Due Spiccioli: Una Missione nella Comunità Pastorale
Un aggiornamento sul progetto a sei mesi dall’avvio
Sono trascorsi alcuni mesi dalla nascita del gruppo impegnato nel progetto «Due Spiccioli» la cui missione è quella di raccogliere fondi per sostenere chi, socialmente ed economicamente più debole, non é in grado di provvedere alle spese per l’affitto, la luce,
il gas, i trasporti. Dallo scorso marzo un discreto numero di famiglie della Comunità Pastorale si é impegnato a contribuire, con donazioni libere “una tantum” oppure sottoscrivendo un impegno costante della durata di sei o dodici mesi.
Tutto ciò ha permesso al progetto di essere operativo dal 1° giugno scorso, attivando il numero 331 5345980 per raccogliere le richieste di aiuto e fissare l’appuntamento per un colloquio presso uno dei tre centri di ascolto presenti nella comunità (maggiori dettagli sono disponibili sul sito www.cpcasadibetania.it).
Nella nostra comunità numerose famiglie continuano a subire gli effetti della crisi economica in atto, ancor più grave quando devono fronteggiare anche la perdita del lavoro: forse non tutti sanno che solo in Brianza nel primo semestre di quest’anno sono 346 (contro le 241 del semestre precedente) le aziende industriali e artigiane coinvolte da processi di crisi e/o difficoltà, con un totale di 11.217 addetti occupati e di 8.039 addetti coinvolti dall’utilizzo di “ammortizzatori sociali”.
Dal 18 giugno ad oggi i centri di ascolto di Agrate, Caponago e Omate hanno ricevuto 30 richieste: mentre alcune di esse sono in corso di valutazione, é già stato possibile aiutare 16 famiglie, provvedendo al pagamento di utenze , affitti e spese per l’ assistenza
a minori, per un totale di circa 8.500 euro.
«Due Spiccioli» non ha la pretesa di risolvere i problemi, ma di sostenere la speranza di chi non ce la fa più ad andare avanti e spesso ha bisogno di incoraggiamento, di una mano aperta che dona, di un gesto concreto che non significa solo rinuncia e
sacrificio, ma semplicemente «farsi prossimo».
In proposito é importante richiamare l’attenzione sui due episodi evangelici ai quali il progetto si ispira; esemplari nella loro semplicità, parlano direttamente al cuore, interrogano la coscienza e continuano a insegnare educando non solo alla solidarietà, ma soprattutto al coraggio della compassione: la “povera vedova, che buttò due spiccioli nel tesoro del tempio”(Marco 12,41-44) e il “buon samaritano che diede due denari all’albergatore per prendersi cura dell’uomo spogliato e percosso dai briganti” (Luca 10,30-37).
“L’obolo della vedova” è sinonimo della generosità di chi dà senza riserve il poco che possiede ; anche a noi, come quel giorno ai discepoli, Gesù dice: Fate attenzione! Guardate bene che cosa fa quella vedova, perché il suo atto contiene un grande insegnamento; esso, infatti, esprime la caratteristica fondamentale di coloro che sono le “pietre vive” di questo nuovo Tempio, cioè il dono completo di sé al Signore e al prossimo.
Ma chi è il mio prossimo? chiede l’interlocutore a Gesù nel racconto del “buon samaritano”.
Il Signore risponde ribaltando la domanda, mostrando che ciascuno di noi deve farsi prossimo recuperando dentro di sé quella forza dell’amore che supera tutti i credo e tutte le culture e fa di noi il prossimo anche di chi ci è completamente estraneo.
La sfida concreta é proprio quella di attraversare le barriere culturali e di gruppo per “andare” e “fare lo stesso”, come è scritto nel testo del Vangelo.
Se é vero che «la fede cristiana è generata e alimentata dall’incontro con Gesù, Verità vivente e personale» tutta la Comunità Pastorale é invitata a partecipare con entusiasmo e generosità al progetto, testimoniando in tal modo una concreta responsabilità per il fratello bisognoso, nel mettere a sua disposizione tempo e risorse.
Il gruppo del progetto “due spiccioli”, insieme alle famiglie aiutate, ringrazia tutti i sostenitori con la fiducia che l’intera la Comunità continui generosamente a “farsi prossimo”.
Tino Fumagalli e Amalia Belussi
Sono trascorsi alcuni mesi dalla nascita del gruppo impegnato nel progetto «Due Spiccioli» la cui missione è quella di raccogliere fondi per sostenere chi, socialmente ed economicamente più debole, non é in grado di provvedere alle spese per l’affitto, la luce,
il gas, i trasporti. Dallo scorso marzo un discreto numero di famiglie della Comunità Pastorale si é impegnato a contribuire, con donazioni libere “una tantum” oppure sottoscrivendo un impegno costante della durata di sei o dodici mesi.
Tutto ciò ha permesso al progetto di essere operativo dal 1° giugno scorso, attivando il numero 331 5345980 per raccogliere le richieste di aiuto e fissare l’appuntamento per un colloquio presso uno dei tre centri di ascolto presenti nella comunità (maggiori dettagli sono disponibili sul sito www.cpcasadibetania.it).
Nella nostra comunità numerose famiglie continuano a subire gli effetti della crisi economica in atto, ancor più grave quando devono fronteggiare anche la perdita del lavoro: forse non tutti sanno che solo in Brianza nel primo semestre di quest’anno sono 346 (contro le 241 del semestre precedente) le aziende industriali e artigiane coinvolte da processi di crisi e/o difficoltà, con un totale di 11.217 addetti occupati e di 8.039 addetti coinvolti dall’utilizzo di “ammortizzatori sociali”.
Dal 18 giugno ad oggi i centri di ascolto di Agrate, Caponago e Omate hanno ricevuto 30 richieste: mentre alcune di esse sono in corso di valutazione, é già stato possibile aiutare 16 famiglie, provvedendo al pagamento di utenze , affitti e spese per l’ assistenza
a minori, per un totale di circa 8.500 euro.
«Due Spiccioli» non ha la pretesa di risolvere i problemi, ma di sostenere la speranza di chi non ce la fa più ad andare avanti e spesso ha bisogno di incoraggiamento, di una mano aperta che dona, di un gesto concreto che non significa solo rinuncia e
sacrificio, ma semplicemente «farsi prossimo».
In proposito é importante richiamare l’attenzione sui due episodi evangelici ai quali il progetto si ispira; esemplari nella loro semplicità, parlano direttamente al cuore, interrogano la coscienza e continuano a insegnare educando non solo alla solidarietà, ma soprattutto al coraggio della compassione: la “povera vedova, che buttò due spiccioli nel tesoro del tempio”(Marco 12,41-44) e il “buon samaritano che diede due denari all’albergatore per prendersi cura dell’uomo spogliato e percosso dai briganti” (Luca 10,30-37).
“L’obolo della vedova” è sinonimo della generosità di chi dà senza riserve il poco che possiede ; anche a noi, come quel giorno ai discepoli, Gesù dice: Fate attenzione! Guardate bene che cosa fa quella vedova, perché il suo atto contiene un grande insegnamento; esso, infatti, esprime la caratteristica fondamentale di coloro che sono le “pietre vive” di questo nuovo Tempio, cioè il dono completo di sé al Signore e al prossimo.
Ma chi è il mio prossimo? chiede l’interlocutore a Gesù nel racconto del “buon samaritano”.
Il Signore risponde ribaltando la domanda, mostrando che ciascuno di noi deve farsi prossimo recuperando dentro di sé quella forza dell’amore che supera tutti i credo e tutte le culture e fa di noi il prossimo anche di chi ci è completamente estraneo.
La sfida concreta é proprio quella di attraversare le barriere culturali e di gruppo per “andare” e “fare lo stesso”, come è scritto nel testo del Vangelo.
Se é vero che «la fede cristiana è generata e alimentata dall’incontro con Gesù, Verità vivente e personale» tutta la Comunità Pastorale é invitata a partecipare con entusiasmo e generosità al progetto, testimoniando in tal modo una concreta responsabilità per il fratello bisognoso, nel mettere a sua disposizione tempo e risorse.
Il gruppo del progetto “due spiccioli”, insieme alle famiglie aiutate, ringrazia tutti i sostenitori con la fiducia che l’intera la Comunità continui generosamente a “farsi prossimo”.
Tino Fumagalli e Amalia Belussi
Ultimo aggiornamento (Venerdì 05 Ottobre 2012 08:28)