La Passione di Raccontare Gesù
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Vedrò la Passione per la prima volta.
Mi sono cocciutamente ostinato a non vedere nemmeno i filmati delle edizioni precedenti, per non togliermi la sorpresa della “prima volta”.
Attendo la settimana di Pasqua.
Sento l’ansia e la trepidazione crescere tra i giovani e gli adulti che li supportano.
Osservo anch’io il cielo, sperando in un sole primaverile caldo e duraturo.
Da prete dell’oratorio ho avuto la fortuna di assistere a tutte le fasi di preparazione della Passione.
Lo spettatore assiste allo spettacolo.
Spesso però dimentica che la Passione inizia prima, dietro le quinte.
Più che in un luogo o in un tempo, la Passione inizia nei cuori.
Prende forma nei cuori.
La Passione, come la vedremo tra pochi giorni, ha preso forma nei cuori dei nostri giovani.
Tra novembre e dicembre scorsi, una cinquantina di giovani si sono messi con la testa e con il cuore sul Vangelo di Matteo, ascoltando, studiando, condividendo ogni parola, ogni pensiero, ogni riflessione.
Da questo cenacolo evangelico è nato il testo che vedremo rappresentato.
Il Vangelo lo conosciamo più o meno tutti.
La Via Crucis idem.
Ma noi non vedremo soltanto una ripresentazione.
Vedremo il frutto di un ascolto di fede e di una ricerca interiore condivisa.
La Passione poi muove mani e piedi.
Si incarna in gesti, lavori, servizi.
Le braccia si muovono.
Le voci diventano appello, chiamata, coinvolgimento.
Nomi a cui rivolgere l’invito a stare insieme per fare insieme.
Il Gruppo Giovani scopre così di essere Chiesa.
Giovani chiamati attorno alla Parola La Passione di raccontare Gesù di Gesù.
Giovani che condividono un progetto grande.
Giovani che coinvolgono altri, di ogni età, di ogni appartenenza.
Giovani che annunciano il mistero della vita e della morte di Gesù.
L’oratorio di Agrate - e da quest’anno anche i giovani di Caponago e Omate - assiste a questo miracolo di fede da quasi 50 anni.
Lo deve all’entusiasmo straordinario di don Luigi Corti, che ne fu l’ideatore.
Lo deve alla passione educativa di don Giulio Vegezzi, che decise di riprendere questa singolare esperienza.
Due nomi di preti ai quali - senza dimenticare gli altri - l’oratorio di Agrate deve molto: per aver dato un’impostazione educativa forte che si traduce in una priorità di iniziativa affidata ai Giovani.
Attendo impaziente la rappresentazione, ma il lato straordinario della Passione lo sto gustando da mesi: vedere i nostri Giovani leggere il Vangelo, condividere il Vangelo, coinvolgersi e coinvolgere altri in un progetto grande
e molto impegnativo, sperimentare sulla propria pelle le gioie e i dolori della fraternità autentica, mettere il cuore e la faccia nell’annuncio di Gesù.
Voi tutto questo non l’avete visto.
Ma non dimenticatelo quando verrete in oratorio ad assistere allo “spettacolo” (Lc 23, 48) della Pasqua di Gesù.
Vi aspettiamo.
don Stefano Guidi
Mi sono cocciutamente ostinato a non vedere nemmeno i filmati delle edizioni precedenti, per non togliermi la sorpresa della “prima volta”.
Attendo la settimana di Pasqua.
Sento l’ansia e la trepidazione crescere tra i giovani e gli adulti che li supportano.
Osservo anch’io il cielo, sperando in un sole primaverile caldo e duraturo.
Da prete dell’oratorio ho avuto la fortuna di assistere a tutte le fasi di preparazione della Passione.
Lo spettatore assiste allo spettacolo.
Spesso però dimentica che la Passione inizia prima, dietro le quinte.
Più che in un luogo o in un tempo, la Passione inizia nei cuori.
Prende forma nei cuori.
La Passione, come la vedremo tra pochi giorni, ha preso forma nei cuori dei nostri giovani.
Tra novembre e dicembre scorsi, una cinquantina di giovani si sono messi con la testa e con il cuore sul Vangelo di Matteo, ascoltando, studiando, condividendo ogni parola, ogni pensiero, ogni riflessione.
Da questo cenacolo evangelico è nato il testo che vedremo rappresentato.
Il Vangelo lo conosciamo più o meno tutti.
La Via Crucis idem.
Ma noi non vedremo soltanto una ripresentazione.
Vedremo il frutto di un ascolto di fede e di una ricerca interiore condivisa.
La Passione poi muove mani e piedi.
Si incarna in gesti, lavori, servizi.
Le braccia si muovono.
Le voci diventano appello, chiamata, coinvolgimento.
Nomi a cui rivolgere l’invito a stare insieme per fare insieme.
Il Gruppo Giovani scopre così di essere Chiesa.
Giovani chiamati attorno alla Parola La Passione di raccontare Gesù di Gesù.
Giovani che condividono un progetto grande.
Giovani che coinvolgono altri, di ogni età, di ogni appartenenza.
Giovani che annunciano il mistero della vita e della morte di Gesù.
L’oratorio di Agrate - e da quest’anno anche i giovani di Caponago e Omate - assiste a questo miracolo di fede da quasi 50 anni.
Lo deve all’entusiasmo straordinario di don Luigi Corti, che ne fu l’ideatore.
Lo deve alla passione educativa di don Giulio Vegezzi, che decise di riprendere questa singolare esperienza.
Due nomi di preti ai quali - senza dimenticare gli altri - l’oratorio di Agrate deve molto: per aver dato un’impostazione educativa forte che si traduce in una priorità di iniziativa affidata ai Giovani.
Attendo impaziente la rappresentazione, ma il lato straordinario della Passione lo sto gustando da mesi: vedere i nostri Giovani leggere il Vangelo, condividere il Vangelo, coinvolgersi e coinvolgere altri in un progetto grande
e molto impegnativo, sperimentare sulla propria pelle le gioie e i dolori della fraternità autentica, mettere il cuore e la faccia nell’annuncio di Gesù.
Voi tutto questo non l’avete visto.
Ma non dimenticatelo quando verrete in oratorio ad assistere allo “spettacolo” (Lc 23, 48) della Pasqua di Gesù.
Vi aspettiamo.
don Stefano Guidi
Ultimo aggiornamento (Venerdì 22 Marzo 2013 07:29)
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