Home Page Il "Casa di Betania" Archivio Giugno 2014 La Gioia di Essere Preti

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La Gioia di Essere Preti«Sul rotolo del libro di me è scritto, di fare la tua volontà». (Sl 40, 8)
Caro Paolo, negli anni passati, quando ero ancora ad Agrate, insieme a me e a tanti altri hai giocato con noi, hai lavorato con noi, hai animato ed educato con noi, hai condiviso momenti lieti e meno lieti con noi, hai amato con noi: ed ecco che colui che camminava con noi ora è don Paolo.
Sorprende sempre come il Signore riservi una chiamata speciale a qualcuno che non ha fatto cose diverse dagli altri, ma ha vissuto esperienze condivise con tutti gli altri, e proprio queste sono diventate luogo in cui il Signore ha bussato alla porta del tuo cuore.
Ora che sei don Paolo custodisci sempre nel cuore questo stupore della chiamata, e non si dimentichi mai il tuo cuore che la tua chiamata è per grazia e non per merito, anche se di meriti ne hai avuti tanti.
Nelle ore di difficoltà, nei tempi avversi, ricordati che sei stato chiamato e che la tua vita ha un senso per il solo fatto che hai risposto a questa chiamata e che, in forza di questo, è una vita donata agli altri.
C’era un ritornello che mi accompagnava quando ero ancora in cammino verso la preparazione del sacerdozio: “Ti sarà dato un popolo”.
Un popolo, non una proprietà, ma un popolo da guidare, da condurre, un po’ come Mosè, attraverso le strade impervie della vita per giungere alla terra promessa.
E questo significa esercitare l’intelligenza del cuore, la compassione e la misericordia, tutto dentro la fedeltà del Signore che non mancherà mai.
Sii certo di questo, caro don Paolo, la fedeltà del Signore non verrà mai meno, anche quando ci sembra lontano e un po’ distratto.
Imparerai, strada facendo, a cambiare anche la tua preghiera, che già in questi anni di formazione hai consolidato, ma che volgerà sempre più lo sguardo a coloro che ti sono affidati, affinché tu ne sia un pastore e non un semplice amministratore.
Nelle fatiche della pastorale coltiva il gusto dell’ironia, non quella sarcastica, ma quella di chi sa sorridere di se stessi e delle proprie iniziative, forte della consapevolezza che il progetto non è tuo, ma del Signore, che gli altri non sono tuoi, ma del Signore, e che tu sei un semplice servitore e che il Signore è già arrivato, in qualche modo a noi nascosto, dove tu giungi con i tuoi “percorsi”.
Proprio questa consapevolezza sarà la possibilità e la forza, anche nei momenti di insuccesso, anche quando si percorrono strade che a prima vista sembrano aride e incapaci da dare frutto, di saper trarre dentro questi percorsi accidentati la gioia del proprio essere preti.
Che dire... tante cose si potrebbero ancora scrivere, come qualche ricordo, ma ho preferito, secondo il mio stile che ormai conosci, farti i migliori auguri con qualche consiglio, frutto di quello che sono riuscito a raccogliere nel mio tratto di cammino sacerdotale, non molto lungo per il momento.
Auguri don Paolo, con affetto e stima,

don Romeo

Ultimo aggiornamento (Domenica 08 Giugno 2014 15:31)

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