiderà in futuro.
Papa Benedetto, in una sua omelia, diceva che il sacerdote deve essere un uomo che conosce Gesù nell’intimo, che lo ha incontrato e ha imparato ad amarlo.
Perciò dev’essere soprattutto un uomo di preghiera, un uomo veramente “religioso”.
Caro Paolo, ti abbiamo visto crescere e ti abbiamo conosciuto dinamico, generoso, sereno nell’impegno in Oratorio, nelle vacanze comunitarie, nel cammino del Gruppo vocazionale proposto ai giovani dal nostro Istituto e che allora muoveva i primi passi.
Ora ti auguriamo di saper vivere il tuo Ministero coltivando una vera vita interiore, un rapporto che si fa sempre più intenso, intimo e profondo con Gesù.
Questo è ciò che saprà unificare la tua vita sacerdotale e la renderà ogni giorno capace di dono gratuito e smisurato come l’ha vissuta Gesù.
Lui sia il tuo unico modello di vita.
L’immagine che hai scelto a ricordo della tua Ordinazione e Prima S. Messa raffigura il Buon Pastore.
È bellissima per un sacerdote: infatti, a Cristo importano le pecore tutte, l’una e le novantanove; considera ogni uomo più importante di se stesso e per questo dona tutta la sua vita.
Da qui parte l’avventura di coloro che, come te, vogliono sulla terra, come il pastore bello e coraggioso, custodire e lottare, camminare, guidare e liberare; è la ricerca quotidiana di Gesù, che donerà il coraggio di capire che dare la propria vita è l’unico modo per trovare pienezza, libertà e fare davvero bella la vita.
E da ultimo non può mancare un augurio che abbiamo ripreso da una riflessione del Cardinal Martini, che riteniamo bellissimo per te.
Guarda e ama la tua gente così: “L’unico luogo in cui un apostolo del Vangelo deve situarsi è sul Golgota. Più precisamente sulla Croce.
Più precisamente ancora nel Cuore trafitto di Cristo.
Piazzatevi lì! E dalla fessura procurata dalla lancia, osservate la vostra gente.
Forse vedrete che i più sono molto lontani…
Continuate a guardarli, a contemplarli. Soprattutto, amateli con la vampa d’amore che arde in quel Cuore.
Non pretendete che siano tutti provetti scalatori.
Una sola deve essere la vostra preoccupazione: che la gente non faccia mai un percorso a ritroso, cioè un cammino che la allontani da quel Cuore e da quell’Amore.
Concedete loro di salire con la velocità di cui ognuno è capace e con le pause di cui necessita.
E se cadono, invitateli a rialzarsi, magari mostrando loro come fare.
L’importante è che riprendano il cammino che li avvicini a quel Cuore, che è il centro dell’Amore che muove ogni cosa”.
Auguri di cuore, Paolo!
E sta’ sicuro che ti seguiremo sempre con la nostra preghiera.
Suore Serve di Gesù Cristo
pensando alla tua vita e a tutte le sue espressioni, diversificate nei vari servizi pastorali, oratoriane e parrocchiali, ci viene spontaneo pensare ad una vita ricca di esperienze e di valori umani e spirituali; poi il discernimento e la decisione di accogliere l’invito di Gesù che ti chiedeva - e ti chiede - di consegnare e dedicare a Lui tutta la tua vita, il tuo cuore, le tue mani e tutta la tua umanità.
Guardando a tutti questi aspetti del tuo vissuto, di cuore rendiamo lode a Dio.
Ora Gesù ti fa totalmente Suo, ti colma il cuore del Suo Amore perché tu possa servirlo con gioia e dedicare tutta la vita a Lui e ai fratelli che ti ha affidato e ti affiderà in futuro.
Papa Benedetto, in una sua omelia, diceva che il sacerdote deve essere un uomo che conosce Gesù nell’intimo, che lo ha incontrato e ha imparato ad amarlo.
Perciò dev’essere soprattutto un uomo di preghiera, un uomo veramente “religioso”.
Caro Paolo, ti abbiamo visto crescere e ti abbiamo conosciuto dinamico, generoso, sereno nell’impegno in Oratorio, nelle vacanze comunitarie, nel cammino del Gruppo vocazionale proposto ai giovani dal nostro Istituto e che allora muoveva i primi passi.
Ora ti auguriamo di saper vivere il tuo Ministero coltivando una vera vita interiore, un rapporto che si fa sempre più intenso, intimo e profondo con Gesù.
Questo è ciò che saprà unificare la tua vita sacerdotale e la renderà ogni giorno capace di dono gratuito e smisurato come l’ha vissuta Gesù.
Lui sia il tuo unico modello di vita.
L’immagine che hai scelto a ricordo della tua Ordinazione e Prima S. Messa raffigura il Buon Pastore.
È bellissima per un sacerdote: infatti, a Cristo importano le pecore tutte, l’una e le novantanove; considera ogni uomo più importante di se stesso e per questo dona tutta la sua vita.
Da qui parte l’avventura di coloro che, come te, vogliono sulla terra, come il pastore bello e coraggioso, custodire e lottare, camminare, guidare e liberare; è la ricerca quotidiana di Gesù, che donerà il coraggio di capire che dare la propria vita è l’unico modo per trovare pienezza, libertà e fare davvero bella la vita.
E da ultimo non può mancare un augurio che abbiamo ripreso da una riflessione del Cardinal Martini, che riteniamo bellissimo per te.
Guarda e ama la tua gente così: “L’unico luogo in cui un apostolo del Vangelo deve situarsi è sul Golgota. Più precisamente sulla Croce.
Più precisamente ancora nel Cuore trafitto di Cristo.
Piazzatevi lì! E dalla fessura procurata dalla lancia, osservate la vostra gente.
Forse vedrete che i più sono molto lontani…
Continuate a guardarli, a contemplarli. Soprattutto, amateli con la vampa d’amore che arde in quel Cuore.
Non pretendete che siano tutti provetti scalatori.
Una sola deve essere la vostra preoccupazione: che la gente non faccia mai un percorso a ritroso, cioè un cammino che la allontani da quel Cuore e da quell’Amore.
Concedete loro di salire con la velocità di cui ognuno è capace e con le pause di cui necessita.
E se cadono, invitateli a rialzarsi, magari mostrando loro come fare.
L’importante è che riprendano il cammino che li avvicini a quel Cuore, che è il centro dell’Amore che muove ogni cosa”.
Auguri di cuore, Paolo!
E sta’ sicuro che ti seguiremo sempre con la nostra preghiera.
Suore Serve di Gesù Cristo
Ultimo aggiornamento (Domenica 08 Giugno 2014 17:19)