Il Vento della Speranza
Ogni anno viene la Pasqua, preparata dalla Quaresima, ogni anno rinnoviamo i nostri propositi per una autentica conver¬sione… e inevitabilmente passa la Quare¬sima, arriva la Pasqua e noi siamo sempre quelli! Possibile che non siamo capaci di cambiare?
Stiamo vivendo tempi difficili, ma anche carichi di speranza: mentre la crisi economica sembra tarparci le ali, le rivoluzioni nel Nord Africa invece sembrano far presagire un vento di speranza che sa scrollarsi di dosso il peso della dittatura, dell’ingiustizia.
Celebrare la Pasqua, per noi, non è solo “fare memoria” di un fatto successo tanti anni fa, ma è celebrare una speranza nata da quel fatto, che però dura ancora oggi.
Quel vento della speranza che soffia continuamente sulla storia esce impetuoso dal sepolcro vuoto di Cristo risorto, che ha vinto con la sua morte, la nostra morte, la cattiveria umana, l’ingiustizia tra le persone e ogni forma di sopraffazione che i prepotenti esercitano.
Se crediamo nel Cristo morto e risorto, siamo anche noi coinvolti nel vortice del vento della speranza e diventiamo, come Cristo, uomini e donne nuovi, capaci di realizzare un mondo dove ogni essere umano vede e considera gli altri come dei fratelli.
Questa fratellanza, per noi cristiani, non è anzitutto una conquista, ma un dono che riceviamo nel Battesimo, allorché lo Spirito di Gesù viene in noi e ci fa dire: “Abbà” (papà), riconoscendoci così figli dello stesso Padre.
L’impegnarci per un mondo migliore è costitutivo della nostra identità, noi partiamo già favoriti perché non abbiamo bisogno di convincerci che la fraternità è cosa buona, noi già lo siamo!
È qui che nasce il nostro impegno quaresimale: lasciarci prendere dal vento della speranza elevando il nostro spirito con la preghiera e l’ascolto della Parola di Dio, liberandoci dalla zavorra delle tante cose che ci frenano nel cammino (digiuno) e aprendo il cuore per una attenzione generosa a chi soffre nel mondo (attraverso la realizzazione di progetti di solidarietà con il terzo mondo).
Certamente non saremo noi a cambiare questo mondo, ma se ci mettiamo il nostro piccolo contributo, qualcosa di buono verrà.
In questa avventura del vento della speranza, nella quaresima di quest’anno saremo guidati da un gigante nella fede, nella speranza e nella carità: P. Clemente Vismara, missionario agratese che sarà beatificato proprio perché, animato da una fede forte, ha lasciato il suo paese per portare il Vangelo di Gesù a chi non lo conosceva, con nel cuore la speranza di rendere il mondo più bello e più fraterno e per questo non si è stancato di operare il bene con infinita carità a favore dei piccoli, dei poveri e di tutti coloro che avevano bisogno.
Qualcuno ci ha preceduto lasciandosi coinvolgere dal vento della speranza, perché non possiamo farlo anche noi?
don Mauro
Stiamo vivendo tempi difficili, ma anche carichi di speranza: mentre la crisi economica sembra tarparci le ali, le rivoluzioni nel Nord Africa invece sembrano far presagire un vento di speranza che sa scrollarsi di dosso il peso della dittatura, dell’ingiustizia.
Celebrare la Pasqua, per noi, non è solo “fare memoria” di un fatto successo tanti anni fa, ma è celebrare una speranza nata da quel fatto, che però dura ancora oggi.
Quel vento della speranza che soffia continuamente sulla storia esce impetuoso dal sepolcro vuoto di Cristo risorto, che ha vinto con la sua morte, la nostra morte, la cattiveria umana, l’ingiustizia tra le persone e ogni forma di sopraffazione che i prepotenti esercitano.
Se crediamo nel Cristo morto e risorto, siamo anche noi coinvolti nel vortice del vento della speranza e diventiamo, come Cristo, uomini e donne nuovi, capaci di realizzare un mondo dove ogni essere umano vede e considera gli altri come dei fratelli.
Questa fratellanza, per noi cristiani, non è anzitutto una conquista, ma un dono che riceviamo nel Battesimo, allorché lo Spirito di Gesù viene in noi e ci fa dire: “Abbà” (papà), riconoscendoci così figli dello stesso Padre.
L’impegnarci per un mondo migliore è costitutivo della nostra identità, noi partiamo già favoriti perché non abbiamo bisogno di convincerci che la fraternità è cosa buona, noi già lo siamo!
È qui che nasce il nostro impegno quaresimale: lasciarci prendere dal vento della speranza elevando il nostro spirito con la preghiera e l’ascolto della Parola di Dio, liberandoci dalla zavorra delle tante cose che ci frenano nel cammino (digiuno) e aprendo il cuore per una attenzione generosa a chi soffre nel mondo (attraverso la realizzazione di progetti di solidarietà con il terzo mondo).
Certamente non saremo noi a cambiare questo mondo, ma se ci mettiamo il nostro piccolo contributo, qualcosa di buono verrà.
In questa avventura del vento della speranza, nella quaresima di quest’anno saremo guidati da un gigante nella fede, nella speranza e nella carità: P. Clemente Vismara, missionario agratese che sarà beatificato proprio perché, animato da una fede forte, ha lasciato il suo paese per portare il Vangelo di Gesù a chi non lo conosceva, con nel cuore la speranza di rendere il mondo più bello e più fraterno e per questo non si è stancato di operare il bene con infinita carità a favore dei piccoli, dei poveri e di tutti coloro che avevano bisogno.
Qualcuno ci ha preceduto lasciandosi coinvolgere dal vento della speranza, perché non possiamo farlo anche noi?
don Mauro
Ultimo aggiornamento (Giovedì 03 Marzo 2011 20:08)