L’Amore fa Vincere la Vita
L’oratorio di Agrate dedicato a Padre Clemente Vismara
Il prossimo 23 settembre, nella santa messa celebrata in oratorio, il nostro vicario episcopale Monsignor Patrizio Garascia, benedirà e inaugurerà la conclusione della
prima fase di rinnovamento del nostro oratorio e lo dedicherà ufficialmente a Padre Clemente Vismara.
Vorremmo in poche righe, spiegare il senso di questa scelta importante.
La decisione è maturata nel corso di questi mesi, soprattutto a margine del fantastico impegno che i nostri giovani hanno profuso nella realizzazione del Recital “Il Padre
che sorride”. Nel corso di quest’anno – a partire dalla beatificazione – ci siamo avvicinati a Clemente e lo abbiamo conosciuto.
Anzi, lo abbiamo sentito straordinariamente vicino a noi.
Ci ha raggiunto con la sua incontenibile simpatia.
Ci ha toccato con il suo prorompente ed entusiasta amore per la vita.
Ci ha raggiunto con la grandezza della sua fede, semplice e solida, trasformata in incontenibile e mai sazia carità.
Se oggi dedichiamo il nostro oratorio a Padre Clemente, non lo facciamo primariamente per un dovere di parentela.
Ma per il fatto che questo vecchio missionario novantenne ha una capacità straordinaria di comunicarci l’amore di Dio e la passione per la vita, educandoci a vivere
la nostra esistenza come una coraggiosa avventura della carità.
Clemente sa parlare ai giovani della bellezza di Dio e della bellezza della vita.
E lo sa fare dal pulpito della povertà; dalla scomoda e difficile cattedra di chi ha fatto della predilezione per i più poveri tra i poveri, il senso di
tutta la sua lunga esistenza.
Padre Clemente, già lo sappiamo bene, ha dedicato ogni attimo della sua vita, al sostentamento, alla cura e all’educazione dei ragazzi e dei giovani.
Ha nutrito nel corpo e nello spirito migliaia di ragazzi soli e abbandonati.
Ha preferito e scelto i più soli.
I rifiuti della società.
A questo padre dei giovani affidiamo il nostro oratorio, tutti i nostri ragazzi, tutti i nostri giovani, e le future generazioni.
A lui affidiamo tutti i genitori, gli educatori e i catechisti; tutti coloro che dedicano la loro vita, con passione e amore, nella cura di coloro che crescono.
Quale eredità possiamo raccogliere da Clemente, padre dei giovani?
Padre Clemente ci parla della bellezza della vita.
Senza mai cadere nella retorica ci ricorda che la gioia e la bellezza della vita sono conseguenze del donarsi.
Il segreto di una vita bella è il farsi dono!
Con la sua simpatia e fine ironia, con la forza di un messaggio confermato da una vita intera, Clemente ci ricorda che la gioia e la bellezza della vita sono traguardi che si possono raggiungere quando si smette di cercarli in noi stessi, quando si affronta
con coraggio e fede l’avventura della vita, mettendosi in gioco nella relazione con gli altri, rischiando abilmente tutti i nostri talenti con l’obiettivo di ottenerne il centuplo.
L’oratorio è la comunità dell’allegria.
Dove la gioia nasce dalla condivisione, dal crescere in una comunità che insegna a vivere la fraternità e il servizio reciproco.
L’oratorio ci fa fare esperienza della vita come campo in cui mettersi in gioco.
Ci fa sperimentare concretamente che la gioia che dura nasce dalla fraternità, dalla condivisione e dal servizio.
L’oratorio esiste per annunciare il Vangelo ai ragazzi e ai giovani.
Esiste per la missione ai giovani.
Padre Clemente ha vissuto la vocazione del cercatore.
Ha incarnato totalmente la vocazione missionaria.
Ha scelto di diventare un uomo alla ricerca di altri uomini.
Non li ha cercati in termini generali.
Il suo programma di vita si condensa totalmente nella ricerca dei più lontani.
Così, anche l’oratorio si mette alla ricerca dei ragazzi e dei giovani.
Non è sufficiente accogliere nel migliore dei modi.
È urgente mettersi a cercare.
E la meta della ricerca sono i più lontani.
Vorremmo che la vocazione del nostro oratorio sia quella di cercare i più lontani, i più soli, i più sprovvisti tra tutti i ragazzi, e poter costruire con ciascuno di essi un
dialogo di vita.
Al beato Padre Clemente affidiamo il sogno di un oratorio che torni a cercare i ragazzi e i giovani, che sappia sostenere la responsabilità educativa che gli è propria
e condividere quella altrui, per poter condividere con tutti la bellezza e la gioia della vita.
Don Stefano
Il prossimo 23 settembre, nella santa messa celebrata in oratorio, il nostro vicario episcopale Monsignor Patrizio Garascia, benedirà e inaugurerà la conclusione della
prima fase di rinnovamento del nostro oratorio e lo dedicherà ufficialmente a Padre Clemente Vismara.
Vorremmo in poche righe, spiegare il senso di questa scelta importante.
La decisione è maturata nel corso di questi mesi, soprattutto a margine del fantastico impegno che i nostri giovani hanno profuso nella realizzazione del Recital “Il Padre
che sorride”. Nel corso di quest’anno – a partire dalla beatificazione – ci siamo avvicinati a Clemente e lo abbiamo conosciuto.
Anzi, lo abbiamo sentito straordinariamente vicino a noi.
Ci ha raggiunto con la sua incontenibile simpatia.
Ci ha toccato con il suo prorompente ed entusiasta amore per la vita.
Ci ha raggiunto con la grandezza della sua fede, semplice e solida, trasformata in incontenibile e mai sazia carità.
Se oggi dedichiamo il nostro oratorio a Padre Clemente, non lo facciamo primariamente per un dovere di parentela.
Ma per il fatto che questo vecchio missionario novantenne ha una capacità straordinaria di comunicarci l’amore di Dio e la passione per la vita, educandoci a vivere
la nostra esistenza come una coraggiosa avventura della carità.
Clemente sa parlare ai giovani della bellezza di Dio e della bellezza della vita.
E lo sa fare dal pulpito della povertà; dalla scomoda e difficile cattedra di chi ha fatto della predilezione per i più poveri tra i poveri, il senso di
tutta la sua lunga esistenza.
Padre Clemente, già lo sappiamo bene, ha dedicato ogni attimo della sua vita, al sostentamento, alla cura e all’educazione dei ragazzi e dei giovani.
Ha nutrito nel corpo e nello spirito migliaia di ragazzi soli e abbandonati.
Ha preferito e scelto i più soli.
I rifiuti della società.
A questo padre dei giovani affidiamo il nostro oratorio, tutti i nostri ragazzi, tutti i nostri giovani, e le future generazioni.
A lui affidiamo tutti i genitori, gli educatori e i catechisti; tutti coloro che dedicano la loro vita, con passione e amore, nella cura di coloro che crescono.
Quale eredità possiamo raccogliere da Clemente, padre dei giovani?
Padre Clemente ci parla della bellezza della vita.
Senza mai cadere nella retorica ci ricorda che la gioia e la bellezza della vita sono conseguenze del donarsi.
Il segreto di una vita bella è il farsi dono!
Con la sua simpatia e fine ironia, con la forza di un messaggio confermato da una vita intera, Clemente ci ricorda che la gioia e la bellezza della vita sono traguardi che si possono raggiungere quando si smette di cercarli in noi stessi, quando si affronta
con coraggio e fede l’avventura della vita, mettendosi in gioco nella relazione con gli altri, rischiando abilmente tutti i nostri talenti con l’obiettivo di ottenerne il centuplo.
L’oratorio è la comunità dell’allegria.
Dove la gioia nasce dalla condivisione, dal crescere in una comunità che insegna a vivere la fraternità e il servizio reciproco.
L’oratorio ci fa fare esperienza della vita come campo in cui mettersi in gioco.
Ci fa sperimentare concretamente che la gioia che dura nasce dalla fraternità, dalla condivisione e dal servizio.
L’oratorio esiste per annunciare il Vangelo ai ragazzi e ai giovani.
Esiste per la missione ai giovani.
Padre Clemente ha vissuto la vocazione del cercatore.
Ha incarnato totalmente la vocazione missionaria.
Ha scelto di diventare un uomo alla ricerca di altri uomini.
Non li ha cercati in termini generali.
Il suo programma di vita si condensa totalmente nella ricerca dei più lontani.
Così, anche l’oratorio si mette alla ricerca dei ragazzi e dei giovani.
Non è sufficiente accogliere nel migliore dei modi.
È urgente mettersi a cercare.
E la meta della ricerca sono i più lontani.
Vorremmo che la vocazione del nostro oratorio sia quella di cercare i più lontani, i più soli, i più sprovvisti tra tutti i ragazzi, e poter costruire con ciascuno di essi un
dialogo di vita.
Al beato Padre Clemente affidiamo il sogno di un oratorio che torni a cercare i ragazzi e i giovani, che sappia sostenere la responsabilità educativa che gli è propria
e condividere quella altrui, per poter condividere con tutti la bellezza e la gioia della vita.
Don Stefano
Ultimo aggiornamento (Lunedì 10 Settembre 2012 06:17)