Il Libro - Un Eremo non è un Guscio di Lumaca
di Adriana Zarri
Questo è un libro da leggere in silenzio, con la schiena ben dritta e gli occhi che guardano avanti mentre esplorano il mondo: in ogni pagina traspare la capacità di Adriana Zarri (1919-2010; è stata scrittrice, teologa, eremita) di percepire e restituire, con esattezza e poesia, la meraviglia e lo stupore di fronte alla bellezza del mondo.
Il libro ha il suo cuore nel testo Erba della mia erba, del 1981, scritto al Molinasso, la cascina sulle colline di Ivrea che fu il suo primo eremo.
Gli Altri resoconti sono scritti inediti delle stessa epoca, che spaziano dalle memorie d’infanzia alla riflessione.
Il marzo delle primule, scritto pochi mesi prima della morte è un inno dell’entusiasmo per ciò che ancora si può vivere: «Comincia un’altra storia e questo è il suo racconto, questa è la storia di una storia. Perché la festa continua, la vita continua, perché Dio continua fino all’eternità».
La Redazione
Questo è un libro da leggere in silenzio, con la schiena ben dritta e gli occhi che guardano avanti mentre esplorano il mondo: in ogni pagina traspare la capacità di Adriana Zarri (1919-2010; è stata scrittrice, teologa, eremita) di percepire e restituire, con esattezza e poesia, la meraviglia e lo stupore di fronte alla bellezza del mondo.
Il libro ha il suo cuore nel testo Erba della mia erba, del 1981, scritto al Molinasso, la cascina sulle colline di Ivrea che fu il suo primo eremo.
Gli Altri resoconti sono scritti inediti delle stessa epoca, che spaziano dalle memorie d’infanzia alla riflessione.
Il marzo delle primule, scritto pochi mesi prima della morte è un inno dell’entusiasmo per ciò che ancora si può vivere: «Comincia un’altra storia e questo è il suo racconto, questa è la storia di una storia. Perché la festa continua, la vita continua, perché Dio continua fino all’eternità».
La Redazione