Destra e Sinistra
Abbiamo due mani: la destra e la sinistra ed anche due occhi, due orecchie e perfino due gambe regolarmente a destra e a sinistra.
Il motivo qual è? Per vedere, udire, toccare e comunicare meglio… la natura ha provveduto veramente al meglio.
Ma, come sempre, dove arriva l’essere umano le cose si complicano, allora è venuto di moda dividere il mondo, gli uomini, le idee in destra e sinistra con l’aggravante che ciascuna parte si ritiene in possesso di tutta la verità per cui ciò che va bene alla destra non piace alla sinistra, ciò che è diritto per la sinistra è storto per la destra…
Ci si ostina a vedere con un occhio solo, a udire con un solo orecchio e a camminare con una gamba sola!
Ma non sarebbe più giusto vero e bello usarle tutti e due? Già i saggi latini dicevano in medium stat virtus, ma noi, i saggi di oggi, continuiamo imperterriti ad essere monocoli!
Nei colloqui pasquali in occasione delle sante confessioni, ho constatato come ci sia una grande insofferenza nel come le cose si stanno mettendo nel senso che esiste il bianco e il nero e basta. Questo lo si rileva quando si guarda la realtà e si cerca di interpretarla, quando si entra in una discussione, quando magari anche in famiglia sorge qualche problema… Si dimentica completamente il grigio.
È vero che dire ”grigio” è sinonimo di non scelta, di equidistanza, di un qualcosa che non sa né di carne né di pesce, però è anche vero che chi è capace di mettere insieme i colori e di dosarli bene è un artista!
Oggi abbiamo bisogno di artisti del dialogo, di gente che non si arrocca sulle proprie posizioni pensando di avere in mano la verità assoluta, ma che sa capire anche gli altri, il loro stato d’animo, la loro cultura per tentare un approccio senza prevaricare o schiacciare.
Quali sono le doti per essere Artisti del Dialogo?
• Avere le idee in testa e, possibilmente, chiare.
Tutto questo comporta la conoscenza personale della realtà, superando quindi il “sentito dire”, imparando a rispondere subito alle domande che sorgono di volta in volta.
• Avere la pazienza di ascoltare per capire la persona che ho davanti. Se appena uno apre la bocca e io pretendo di sapere già quello che mi dirà, sono solo presuntuoso e chiuso nei miei parametri.
• Avere il coraggio di esprimere ciò che si pensa senza sfuggire il confronto. A volte si pensa di dire le proprie ragioni alzando la voce o offendendo l’altro (questo capita nell’ambito della famiglia, ma anche negli ambienti politici…) ma poi tutto torna come prima. Imparare a dire le cose con pacatezza e verità oggi è proprio un’arte rarissima!
Guardiamo i colori della primavera: non c’è solo il verde, anzi la molteplicità dei colori rende veramente bello e godibile il paesaggio.
Siano così godibili anche i nostri dialoghi perché frutto di animi sereni, veri e coraggiosi!
don Mauro
Il motivo qual è? Per vedere, udire, toccare e comunicare meglio… la natura ha provveduto veramente al meglio.
Ma, come sempre, dove arriva l’essere umano le cose si complicano, allora è venuto di moda dividere il mondo, gli uomini, le idee in destra e sinistra con l’aggravante che ciascuna parte si ritiene in possesso di tutta la verità per cui ciò che va bene alla destra non piace alla sinistra, ciò che è diritto per la sinistra è storto per la destra…
Ci si ostina a vedere con un occhio solo, a udire con un solo orecchio e a camminare con una gamba sola!
Ma non sarebbe più giusto vero e bello usarle tutti e due? Già i saggi latini dicevano in medium stat virtus, ma noi, i saggi di oggi, continuiamo imperterriti ad essere monocoli!
Nei colloqui pasquali in occasione delle sante confessioni, ho constatato come ci sia una grande insofferenza nel come le cose si stanno mettendo nel senso che esiste il bianco e il nero e basta. Questo lo si rileva quando si guarda la realtà e si cerca di interpretarla, quando si entra in una discussione, quando magari anche in famiglia sorge qualche problema… Si dimentica completamente il grigio.
È vero che dire ”grigio” è sinonimo di non scelta, di equidistanza, di un qualcosa che non sa né di carne né di pesce, però è anche vero che chi è capace di mettere insieme i colori e di dosarli bene è un artista!
Oggi abbiamo bisogno di artisti del dialogo, di gente che non si arrocca sulle proprie posizioni pensando di avere in mano la verità assoluta, ma che sa capire anche gli altri, il loro stato d’animo, la loro cultura per tentare un approccio senza prevaricare o schiacciare.
Quali sono le doti per essere Artisti del Dialogo?
• Avere le idee in testa e, possibilmente, chiare.
Tutto questo comporta la conoscenza personale della realtà, superando quindi il “sentito dire”, imparando a rispondere subito alle domande che sorgono di volta in volta.
• Avere la pazienza di ascoltare per capire la persona che ho davanti. Se appena uno apre la bocca e io pretendo di sapere già quello che mi dirà, sono solo presuntuoso e chiuso nei miei parametri.
• Avere il coraggio di esprimere ciò che si pensa senza sfuggire il confronto. A volte si pensa di dire le proprie ragioni alzando la voce o offendendo l’altro (questo capita nell’ambito della famiglia, ma anche negli ambienti politici…) ma poi tutto torna come prima. Imparare a dire le cose con pacatezza e verità oggi è proprio un’arte rarissima!
Guardiamo i colori della primavera: non c’è solo il verde, anzi la molteplicità dei colori rende veramente bello e godibile il paesaggio.
Siano così godibili anche i nostri dialoghi perché frutto di animi sereni, veri e coraggiosi!
don Mauro
Ultimo aggiornamento (Giovedì 05 Maggio 2011 06:37)