La Speranza ha a che Fare con la Gioia di Vivere
Suppone un futuro da attendere, da preparare, da desiderare.
Il tema della speranza può essere declinato in modi differenti, con punti di vista anche laici.
Ci siamo chiesti, allora, oltre che nella risposta religiosa, dove gli italiani riponessero la loro speranza, la loro fiducia in un momento così difficile come quello che stiamo vivendo.
Siamo andati a spulciare nel Rapporto Censis del 2011 per trovare qualche dato relativo al nostro tema.
Ecco cosa emerge.
Anche in un momento difficile come l’attuale, oltre il 62% degli italiani ha ancora fiducia nel futuro e il 68,8% ritiene ancora “accesa” la forza spirituale nel Paese.
Gli italiani sono inoltre convinti che “vivere nel Paese più bello del mondo li renda un popolo migliore, capace di superare la crisi”.
Oltre il 68,3% ritiene infatti che il patrimonio artistico italiano sia “forza identitaria” e “punto di partenza per rilanciare il Paese” giacché l’arte e la bellezza “possono dare senso e speranza alla vita”.
Così Giulio De Rita, ricercatore del Censis: ” La bruttezza”, spiega, “non viene percepita dagli italiani come un fatto estetico, ma piuttosto etico e sociale”.
Al primo posto della classifica essi (52%) mettono il degrado politico”, ritenuto il “tradimento di una classe dirigente che ha il dovere di condurci al bene”, seguito dall’immondizia di Napoli (19,5%).
A fronte di ciò, esiste “una moltitudine silenziosa di ‘belle’ persone, la vera forza che nel quotidiano muove il Paese, ma di cui nessuno parla e che invece meriterebbe maggiore riconoscimento”.
Il 26% di italiani dichiara di svolgere attività di volontariato, il 32% di aver fatto donazioni a specifiche organizzazioni, e, per quanto riguarda la socialità, l’83% dei nostri concittadini afferma di essere soddisfatto delle proprie relazioni amicali.
Auguriamoci allora che questi semi di speranza finiscano su un terreno buono!
Vera Cantù
Il tema della speranza può essere declinato in modi differenti, con punti di vista anche laici.
Ci siamo chiesti, allora, oltre che nella risposta religiosa, dove gli italiani riponessero la loro speranza, la loro fiducia in un momento così difficile come quello che stiamo vivendo.
Siamo andati a spulciare nel Rapporto Censis del 2011 per trovare qualche dato relativo al nostro tema.
Ecco cosa emerge.
Anche in un momento difficile come l’attuale, oltre il 62% degli italiani ha ancora fiducia nel futuro e il 68,8% ritiene ancora “accesa” la forza spirituale nel Paese.
Gli italiani sono inoltre convinti che “vivere nel Paese più bello del mondo li renda un popolo migliore, capace di superare la crisi”.
Oltre il 68,3% ritiene infatti che il patrimonio artistico italiano sia “forza identitaria” e “punto di partenza per rilanciare il Paese” giacché l’arte e la bellezza “possono dare senso e speranza alla vita”.
Così Giulio De Rita, ricercatore del Censis: ” La bruttezza”, spiega, “non viene percepita dagli italiani come un fatto estetico, ma piuttosto etico e sociale”.
Al primo posto della classifica essi (52%) mettono il degrado politico”, ritenuto il “tradimento di una classe dirigente che ha il dovere di condurci al bene”, seguito dall’immondizia di Napoli (19,5%).
A fronte di ciò, esiste “una moltitudine silenziosa di ‘belle’ persone, la vera forza che nel quotidiano muove il Paese, ma di cui nessuno parla e che invece meriterebbe maggiore riconoscimento”.
Il 26% di italiani dichiara di svolgere attività di volontariato, il 32% di aver fatto donazioni a specifiche organizzazioni, e, per quanto riguarda la socialità, l’83% dei nostri concittadini afferma di essere soddisfatto delle proprie relazioni amicali.
Auguriamoci allora che questi semi di speranza finiscano su un terreno buono!
Vera Cantù