Che la Festa Abbia Inizio!
Carissimo don Paolo!
Per accompagnare il giorno della tua ordinazione sacerdotale, hai scelto una parola del Vangelo tratta dalla famosa parabola del Padre misericordioso (Lc 15, 24).
È certamente uno dei passaggi più belli del racconto di Gesù: il momento in cui in quella casa, dove per anni ha abitato la tristezza per la perdita del figlio, ora scoppia la gioia.
Questa è solo una grandiosa – eppure limitata – espressione esterna della gioia più grande che scoppia nel cuore del vecchio Padre, forse per lunghi anni afflitto dall’idea di avere sbagliato tutto con quel figlio! Mi nasce una domanda.
Forse, Paolo, ti senti come quel figlio – sparito e smarrito – che finalmente ritorna?
Mi piace pensare che sia così!
E mi piace anche pensare – e ne ho la certezza – che diventare prete per te sia iniziare la festa più bella.
Quella che non finisce mai!
Perché quando c’è Dio, la festa è continua.
Tu sei un tipo gioioso.
Lo sanno tutti.
Sai bene cosa significa fare festa.
E sai coinvolgere gli altri nella festa.
Fare il prete, credimi, non è molto diverso.
Si tratta di invitare, chiamare, coinvolgere, preparare, mettere a proprio agio, aiutare a condividere la gioia per un progetto, per un evento.
Il prete è uno che prepara la festa più grande e più bella.
In questo, sei avvantaggiato!
Qualcuno, leggendo queste poche battute che ti scrivo, potrebbe pensare di te che sei un festaiolo, uno che non prende sul serio la vita.
Niente di più sbagliato!
La festa e la gioia cristiana – quella che la tua vita sta già diffondendo in mezzo a noi – nasce in un cuore amato e salvato; in un cuore che ritorna al Padre perché perdonato e guarito.
La gioia nasce nel cuore di chi incontra Gesù e si mette a seguirlo.
Questa tua gioia vera e profonda sta contagiando la nostra vita e riempie il nostro cuore.
Ti posso dire, Paolo, che questa gioia non ti mancherà mai.
Capita talvolta che siamo noi a bloccarla: facciamo prevalere le nostre idee, i nostri stati d’animo, le nostre esigenze.
E così, la gioia che abbiamo dentro rimane quasi coperta, nascosta.
E diventa invisibile.
Quello che ti auguro, Paolo, è che tu sia strumento di gioia!
Diffondi intorno a te la gioia di stare con Gesù.
Chiama più che puoi a condividere la gioia del Vangelo: ai più bastano anche poche briciole!
Versa questa gioia sulle ferite aperte che incontrerai.
Caro Paolo!
Noi tutti siamo con te.
Sei dei nostri, da sempre.
La tua vocazione è una benedizione per tutti noi.
In queste pagine abbiamo cercato di dirlo.
Ti vogliamo raccontare – con la semplicità e la sincerità che contraddistingue ogni vera amicizia – la nostra gratitudine.
Ma ancora più forte, vogliamo farti sentire la nostra presenza, oggi e sempre… anche se le distanze aumenteranno, anche se le diverse esperienze della vita ci porteranno un po’ lontano.
Paolo, noi ci siamo e siamo pronti!
Che la festa abbia inizio!
Don Stefano
Per accompagnare il giorno della tua ordinazione sacerdotale, hai scelto una parola del Vangelo tratta dalla famosa parabola del Padre misericordioso (Lc 15, 24).
È certamente uno dei passaggi più belli del racconto di Gesù: il momento in cui in quella casa, dove per anni ha abitato la tristezza per la perdita del figlio, ora scoppia la gioia.
Questa è solo una grandiosa – eppure limitata – espressione esterna della gioia più grande che scoppia nel cuore del vecchio Padre, forse per lunghi anni afflitto dall’idea di avere sbagliato tutto con quel figlio! Mi nasce una domanda.
Forse, Paolo, ti senti come quel figlio – sparito e smarrito – che finalmente ritorna?
Mi piace pensare che sia così!
E mi piace anche pensare – e ne ho la certezza – che diventare prete per te sia iniziare la festa più bella.
Quella che non finisce mai!
Perché quando c’è Dio, la festa è continua.
Tu sei un tipo gioioso.
Lo sanno tutti.
Sai bene cosa significa fare festa.
E sai coinvolgere gli altri nella festa.
Fare il prete, credimi, non è molto diverso.
Si tratta di invitare, chiamare, coinvolgere, preparare, mettere a proprio agio, aiutare a condividere la gioia per un progetto, per un evento.
Il prete è uno che prepara la festa più grande e più bella.
In questo, sei avvantaggiato!
Qualcuno, leggendo queste poche battute che ti scrivo, potrebbe pensare di te che sei un festaiolo, uno che non prende sul serio la vita.
Niente di più sbagliato!
La festa e la gioia cristiana – quella che la tua vita sta già diffondendo in mezzo a noi – nasce in un cuore amato e salvato; in un cuore che ritorna al Padre perché perdonato e guarito.
La gioia nasce nel cuore di chi incontra Gesù e si mette a seguirlo.
Questa tua gioia vera e profonda sta contagiando la nostra vita e riempie il nostro cuore.
Ti posso dire, Paolo, che questa gioia non ti mancherà mai.
Capita talvolta che siamo noi a bloccarla: facciamo prevalere le nostre idee, i nostri stati d’animo, le nostre esigenze.
E così, la gioia che abbiamo dentro rimane quasi coperta, nascosta.
E diventa invisibile.
Quello che ti auguro, Paolo, è che tu sia strumento di gioia!
Diffondi intorno a te la gioia di stare con Gesù.
Chiama più che puoi a condividere la gioia del Vangelo: ai più bastano anche poche briciole!
Versa questa gioia sulle ferite aperte che incontrerai.
Caro Paolo!
Noi tutti siamo con te.
Sei dei nostri, da sempre.
La tua vocazione è una benedizione per tutti noi.
In queste pagine abbiamo cercato di dirlo.
Ti vogliamo raccontare – con la semplicità e la sincerità che contraddistingue ogni vera amicizia – la nostra gratitudine.
Ma ancora più forte, vogliamo farti sentire la nostra presenza, oggi e sempre… anche se le distanze aumenteranno, anche se le diverse esperienze della vita ci porteranno un po’ lontano.
Paolo, noi ci siamo e siamo pronti!
Che la festa abbia inizio!
Don Stefano
Ultimo aggiornamento (Domenica 08 Giugno 2014 14:59)