16 ottobre : elezioni del nuovo Consiglio Pastorale della Comunità
Domenica prossima le comunità pastorali e le parrocchie dell’intera diocesi di Milano sono chiamate ad eleggere i membri dei nuovi Consigli Pastorali.
Anche la nostra Comunità Casa di Betania vivrà quindi questo importante momento.
Verrà costituito un Consiglio Pastorale Unico per le tre parrocchie di Agrate, Caponago e Omate.
Esso non è solo il luogo dove si prendono le decisioni che riguardano la linea pastorale comune alle tre realtà, ma diventa anche un importante simbolo della realtà di comunione che tutti noi fedeli (sacerdoti, religiosi e laici) viviamo nella chiesa.
Comunione non vuol dire semplicemente “avere in comune”, o “mettere in comune” qualcosa; significa anche “prendersi cura”: non solo delle attività di propria competenza, ma in vario modo (con la disponibilità a dare una mano, con un consiglio, con il sostegno nella preghiera...) anche di ciò in cui non si è direttamente coinvolti e delle persone che se ne occupano; significa sentirsi ed essere realmente responsabili – o meglio, corresponsabili – dell’intero bene comune. All’interno della comunione diventa quindi importante la collaborazione tra le diverse realtà che compongono la Comunità, affinché l’azione pastorale sia realmente efficace ed utile a ciascun fedele, alla missione della Chiesa e all’annuncio evangelico.
Il Consiglio Pastorale Unitario rappresenta, dunque, la sintesi delle “tre C” (comunione, corresponsabilità e collaborazione) non solo in via teorica e astratta, ma concretizzandole nel confronto e nelle scelte operative della pastorale unitaria.
Capiamo allora l’importanza del momento che vivremo domenica 16 ottobre, e dell’occasione che ciascuno di noi ha di esprimere le proprie preferenze nell’elezione dei membri del Consiglio Pastorale Unitario.
Ma come avverrà in pratica?
In ogni parrocchia, durante le celebrazioni eucaristiche saranno distribuite ai fedeli presenti le schede elettorali con le liste dei candidati appartenenti alla parrocchia stessa.
Sulla scheda elettorale saranno presenti tre liste, suddivise per fasce d’età: 18 – 35 anni, 36 – 59 anni, 60 anni e oltre.
Ogni lista sarà composta da quattro candidati e ciascun fedele potrà esprimere due preferenze per ciascuna fascia d’età.
All’interno di ogni lista risulteranno elette le due persone che avranno ricevuto il maggior numero di voti.
Ogni parrocchia eleggerà così sei rappresentanti in tutto (due per lista), per un totale di diciotto membri eletti nella Comunità Pastorale, che resteranno in carica per quattro anni.
Il Consiglio Pastorale Unitario sarà inoltre composto da alcuni membri di diritto (il parroco, i membri del Consiglio Direttivo, il presidente di Azione Cattolica) e alcuni – in numero limitato – scelti dal parroco, una volta sentito il parere del direttivo, al fine di rendere il Consiglio stesso più rappresentativo dell’immagine complessiva della Comunità Pastorale.
Matteo Torricelli
Anche la nostra Comunità Casa di Betania vivrà quindi questo importante momento.
Verrà costituito un Consiglio Pastorale Unico per le tre parrocchie di Agrate, Caponago e Omate.
Esso non è solo il luogo dove si prendono le decisioni che riguardano la linea pastorale comune alle tre realtà, ma diventa anche un importante simbolo della realtà di comunione che tutti noi fedeli (sacerdoti, religiosi e laici) viviamo nella chiesa.
Comunione non vuol dire semplicemente “avere in comune”, o “mettere in comune” qualcosa; significa anche “prendersi cura”: non solo delle attività di propria competenza, ma in vario modo (con la disponibilità a dare una mano, con un consiglio, con il sostegno nella preghiera...) anche di ciò in cui non si è direttamente coinvolti e delle persone che se ne occupano; significa sentirsi ed essere realmente responsabili – o meglio, corresponsabili – dell’intero bene comune. All’interno della comunione diventa quindi importante la collaborazione tra le diverse realtà che compongono la Comunità, affinché l’azione pastorale sia realmente efficace ed utile a ciascun fedele, alla missione della Chiesa e all’annuncio evangelico.
Il Consiglio Pastorale Unitario rappresenta, dunque, la sintesi delle “tre C” (comunione, corresponsabilità e collaborazione) non solo in via teorica e astratta, ma concretizzandole nel confronto e nelle scelte operative della pastorale unitaria.
Capiamo allora l’importanza del momento che vivremo domenica 16 ottobre, e dell’occasione che ciascuno di noi ha di esprimere le proprie preferenze nell’elezione dei membri del Consiglio Pastorale Unitario.
Ma come avverrà in pratica?
In ogni parrocchia, durante le celebrazioni eucaristiche saranno distribuite ai fedeli presenti le schede elettorali con le liste dei candidati appartenenti alla parrocchia stessa.
Sulla scheda elettorale saranno presenti tre liste, suddivise per fasce d’età: 18 – 35 anni, 36 – 59 anni, 60 anni e oltre.
Ogni lista sarà composta da quattro candidati e ciascun fedele potrà esprimere due preferenze per ciascuna fascia d’età.
All’interno di ogni lista risulteranno elette le due persone che avranno ricevuto il maggior numero di voti.
Ogni parrocchia eleggerà così sei rappresentanti in tutto (due per lista), per un totale di diciotto membri eletti nella Comunità Pastorale, che resteranno in carica per quattro anni.
Il Consiglio Pastorale Unitario sarà inoltre composto da alcuni membri di diritto (il parroco, i membri del Consiglio Direttivo, il presidente di Azione Cattolica) e alcuni – in numero limitato – scelti dal parroco, una volta sentito il parere del direttivo, al fine di rendere il Consiglio stesso più rappresentativo dell’immagine complessiva della Comunità Pastorale.
Matteo Torricelli
Ultimo aggiornamento (Martedì 11 Ottobre 2011 07:14)