Gioia ed Entusiasmo
Sono parole oggi poco in uso dato il momento di grande difficoltà, eppure il Papa Benedetto XVI nel documento di indizione dell’ANNO DELLA FEDE dice espressamente: “Riscopriamo la GIOIA nel credere e ritroviamo l’ENTUSIASMO nel comunicare la fede”.
Chi crede veramente prova una grande gioia che nasce dalle serenità interiore, frutto dell’affidamento totale nelle mani del Signore.
Mancando la fede infatti inevitabilmente si pensa di essere noi stessi gli arbitri, i programmatori della vita con tutto il corredo che le va dietro, ma spesso constatiamo il fallimento perché non sempre le cose vanno come vogliamo noi e allora ecco il nervosismo,
le arrabbiature, le imposizioni… e la vita diventa difficile, insopportabile, invivibile.
Per chi crede invece non è che va bene sempre la vita, ma, sapendo dare un senso a tutto, ha la possibilità di vedere il mondo, di considerare gli avvenimenti come li vede e li considera Dio e quindi nasce in lui la speranza, la fiducia, perché sa di essere nelle mani di un Dio provvidente.
C’è questa gioia nel cuore dei credenti della nostra Comunità?
Guardandoci bene negli occhi e nel profondo del cuore mi pare di notare spesso una fede stanca, smorta, ridotta a delle pratiche individuali, una fede, tutto sommato, tradizionale e forse anche poco motivata.
Stando così le cose, è chiaro che manca anche l’entusiasmo, la voglia di rendere partecipi gli altri del dono della fede, della gioia che si prova stando vicino al Signore.
Ci lamentiamo che i ragazzi, i giovani, non frequentano più la chiesa, le celebrazioni, ma dove sono gli adulti che li hanno fatti battezzare?
Ho l’impressione che spesso li abbiano lasciati alla deriva!
Che fare allora?
Riscoprire la gioia nel credere: veniamo in chiesa con la gioia nel cuore, è il Signore risorto che ci convoca! Tendiamo la mano con il sorriso sul volto quando ci viene richiesto un aiuto: non ci perdiamo nulla!
Ritroviamo il gusto dell’onestà, dei rapporti sinceri: gli altri non sono sempre nemici e rivali!
Gustiamo il piacere di cercare la verità: nessuno ce l’ha in tasca!
Ritroviamo l’entusiasmo nel comunicare la fede: usiamo garbo e gentilezza quando ci capita di segnalare un difetto, usiamo parole suadenti e non minacce per chi magari si è allontanato dalla fede… però ricordiamoci che più che le parole contano i fatti.
Chi vede un credente, deve leggere in lui il Vangelo all’opera, allora sì che siamo testimoni veri.
Il mese missionario che stiamo vivendo e l’imminente anno della fede ci aiuti tutti ad essere più gioiosi ed entusiasti!
don Mauro Radice
Chi crede veramente prova una grande gioia che nasce dalle serenità interiore, frutto dell’affidamento totale nelle mani del Signore.
Mancando la fede infatti inevitabilmente si pensa di essere noi stessi gli arbitri, i programmatori della vita con tutto il corredo che le va dietro, ma spesso constatiamo il fallimento perché non sempre le cose vanno come vogliamo noi e allora ecco il nervosismo,
le arrabbiature, le imposizioni… e la vita diventa difficile, insopportabile, invivibile.
Per chi crede invece non è che va bene sempre la vita, ma, sapendo dare un senso a tutto, ha la possibilità di vedere il mondo, di considerare gli avvenimenti come li vede e li considera Dio e quindi nasce in lui la speranza, la fiducia, perché sa di essere nelle mani di un Dio provvidente.
C’è questa gioia nel cuore dei credenti della nostra Comunità?
Guardandoci bene negli occhi e nel profondo del cuore mi pare di notare spesso una fede stanca, smorta, ridotta a delle pratiche individuali, una fede, tutto sommato, tradizionale e forse anche poco motivata.
Stando così le cose, è chiaro che manca anche l’entusiasmo, la voglia di rendere partecipi gli altri del dono della fede, della gioia che si prova stando vicino al Signore.
Ci lamentiamo che i ragazzi, i giovani, non frequentano più la chiesa, le celebrazioni, ma dove sono gli adulti che li hanno fatti battezzare?
Ho l’impressione che spesso li abbiano lasciati alla deriva!
Che fare allora?
Riscoprire la gioia nel credere: veniamo in chiesa con la gioia nel cuore, è il Signore risorto che ci convoca! Tendiamo la mano con il sorriso sul volto quando ci viene richiesto un aiuto: non ci perdiamo nulla!
Ritroviamo il gusto dell’onestà, dei rapporti sinceri: gli altri non sono sempre nemici e rivali!
Gustiamo il piacere di cercare la verità: nessuno ce l’ha in tasca!
Ritroviamo l’entusiasmo nel comunicare la fede: usiamo garbo e gentilezza quando ci capita di segnalare un difetto, usiamo parole suadenti e non minacce per chi magari si è allontanato dalla fede… però ricordiamoci che più che le parole contano i fatti.
Chi vede un credente, deve leggere in lui il Vangelo all’opera, allora sì che siamo testimoni veri.
Il mese missionario che stiamo vivendo e l’imminente anno della fede ci aiuti tutti ad essere più gioiosi ed entusiasti!
don Mauro Radice
Ultimo aggiornamento (Venerdì 05 Ottobre 2012 07:53)