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Io CredoLa visita alle famiglie in preparazione al S. Natale è l’occasione di portare in ogni famiglia il CREDO CRISTIANO.
È una CONSEGNA per sottolineare che la fede è un dono offerto a tutti, un dono che chiede di essere accolto, capito, vissuto e proclamato.
Ricevere il credo è un po’ come ricevere una scintilla il cui scopo è provocare un incendio.
Riaccendere il mondo: questo è il compito dei cristiani oggi, chiamati a ridire il Vangelo con la parola e con i fatti.
Ecco perché si è tornato a parlare nella Chiesa di NUOVA EVANGELIZZAZIONE.
Guardando bene in volto in modo particolare il mondo europeo ci si accorge che si sta vivendo un cristianesimo fiacco, stanco, poco incisivo nella realtà.
Se poi allarghiamo lo sguardo sul mondo, ci accorgiamo come la fede (non solo quella cristiana) viene spesso relegata nel privato, oppure assume una importanza civile tale da diventare intollerante con chi non è dalla sua parte, o addirittura non esiste più perché ormai ciò che conta è la “realtà”, quella che si tocca con mano, il guadagno materiale, l’avere sempre di più…
Nuova Evangelizzazione significa far risplendere, far rivivere la novità e la freschezza del Vangelo, come aiuto a vivere bene.
Oggi forse si è più inclini ad accogliere il messaggio di chi ti promette più agio nella vita, più sicurezza per il futuro… (e anche di questo abbiamo bisogno) e forse un po’ meno attenti a chi ti domanda un atto di fiducia, a chi ti chiede di affidarti a lui, di dargli la mano.
Tutti noi avvertiamo l’esigenza di un rinnovamento, la voglia di respirare aria sana, di camminare nella luce, ma sembra quasi impossibile perché gli avvenimenti, le paure, le distrazioni sembrano tarparci le ali.
L’impegno della evangelizzazione (dire il Vangelo) appare dunque urgente anche nella nostra Brianza cristiana?
Il nostro Cardinale nella sua lettera pastorale “Alla scoperta del Dio vicino” traccia un tentativo di soluzione: “testimonianza più che militanza”!
Dire chi è Gesù, dire cosa è la fede, può essere facile, lo sanno anche coloro che non credono; l’importante è farla vedere questa fede: far vedere con la vita che in forza della fede vedo il mondo, le persone, gli avvenimenti come li vede Dio, come ci ha insegnato Gesù e allora:
• gli altri non sono più altri e d estranei, ma fratelli e sorelle, perché sono come noi Figli e figlie di Dio;
• la malattia non è un “castigo”, ma una realtà che tocca la vita di tutti ed una opportunità per vivere la sofferenza accanto a Cristo crocifisso per la salvezza del mondo;
• i soldi non sono più l’oggetto del mio desiderio, ma un mezzo per vivere degnamente e per condividere con chi ha di meno;
• le doti che possiedo non sono più il mio biglietto da visita per farmi notare e ricevere lodi, ma come dei doni con i quali arricchire la comunità;
• la preghiera non è più un “tirare la barba” a un Padreterno distratto, perché si ricordi di me nelle mie difficoltà, ma la gioia di stare in comunione con la Trinità a cui mi affido
dicendo: “sia fatta la tua volontà”;
• la voglia di amare non si risolve nello spremere chi mi sta attorno, ma nel dono totale, completo e gratuito;
con la consapevolezza che se vivo così non ci perdo nulla, ma la mia vita diventa più serena e le mie azioni dicono il Vangelo vissuto!

don Mauro Radice

Ultimo aggiornamento (Sabato 10 Novembre 2012 13:11)

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