Home Page Il "Casa di Betania" Archivio Aprile 2012 Gocce di Speranza

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Gocce di SperanzaÈ Pasqua, Cristo ha vinto la morte, l’inverno se ne va e apre le porte alla primavera: la natura si risveglia e tutto rifiorisce, ma c’è qualcosa nell’aria che mi dice il contrario: la mancanza di lavoro, la precarietà, l’incertezza, la violenza che dilaga anche nell’ambiente familiare… stanno pian piano spegnendo il futuro.
Stiamo aspettando che l’albero fiorisca, ma invano! Come vivere cristianamente questo momento?
In questa penombra c’è qualche spiraglio di luce?
In mezzo a tanta delusione c’è qualche motivo per sperare?
Non ci sono parole magiche, ma delle luci, delle gocce di speranza che Cristo ci offre e che possono darci il coraggio di riprendere il cammino.
• Gesù dice: “Beati i poveri, perché di essi è il regno dei cieli”.
La vera ricchezza che cos’è?
La gioia di entrare nel Regno di Dio, questo è il fine ultimo verso cui siamo diretti.
Lo star bene è giusto, ma non è il fine ultimo.
L’esserci accaparrati tante cose, tanti soldi, tante comodità è stato un grande errore e infatti ci sentiamo schiavi a tal punto che, quando ci mancano, sembra che crolli il mondo intero.
Perché non vedere questa crisi come un invito alla sobrietà, al necessario?
• Gesù dice: “Guardate gli uccelli del cielo, non seminano, non mietono eppure Dio li nutre”.
Strano! Siamo in difficoltà e Gesù ci invita a guardare gli uccelli in cielo.
La natura diventa maestra di vita!
Ella si lascia guidare dalla sapiente provvidenza del Creatore.
Ma il Creatore pensa a noi?
A volte si ha l’impressione che ci ha creati e poi ci ha abbandonati a noi stessi.
Forse è vero il contrario: abbiamo preferito fare da soli, darci noi delle regole che, invece di pensare al buon funzionamento del tutto, hanno fatto arricchire alcuni e impoverire tanti altri.
Perché non prendere spunto da questa crisi per darci nuove regole capaci di favorire una certa equità in modo che tutti abbiano il necessario? (per esempio ci sono alcuni che “stralavorano” - non hanno orari - ed altri che proprio non ne trovano).
• Gesù dice: “Se vuoi essere perfetto, va vendi quello che hai, dallo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli, vieni e seguimi”.
Gesù mira sempre in alto, non si accontenta del minimo e così a quel tale che gli chiedeva cosa fare per avere la vita eterna propone di vendere tutto.
Hanno senso queste parole oggi?
Certamente! Questo vale per chi è ricco e per chi è povero, nel senso che non bisogna mai perdere di vista il bene di ciascuno di noi, che non sta nell’AVERE di più, ma nell’ESSERE di più, perché è solo così che si realizza pienamente la propria identità, la propria dignità.
Vendere è imparare a spartire quanto si ha con chi ha di meno.
Perché non partire da questa crisi per educarci tutti a una solidarietà quotidiana umile e coraggiosa?

Don Mauro

Ultimo aggiornamento (Venerdì 06 Aprile 2012 06:11)

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