Quando è nata nel 2009 la nuova Comunità Pastorale Casa di Betania, il Parroco ci ha indicato delle parole chiave utili per tracciare il Piano Pastorale Unitario.
Parole che forse dobbiamo ricordare e fare nostre: accoglienza, ospitalità, ascolto, missionarietà.
Che cosa è oggi la nostra Comunità Pastorale, mantiene vivi questi aspetti fondamentali? Vive e testimonia il Vangelo?
Io penso in tutta onestà che l’esperienza di questo periodo ci deve far riflettere.
Tutti si aspettavano dei grandi cambiamenti che fondamentalmente ci sono stati, ma forse per alcuni sono stati disattesi o non capiti.
Come ogni cambiamento, implica dei momenti di crescita che non sempre sono facili.
Da soli non si cresce, bisogna avere il supporto degli altri, non è possibile fare da soli.
Crescere vuol dire anche mettersi in gioco, scomodarsi, impegnarsi in prima persona.
Crescere vuol dire “creare bene”, non amareggiarsi, non rompere i ponti ma vivere serenamente con spirito di apertura negli ambienti in cui viviamo.
Unire tre diverse realtà parrocchiali non è stato facile e alcune volte è ancora difficile.
Si lavora per Commissioni e la nascita del nuovo Consiglio Pastorale Unitario sicuramente ci permetterà di avere una visione reale dei bisogni e delle risorse che animano la nostra comunità.
La forza che ci deve unire è la consapevolezza che si sta vivendo una forte esperienza spirituale.
Mi auguro veramente che la nostra Comunità diventi per tutti motivo di unione e di risposta ad una chiamata che Gesù fa ad ognuno di noi.
Non c’e bisogno di fare molte cose, ma farle bene e con lo spirito di collaborazione ognuno con le proprie capacità, il proprio carisma e il proprio tempo.
Tanti talenti messi insieme arricchiscono tutti.

Lazzarena Cagliani, Caponago